sabato 2 gennaio 2016

Stati membri UE e banche salvi se investono nel welfare


Quello che l’assicurazione dei depositi rappresenta per le banche, l’intervento della Bce lo rappresenta per i debiti pubblici: forme di condivisione dei rischi che stanno diventano indigeste. Infatti, quello che è augurabile dal punto di vista della politica economica, non va d’accordo con ciò che è fattibile dal punto di vista politico. L’austerità facilita la mutualizzazione quando questa è meno utile, mentre la flessibilità fa scattare la logica di ognuno per sé quando quella è più pericolosa. Il problema è che essendo la Commissione europea troppo debole per regolare i conflitti tra Paesi con esigenze diverse, i disaccordi restano sospesi e si accumulano. Danno luogo anche a scontri sempre più espliciti tra governi, come si è visto di recente tra Roma e Berlino. Ma quando manca un’istanza politica comune che prenda decisioni credibili e condivise sulla politica economica dell’euro-area nel suo complesso, la parola ultima rischia di tornare ai mercati finanziari.”(Carlo Bastasin - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/cpHyMD.)


Le forme assicurative per il debito pubblico, per il debito privato sono una forma nuova di assistenzialismo finanziario. Il welfare state realizzato per l’ottimizzazione della condizione dei lavorotiri, dei pensionati, dei giovani impegnati nei processi formativi sembra essere stato trasformato in un welfare finance dove gli strumenti della politica economica, comprensivi anche di tasse pagate dai contribuenti, osno impegnati per salvare le banche e i mercati finanziari.
Il welfare finance: ovvero le risorse dei contribuenti per salvare le banche e i mercati finanziari. La presenza di strumenti volti al salvataggio delle imprese bancarie, dei debiti degli Stati all’interno dell’Unione Europea deve essere sottoposto ad una forma di negoziazione. I contribuenti devono poter contrattare le forme di intervento con le banche, per quanto riguarda il bail in, e con gli stati per quanto riguarda il finanziamento del debito pubblico. La mancanza di un dibattito politico rende la finanza pubblica europea sottoposta d un processo di gerarchizzazione liberticida e antidemocratico. I cittadini possono anche scegliere di intervenire per il salvataggio degli stati all’interno dell’Unione Europea o delle banche, purché vi siano delle contropartite sui temi di carattere sociale ed economico-imprenditoriale.
Il contratto sociale per il salvataggio degli Stati. La solidarietà finanziaria tra gli stati dell’Unione Europea è messa in forte crisi. Nessuno Stato vuole pagare per il mis-management degli altri Stati. Il contribuente europeo potrebbe ritenere “giusto” fare fallire uno Stato in crisi finanziaria e impegnare le tasse versate per avere maggiori servizi sotto casa in base al principio della sussidiarietà sancita dalla stessa Unione Europea. Tuttavia la modificazione della solidarietà tra gli Stati dell’Unione Europea deve avvenire attraverso un processo politico. I contribuenti devono avere “qualcosa in cambio” dall’impegno delle risorse versate con le tasse a titolo di salvataggio della finanza pubblica degli altri stati comunitari. L’impegno dovrebbe essere sia illuminato da una condizione di reciprocità ma anche da precisi impegni in tema di welfare state. Salvare un membro dell’Unione Europea può essere fondamentale per la stabilità europea. Tuttavia i paesi riceventi devono impegnarsi a migliorare il welfare state nell’interesse della popolazione residente attraverso l’investimento nelle scuole, nei sistemi di istruzione e ricerca, negli ospedali, nel sistema dei traporti con un qualche intervento strategico anche nell’economia produttiva. L’unione Europea può quindi stabilire delle “social conditionalities” volte al miglioramento della condizione della popolazione. Il capitalismo è fondato sul patto tra Stato, imprese, pubblica amministrazione e classe dirigente con investimenti per la popolazione volti a creare le basi per la sostenibilità di un sistema produttivo evoluto in grado di operare per l’alta tecnologica anche attraverso sistemi di “ingegneria sociale”. La definizione di un contratto sociale per l’impiego delle risorse finanziarie comunitarie deve avvenire attraverso un dibattito parlamentare in modo da coinvolgere la sovranità popolare espressa con le votazioni. Il contratto sociale di solidarietà tra i membri dell’Unione Europea volto all’incremento della condizione dei cittadini può essere un elemento volto alla crescita del prodotto interno lordo pro capite come garanzia per la sostenibilità finanziaria comunitaria.
Il contratto sociale per il salvataggio delle banche attraverso il bail in. Il salvataggio delle banche attraverso il bail in può coinvolgere sia i correntisti ma anche i contribuenti. Il salvataggio delle banche può essere vincolato all’utilizzo delle risorse delle banche che hanno ottenuto le risorse per il ripristino dell’operatività. Il finanziamento delle banche in difficoltà può essere realizzato attraverso una condizione di “social conditionality” ovvero: le risorse ottenuto devono essere impiegate per finanziare imprese, per finanziare i mutui delle famiglie, per la creazione di trust volti al sostegno della ricerca scientifica e dell’innovazione sociale. Le banche fallite devono riprendere ad operare nell’economia reale con contribuzioni all’economia reale, e operare secondo un principio di territorialità anche se sono banche de-territorializzate. La contropartita sociale è fondamentale per potere procedere con i sostegni e gli aiuti finanziari. Il contribuente deve essere certo che il salvataggio della banca porta ad un cambiamento del management bancario rivolto sempre di più a servire le comunità di riferimento. La banca “salvata” dall’impiego delle risorse dei risparmiatori e dei contribuenti deve diventare “sociale” anche se costituita in forma di SPA quotata nei mercati finanziari rilevanti.
I mercati finanziari come enti pubblici a partecipazione comunitaria. I mercati finanziari sono delle istituzioni dell’economia fondamentali per l’esercizio delle attività delle corporations e per lo svolgimento delle attività finanziarie. I mercati finanziari sono anche delle organizzazioni con una governance dei soci di riferimento. Gli Stati sono fuori dalla governance dei mercati finanziari. Gli Stati tengono l’esercizio della regolamentazione dei mercati finanziari attraverso gli organi di controllo. Tuttavia la regolamentazione e il controllo è una arma poco efficiente per il contrasto rispetto alle attività finanziarie in grado di mettere in crisi il sistema economico globale. Gli Stati dovrebbero entrare nella governace dei mercati finanziari con una quota per poter controllare dall’interno i meccanismi volti alla produzione delle innovazioni finanziarie. I mercati finanziari dovrebbero essere inoltre contattati per la realizzazione delle politiche economiche fondamentali come quelle relative al finanziamento dei debiti pubblici, delle banche e per operazioni a rilevanza pubblica. L’Unione Europea come Stato sovrano dovrebbe sia esercitare il controllo sulle attività finanziarie ex post con gli enti predisposti nell’interesse dei cittadini e dei risparmiatori, ma dovrebbe anche partecipare alle decisioni all’interno dei mercati finanziari attraverso l’indicazione di membri della governance.
Il contratto sociale europeo realizzato attraverso l’approvazione parlamentare. L’unione Europea come stato sovrano deve far passare le decisioni rilevanti attraverso una forma di legittimazione popolare diretta oppure indiretta. Il coinvolgimento del parlamento europeo è fondamentale. La contropartita sociale deve essere imposta come regola per la solidarietà comunitaria. L’unione Europea può anche decidere di intervenire in modo autonomo per salvaguardare interessi rilevanti con una decisione assunta dal parlamento europeo. Se l’Unione Europea verifica la mancanza di livelli di qualità della vita della popolazione in alcune aree può intervenire con costituzione di scuole, ospedali e strutture per la crescita economica con una attività esecutiva operativa volta anche ad innovare la classe dirigente. Gli enti di diretta promanazione dell’Unione Europea sono sottoposti a forme speciali di tassazione di favore, a diritto internazionale ed extraterritorialità.



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