venerdì 15 gennaio 2016

L’impegno Ue nel cambiamento dell’economia mediorientale


Un dato infatti rimane certo anche per il 2016: se non arriverà la pace, in Siria e altrove, altre migliaia di persone sfideranno le politiche di contenimento, cercando scampo con ogni possibile mezzo.” (Maurizio Ambrosini)

La questione dell’immigrazione è un fatto che viene in genere considerato come di politica interna dell’Unione Europea. Gli immigrati provenienti da paesi in guerra sono una forza difficile da arrestare. Le guerre producono rifugiati. La gestione dell’Unione Europea dei rifugiati manca di coordinamento, risorse e piani. L’Unione Europea ha una popolazione sottoposta al problema dell’aging, L’Unione Europea ha bisogno di immigrati. Gli immigrati provenienti da zone di guerre caratterizzati da conflitti tribali vedono nell’Europa una salvezza. La questione dell’odio verso l’occidente sembra caratterizzare le fazioni in lotta per il potere nei paesi mediorientali. La questione mediorientale è un “never ending problem”. Le politiche mediorientali sono fallite. Hanno fallito le politiche di intervento militare. Hanno fallito le politiche di peace keeping. Le popolazioni mediorientali dimostrano una scarsa capacità di emancipazione. L’Unione Europea deve andare avanti nell’esercizio di una attività istituzionale volta alla strutturazione di polizia doganale europea, centri di accoglienza europea, impegno internazionale contro i rifugiati con campi di controllo anche in Turchia e Siria. Politiche economiche culturali, dello sviluppo socio-sanitario possono migliorare i rapporti tra occidente e medioriente.

I dubbi sulle politiche militari internazionali dell’Unione Europea. I migranti fuggono dalla guerra. L’Unione Europea dinanzi al fenomeno migratorio prodotto dalle guerre deve operare sul fronte internazionale e sul fronte interno. A livello internazionale l’Unione Europea può investire nell’impegno militare per eliminare ogni focolare di guerra e procedere alla determinazione di una “pax europea”. La creazione di un esercito europeo, di una aviazione europea, di una marina europea possono essere fondamentali sia per una velocità di intervento predisposta dal Parlamento Europeo sia per dare allo Stato Europeo le caratteristiche di uno stato Occidentale. La situazione politica mediorientale ha un impatto immediato sull’Unione Europea. La risoluzione delle questioni politiche mediorientali deve avvenire anche in dialogo con la Russia e con le organizzazioni internazionali. Il corso dell’intervento militare nel medioriente può essere molto elevato. I vantaggi, anche in caso di successo, possono essere di valore basso. Le guerre dei paesi mediorientali sono dovute a frazionamenti nella compagine politica e di governo all’interno di strutture tribali a forte connotazione religiosa. Le popolazioni del medioriente sembrano essere indifferenti alla crescita economica. Le idee stesse di “esportazione della democrazia” o anche di “imposizione di un modello occidentale” sembrano essere prive di possibilità di attuazione. Sarebbe forse il caso per l’occidente, attraverso il coordinamento di Ue, Usa e anche della Russia di procedere ad un commissariamento di fatto del medioriente, un progetto volto ad evitare la diffusione della violenza nella popolazione, a combattere la povertà, a promuovere la crescita economica, la diffusione della cultura aziendale, l’esistenza dello Stato di diritto. La probabilità di successo di una azione di “protettorato” sembra essere bassa nel medioriente. Politiche militari di “protezione” sono state realizzate in passato con risultati nulli. Occorre quindi realizzare un processo partecipato caratterizzato dal dialogo e dal confronto con le popolazioni, e i governi, nella considerazione del ruolo delle organizzazioni informali nei paesi mediorientali.

Politiche interne dell’Unione Europea. Le politiche economiche interne dell’Unione Europea per difendere il territorio e la popolazione dalle conseguenze negative delle migrazioni devono essere foraggiate sia attraverso la predisposizione di risorse finanzia sia attraverso la realizzazione di organizzazioni in grado di combattere i fenomeni delle migrazioni. L’organizzazione di un corpo di polizia doganale europea è fondamentale per portare a termine con successo l’azione di contrasto alla migrazione. L’Unione Europea deve assumere la dotazione di organizzazioni, di corpi dello stato, in grado di essere operativi rispetto alle politiche stabilite in sede comunitaria. I processi di ripartizione dei migranti tra gli stati, le politiche di finanziamento dei paesi di frontiera, sembrano aver prodotto risultati di livello basso. La creazione di un corpo di polizia doganale dell’Unione Europea volto al controllo delle persone, dei mezzi e delle merci, in autonomia gerarchica e in coordinamento rispetto alle polizie degli altri stati può portare ad incrementare il livello di efficienza delle politiche di contrasto al fenomeno migratorio.

La creazione di centri di accoglienza nel medioriente. L’Unione Europea dovrebbe procedere alla determinazione di centri di accoglienza nei paesi di partenza dei rifugiati o nei paesi dell’area per evitare le partenze degli immigrati. I centri di accoglienza possono essere istituiti in Turchia, in Giordania. I centri devono essere volti alla riconoscimento delle persone in fuga dalla guerra nell’applicazione del diritto internazionale dei migranti. Il coordinamento sul territorio con le forze presenti, la collaborazione con la popolazione, potrebbero essere in grado di esercitare anche una influenza di carattere culturale sui paesi di partenza dei migranti.

Le politiche economiche sociali internazionali dell’Unione Europea. L’Unione Europea può dare origine ad un piano per la realizzazione di politiche economiche sociali volte al combatte l’analfabetismo, a creare strutture socio-sanitarie, a favorire la cultura dell’impresa e dell’artigianato, a rinforzare il sistema scolastico nei paesi mediorientali attraverso il coinvolgimento della popolazione, dei gruppi politici, dei gruppi etnici. L’Unione Europea può portare al miglioramento della condizione di vita della popolazione. La presenza di una politica dell’Innovazione Sociale a livello internazionale può consentire di ridurre i flussi migratori e di incrementare il controllo.


Il prezzo del petrolio. La riduzione del prezzo del petrolio viene considerato come un elemento negativo per i paesi mediorientali. In realtà il prezzo del petrolio basso è un elemento a sostegno delle politiche economiche di industrializzazione dei paesi africani, mediorientali ed asiatici. Il prezzo del petrolio basso consente di acquistare il greggio e dare avvio a processi di industrializzazione. Il medioriente deve trovare una nuova via all’industrializzazione per potere sostenere la crescita economica. La diffusione di una cultura dell’impresa, soprattutto nelle nuove tecnologie, può consentire ai paesi mediorientali di affrontare con successo la riduzione generalizzata del prezzo del petrolio per orientare le economie ad un processo di crescita attraverso la centralità del capitale umano. Il processo di cambiamento dell’economia dei paesi mediorientali può avvenire attraverso la creazione di una classe dirigente nuova in grado di esercitare una funzione di novazione istituzionale e imprenditoriale. 

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