Un livello ottimale di produzione
industriale
«Fatturati
e ordini industriali in valore registrano […] il segno meno. Il fatturato
industriale […] è in calo di 1,4 punti percentuali. » (F. Daveri, Cosa fare se l'impresa rallentahttp://www.lavoce.info/archives/42258/cosa-fare-se-la-crescita-rallenta/)
Se guardiamo ai dati pubblicati della produzione industriale come percentuale del prodotto interno lordo è possibile verificare un miglioramento della condizione italiana tra il 2014 e il 2015. I dati sono stati pubblicati dalla Banca Mondiale. La variabile presa in considerazione è la percentuale di prodotto interno lordo derivante dalla produzione industriale. L’Italia è al settimo posto nella classifica dei paesi europei per valore percentuale di valore aggiunto derivante dall’industria prodotto nel passaggio tra il 2014 e il 2015. La Polonia è al primo posto con un valore pari a 1,09%. La percentuale del prodotto interno lordo derivante dall’industria in Slovacchia è incrementata dello 0,76% tra il 2014-2015. La Svezia è al secondo posto per crescita della percentuale della produzione industriale all’interno del prodotto interno lordo con un valore pari allo 0,61%. In Italia la crescita della percentuale della produzione industriale come percentuale del prodotto interno lordo è aumentata dello 0,18% tra il 2014 e il 2015.
RANK
|
COUNTRY
|
2014-2015
|
1
|
Poland
|
1,09
|
2
|
Slovakia
|
0,76
|
3
|
Sweden
|
0,61
|
4
|
Bulgaria
|
0,45
|
5
|
Denmark
|
0,43
|
6
|
Portugal
|
0,33
|
7
|
Italy
|
0,18
|
8
|
Spain
|
0,15
|
9
|
Czech
Republic
|
0,13
|
10
|
Germany
|
0,09
|
11
|
Croatia
|
-0,06
|
12
|
Austria
|
-0,06
|
13
|
Slovenia
|
-0,06
|
14
|
France
|
-0,07
|
15
|
Belgium
|
-0,22
|
16
|
Finland
|
-0,35
|
17
|
Switzerland
|
-0,52
|
18
|
Greece
|
-0,57
|
19
|
Luxembourg
|
-0,59
|
20
|
Turkey
|
-0,61
|
21
|
Netherlands
|
-0,61
|
22
|
United
Kingdom
|
-0,78
|
23
|
Estonia
|
-1,36
|
24
|
Romania
|
-1,70
|
25
|
Norway
|
-3,30
|
Media
|
-0,27
|
La
classifica dei paesi industrializzati dell’Unione Europea.
Se guardiamo alla produzione
industriale dei paesi considerati è possibile creare una classifica dei paesi
per percentuale del valore aggiunto derivante dal PIL sulla produzione
industriale totale. La repubblica Ceca è al primo posto per livello di
industrializzazione con un valore dell’industria sul PIL pari a 38,09%, la
Norvegia è al secondo posto con un valore pari al 34,9%. La Slovacchia è al
terzo posto con un valore della produzione industriale pari al 34,3% del PIL. La
Germania è al sesto posto con il 30% del Pil derivante dalla produzione
industriale. L’Italia è al 14° posto con un valore pari al 23% del Pil prodotto
dall’industria.
Rank
|
Country
|
Industria come percentuale del pil (2015, WB)
|
1
|
Czech
Republic
|
38,09139
|
2
|
Norway
|
34,96019
|
3
|
Slovakia
|
34,38484
|
4
|
Poland
|
33,54118
|
5
|
Slovenia
|
33,06311
|
6
|
Germany
|
30,42036
|
7
|
Austria
|
27,98548
|
8
|
Bulgaria
|
27,61331
|
9
|
Estonia
|
26,7492
|
10
|
Sweden
|
26,60069
|
11
|
Romania
|
26,44963
|
12
|
Croatia
|
26,20529
|
13
|
Finland
|
26,12883
|
14
|
Italy
|
23,74615
|
15
|
Denmark
|
23,25515
|
16
|
Spain
|
22,56476
|
17
|
Belgium
|
21,94013
|
18
|
Portugal
|
21,87327
|
19
|
Netherlands
|
20,5917
|
20
|
France
|
19,50416
|
21
|
Greece
|
15,19498
|
22
|
Luxembourg
|
11,28088
|
Politiche
economiche industriali per l’Italia nell’Europa e nella Globalizzazione. L’italia
dovrebbe incrementare la produzione industriale al 30-32% del PIl. L’obbiettivo
dell’incremento della produzione industriale dovrebbe avvenire anche attraverso
un intervento pubblico. Gli Stati dell’Unione Europea devono rinegoziare la
disciplina degli aiuti all’industria. La perdita del settore industriale ha un
impatto occupazionale enorme e in assenza di un sistema di welfare state può
provocare una peggioramento della condizione reddituale dei cittadini. L’Europa
deve decidere se procedere alla realizzazione di strutture di sostegno alla
popolazione di carattere universalistico da considerare come elementi in grado
di incrementare il reddito della popolazione oppure aiutare i lavoratori
attraverso l’incremento degli aiuti di Stato nei confronti dei settori
industriali. Aiutare l’industria significa sia incrementare i posti di lavoro
interni all’impresa sia avere anche un impatto sul settore dei servizi connesso
alla produzione. Le conoscenze tecniche e tecnologiche possono trovare una
soluzione fondamentale all’interno del settore industriale. I governi devono
tornare a pianificare una politica industriale sia a livello nazionale sia a
livello europeo. L’unione Europea deve conservare un livello di produzione
industriale elevato agevolato sia dalle innovazioni tecnologiche sia dalla
presenza di capitale umano qualificato in grado di generare connessioni tra i
settori. La creazione di un ministero dell’Industria dedicato allo sviluppo del
settore e all’incremento della produzione industriale è un elemento
fondamentale per la realizzazione di politiche economiche dedicate e volte
anche a riconsiderare i trattati europeo. Le politiche economiche dell’industria
devono essere fondate soprattutto sugli aiuti di Stato nella selezione dei
settori strategici a livello nazionale da perseguire. I settori della
meccanica, dell’information comunication technology insieme con le innovazioni
scientifiche devono essere oggetti di piani dedicati per ottenere dei risultati
consolidati. Le politiche industriali possono consentire alle imprese italiane
produrre occupazione e benessere.