martedì 12 gennaio 2016

La necessaria dialettica tra banche e mercati


“Si dice spesso che un punto di forza dell’Italia si trova nella consistenza della ricchezza privata, più alta in proporzione al Pil che negli altri paesi europei. Una caratteristica strutturale altrettanto significativa è la presenza di un settore manifatturiero dinamico e aperto al commercio internazionale. Perché i due fattori interagiscano in modo virtuoso per sostenere lo sviluppo, il ruolo delle banche resta fondamentale. La politica europea determina i parametri perché possa essere svolto. Sarebbe un peccato se prevalesse nel sistema bancario la mancanza di coraggio o, peggio ancora, se la debole ripresa italiana finisse vittima della speculazione, favorita da interpretazioni semplicistiche e allarmistiche.” (Massimo Bordignon e Enrico Minelli

Il ruolo delle banche è fondamentale sia nei paesi con un sistema banconcentrico sia nei paesi con maggiore orientamento al mercato. E’ necessario tuttavia considerare che le imprese hanno meno possibilità in un sistema bancocentrico. In un sistema caratterizzato dalla presenza di mercati finanziari e di banche le imprese possono fare riferimento sia ai primi che ai secondi per ottenere forme di finanziamento. In un sistema caratterizzato dalla presenza di sole banche il sistema può fare riferimento alle sole banche. La minore scelta può portare ad una minore tasso di prestiti esercitati nei confronti delle imprese con la riduzione degli elementi disponibili per l’attivo finanzario. Nei sistemi bancocentrici un ruolo fondamentale viene ad essere svolto dagli enti pubblici nel sopperire alla mancata capacità delle banche di procedere a realizzare investimenti sulle piccole e medie imprese e sulle imprese aventi maggiore tensione nei confronti dell’innovazione tecnologica.
La contrapposizione tra banche e mercati finanziari consentono di incrementare il valore del credito disponibile. La contrapposizione tra banche e mercati finanziari viene spesso richiamata come una delle caratteristiche distintive del capitalismo contemporaneo. I sistemi orientati al mercato finanziario vengono contrapposti ai sistemi orientati alla centralità delle banche. La contrapposizione rileva soprattutto per ragioni di stabilità macroeconomica. La presenza di un sistema bancocentrico, soprattutto se caratterizzato da una tipologia di banca in grado di dare credito alle imprese e alle famiglie, può portare ad una maggiore tenuta, una maggiore resilienza del sistema creditizio complessivo. Tuttavia è necessario considerare che sotto il punto di vista dell’economia industriale, o della microeconomia la presenza di un sistema orientato al bancocentrismo con una riduzione considerevole della capacità delle imprese di accedere al mercato finanziario può ridurre il novero dei soggetti ottenenti credito. La minore dotazione creditizia può portare ad una minore capacità delle imprese di investire e di produrre innovazione tecnologica e crescita economica. La capacità delle imprese di scegliere se essere finanziati dalle banche oppure dai mercati finanziari può portare ad una competizione tra banche e mercati e ad una riduzione complessiva del costo del credito.
Il protagonismo delle imprese nei mercati finanziari. I mercati finanziari tendono a produrre un numero elevato di imprese di grandi dimensioni. Le imprese possono essere protagoniste nei mercati finanziari e ottenere, attraverso la sottoscrizione delle azioni, quantitativi notevoli di risorse da investire nella crescita dell’impresa. I sistemi bancari riescono a puntare su dinamiche di carattere relazionale, a conservare i rapporti all’interno di una comunità, eppure hanno una capacità bassa di realizzare, di rendere concrete delle imprese di grandi o grandissime dimensioni. I sistemi bancocentrici hanno in genere delle dimensioni inferiori rispetto a quelle dei sistemi costituite nei mercati finanziari. In un contesto globale orientato alla competizione avere delle imprese di grandi dimensioni in grado di operare nei mercati internazionali con una grande capacità competitiva può essere un driver fondamentale per lo sviluppo economico. Il capitalismo italiano incontra nel sistema bancario un limite molto forte allo sviluppo delle imprese. Ma cosa ancora pià grave, le banche a volte limitano anche la capacità delle persone di avere accesso a un sistema di credito in grado di sostenere la formazione, l’avviamento di una capacità professionale, l’acquisto di una abitazione.
Il ruolo dello Stato nei sistemi bancocentrici. I sistemi bancocentrici caratterizzati da una ridotta capacità delle banche di procedere al finanziamento delle imprese devono sopperire con la centralità dello Stato. Lo Stato può incrementare il finanziamento delle imprese, ed anche delle famiglie, per realizzare una condizione in grado di sostenere imprese, persone e famiglie nella capacità di crescita economica. Tuttavia la mancanza di una condizione per la realizzazione di un sistema finanziario pubblico può essere prodotta dall’indebitamento degli enti pubblici a carattere statale ed anche regionale. L’indebitamento può portare alla riduzione del finanziamento delle imprese e delle famiglie. L’indebitamento degli enti pubblici nei sistemi bancocentrici può anche portare ad un fenomeno di cattura anche degli enti pubblici da parte delle banche per trovare elementi in grado di finanziare il debito pubblico. Il ruolo dello Stato nei sistemi bancocentrici dovrebbe essere volto a sopperire ai fallimenti del sistema bancario nel processo di allocazione del debito. Tuttavia l’elevato debito pubblico porta gli stessi enti pubblici ad essere catturati dal sistema bancario. Il divario tra banche da un lato e imprese e cittadini dall’altro diventa sempre più ampio con una riduzione della possibilità di operatività.
Il ruolo degli enti di regolazione. Gli enti di regolazione dovrebbero essere in grado di realizzare una attività di controllo delle risorse investite per consentire di ridurre le operazioni speculative realizzate dalle banche, per incrementare il credito nei confronti delle imprese e delle famiglie, per tenere sotto controllo anche il debito pubblico. Tuttavia il ruolo degli enti di regolazione dipende anche dall’importanza dell’oggetto della regolazione. Nei sistemi bancocentrici il ruolo delle banche centrali tende ad essere sovradimensionato rispetto al ruolo degli enti di regolazione dei mercati finanziari.
La dialettica tra mercati finanziari e banche per il bene comune. La contrapposizione tra banche e mercati finanziari tende ad essere un elemento in grado di produrre benessere pubblico. Tuttavia è necessario mantenere una distinzione tra banche e mercati finanziari. Le banche e i mercati finanziari devono svolgere ruoli diversi. Le banche attraverso l’amministrazione del risparmio e l’erogazione di crediti alla clientela.  I mercati finanziari attraverso l’offerta di strumenti di investimento e la capacità di fornire alle imprese gli strumenti in grado di realizzare delle attività volte al potenziamento della dimensione economica e organizzativa dell’impresa. Le banche possono continuare a supportare l’economia reale con una capacità di tenuta dei legami infracomunitari. I mercati finanziari possono produrre crescita dimensionale delle imprese, diversificazione degli investimenti, capacità di allocazione del mercato del risparmio investito. La dialettica tra mercati finanziari e banche può consentire, attraverso anche il ruolo degli enti di regolazione, di produrre maggiori opportunità per gli operatori economici nel loro complesso.
I mercati finanziari per le imprese in crescita dimensionale. Un ruolo fondamentale può essere svolto dall’apertura di nuove aree all’interno dei mercati finanziari per sostenere la crescita dimensionale dell’imprese, la diversificazione dell’investimento, la capacità produttiva generale. La riorganizzazione continua dei sistemi dei mercati finanziari può portare ad una specializzazione funzionale in grado di sostenere al meglio la crescita degli operatori economici.  


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