“Si dice spesso che un punto di forza dell’Italia si trova nella consistenza della ricchezza privata, più alta in proporzione al Pil che negli
altri paesi europei. Una caratteristica strutturale altrettanto significativa è
la presenza di un settore manifatturiero dinamico e aperto al commercio
internazionale. Perché i due fattori interagiscano in modo virtuoso per
sostenere lo sviluppo, il ruolo delle banche resta fondamentale. La politica
europea determina i parametri perché possa essere svolto. Sarebbe un peccato se
prevalesse nel sistema bancario la mancanza di coraggio o, peggio ancora, se la
debole ripresa italiana finisse vittima della speculazione, favorita da interpretazioni
semplicistiche e allarmistiche.” ( Massimo Bordignon e Enrico Minelli)
Il
ruolo delle banche è fondamentale sia nei paesi con un sistema banconcentrico
sia nei paesi con maggiore orientamento al mercato. E’ necessario tuttavia
considerare che le imprese hanno meno possibilità in un sistema bancocentrico.
In un sistema caratterizzato dalla presenza di mercati finanziari e di banche
le imprese possono fare riferimento sia ai primi che ai secondi per ottenere
forme di finanziamento. In un sistema caratterizzato dalla presenza di sole
banche il sistema può fare riferimento alle sole banche. La minore scelta può
portare ad una minore tasso di prestiti esercitati nei confronti delle imprese
con la riduzione degli elementi disponibili per l’attivo finanzario. Nei
sistemi bancocentrici un ruolo fondamentale viene ad essere svolto dagli enti
pubblici nel sopperire alla mancata capacità delle banche di procedere a
realizzare investimenti sulle piccole e medie imprese e sulle imprese aventi
maggiore tensione nei confronti dell’innovazione tecnologica.
La contrapposizione tra
banche e mercati finanziari consentono di incrementare il valore del credito
disponibile. La contrapposizione tra banche e mercati
finanziari viene spesso richiamata come una delle caratteristiche distintive
del capitalismo contemporaneo. I sistemi orientati al mercato finanziario
vengono contrapposti ai sistemi orientati alla centralità delle banche. La
contrapposizione rileva soprattutto per ragioni di stabilità macroeconomica. La
presenza di un sistema bancocentrico, soprattutto se caratterizzato da una
tipologia di banca in grado di dare credito alle imprese e alle famiglie, può
portare ad una maggiore tenuta, una maggiore resilienza del sistema creditizio
complessivo. Tuttavia è necessario considerare che sotto il punto di vista dell’economia
industriale, o della microeconomia la presenza di un sistema orientato al
bancocentrismo con una riduzione considerevole della capacità delle imprese di
accedere al mercato finanziario può ridurre il novero dei soggetti ottenenti
credito. La minore dotazione creditizia può portare ad una minore capacità
delle imprese di investire e di produrre innovazione tecnologica e crescita
economica. La capacità delle imprese di scegliere se essere finanziati dalle
banche oppure dai mercati finanziari può portare ad una competizione tra banche
e mercati e ad una riduzione complessiva del costo del credito.
Il protagonismo delle
imprese nei mercati finanziari. I mercati finanziari
tendono a produrre un numero elevato di imprese di grandi dimensioni. Le
imprese possono essere protagoniste nei mercati finanziari e ottenere,
attraverso la sottoscrizione delle azioni, quantitativi notevoli di risorse da
investire nella crescita dell’impresa. I sistemi bancari riescono a puntare su
dinamiche di carattere relazionale, a conservare i rapporti all’interno di una
comunità, eppure hanno una capacità bassa di realizzare, di rendere concrete
delle imprese di grandi o grandissime dimensioni. I sistemi bancocentrici hanno
in genere delle dimensioni inferiori rispetto a quelle dei sistemi costituite
nei mercati finanziari. In un contesto globale orientato alla competizione
avere delle imprese di grandi dimensioni in grado di operare nei mercati
internazionali con una grande capacità competitiva può essere un driver
fondamentale per lo sviluppo economico. Il capitalismo italiano incontra nel
sistema bancario un limite molto forte allo sviluppo delle imprese. Ma cosa
ancora pià grave, le banche a volte limitano anche la capacità delle persone di
avere accesso a un sistema di credito in grado di sostenere la formazione, l’avviamento
di una capacità professionale, l’acquisto di una abitazione.
Il ruolo dello Stato nei
sistemi bancocentrici. I sistemi bancocentrici
caratterizzati da una ridotta capacità delle banche di procedere al
finanziamento delle imprese devono sopperire con la centralità dello Stato. Lo
Stato può incrementare il finanziamento delle imprese, ed anche delle famiglie,
per realizzare una condizione in grado di sostenere imprese, persone e famiglie
nella capacità di crescita economica. Tuttavia la mancanza di una condizione
per la realizzazione di un sistema finanziario pubblico può essere prodotta dall’indebitamento
degli enti pubblici a carattere statale ed anche regionale. L’indebitamento può
portare alla riduzione del finanziamento delle imprese e delle famiglie. L’indebitamento
degli enti pubblici nei sistemi bancocentrici può anche portare ad un fenomeno
di cattura anche degli enti pubblici da parte delle banche per trovare elementi
in grado di finanziare il debito pubblico. Il ruolo dello Stato nei sistemi
bancocentrici dovrebbe essere volto a sopperire ai fallimenti del sistema
bancario nel processo di allocazione del debito. Tuttavia l’elevato debito
pubblico porta gli stessi enti pubblici ad essere catturati dal sistema
bancario. Il divario tra banche da un lato e imprese e cittadini dall’altro
diventa sempre più ampio con una riduzione della possibilità di operatività.
Il ruolo degli enti di
regolazione. Gli enti di regolazione dovrebbero essere
in grado di realizzare una attività di controllo delle risorse investite per
consentire di ridurre le operazioni speculative realizzate dalle banche, per
incrementare il credito nei confronti delle imprese e delle famiglie, per
tenere sotto controllo anche il debito pubblico. Tuttavia il ruolo degli enti di
regolazione dipende anche dall’importanza dell’oggetto della regolazione. Nei
sistemi bancocentrici il ruolo delle banche centrali tende ad essere sovradimensionato
rispetto al ruolo degli enti di regolazione dei mercati finanziari.
La dialettica tra mercati
finanziari e banche per il bene comune. La contrapposizione tra
banche e mercati finanziari tende ad essere un elemento in grado di produrre
benessere pubblico. Tuttavia è necessario mantenere una distinzione tra banche
e mercati finanziari. Le banche e i mercati finanziari devono svolgere ruoli
diversi. Le banche attraverso l’amministrazione del risparmio e l’erogazione di
crediti alla clientela. I mercati
finanziari attraverso l’offerta di strumenti di investimento e la capacità di
fornire alle imprese gli strumenti in grado di realizzare delle attività volte
al potenziamento della dimensione economica e organizzativa dell’impresa. Le
banche possono continuare a supportare l’economia reale con una capacità di
tenuta dei legami infracomunitari. I mercati finanziari possono produrre
crescita dimensionale delle imprese, diversificazione degli investimenti,
capacità di allocazione del mercato del risparmio investito. La dialettica tra
mercati finanziari e banche può consentire, attraverso anche il ruolo degli enti
di regolazione, di produrre maggiori opportunità per gli operatori economici
nel loro complesso.
I mercati finanziari per
le imprese in crescita dimensionale. Un ruolo fondamentale può
essere svolto dall’apertura di nuove aree all’interno dei mercati finanziari
per sostenere la crescita dimensionale dell’imprese, la diversificazione dell’investimento,
la capacità produttiva generale. La riorganizzazione continua dei sistemi dei
mercati finanziari può portare ad una specializzazione funzionale in grado di
sostenere al meglio la crescita degli operatori economici.
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