lunedì 27 giugno 2016

Il ruolo dello Stato nell’innovazione


L’intervento pubblico dello Stato è sottoposto a vincoli di carattere normativo e di finanza pubblica. La possibilità di incrementare il protagonismo dello stato può essere realizzato mediante l’innovazione. L’innovazione può consentire di ridurre i costi dell’amministrazione, di aumentare il valore della produzione dei beni e servizi sanitari e dell’istruzione e di partecipare alla produzione di valore aggiunto. L’investimento dello Stato nell’innovazione è compatibile con le regole europee relative all’intervento pubblico nell’economia.

Il governo può avere un ruolo fondamentale nello stimolare la crescita economica attraverso l’investimento in ricerca e sviluppo. Molti economisti e sociologi hanno usato il termine finanziarizzazione dell’economia per mettere in evidenza il ruolo fondamentale della finanza nei processi di crescita. Tuttavia occorre considerare l’importanza della ricerca e sviluppo verso un nuovo modello di crescita economica. Gli economisti hanno da sempre messo in evidenza la relazione positiva esistente tra crescita del prodotto interno lordo e crescita della spesa in ricerca e sviluppo. La possibilità da parte dello Stato di produrre crescita attraverso un meccanismo volto all’incremento della spesa in ricerca e sviluppo può portare ad una innovazione del settore della produzione. L’investimento privato in ricerca e sviluppo può essere volto alla realizzazione di applicazioni in grado di orientare le imprese al mercato. L’investimento dello stato in ricerca e sviluppo può portare alla crescita delle conoscenze di base di un settore industriale in grado di incrementare l’economia potenziale.
Il ruolo nuovo dello Stato nel sistema economico. Il ruolo dello stato nel sistema economico è stato sempre oggetto di dibattiti e discussioni. I modelli di intervento statale nell’economia spaziano dal sistema indicato nell’economia centralizzata di tipo socialista a sistemi caratterizzati da una serie di attività minime dello stato ovvero al minarchismo. Il  ruolo dello stato nei paesi dell’Unione Europea sembra essere limitato dalla regolamentazione relativa agli aiuti di stato nei confronti delle imprese. Lo Stato nei paesi europei è anche sottoposto ad una elevato indebitamento. Il mix di regolamentazione restrittiva in tema di interventi pubblici associato ad un incremento strutturale del debito dei paesi porta ad una riduzione del ruolo dello stato disposto dalle norme dei regolamenti internazionali e dalla struttura creditizio- debitoria della finanza pubblica. Il ridimensionamento dello Stato porta con sé diversi problemi di ordine pubblico legati soprattutto alla tenuta del sistema scolastico, del sistema pensionistico, dell’istruzione ovvero degli elementi in grado di contribuire al benessere dei cittadini. La presenza del liberalismo politico in grado di generare industria e produzione necessita anche di forme di protezionismo e di garanzia dei diritti da parte dello stato nei confronti dei cittadini. La restrizione dell’ambito dello Stato ha portato alla necessità di rielaborare un sistema in grado di individuare il ruolo dello Stato per la crescita economica. La frontiera dell’interventismo statale nell’età della globalizzazione sembra essere centrata sulla sfida dell’innovazione. Lo stato può essere in grado di finanziare l’innovazione. L’innovazione può portare alla crescita economica delle imprese attraverso la realizzazione di prodotti nuovi e di servizi nuovi in grado di aprire anche condizioni di mercato e innovare l’attività delle imprese. La possibilità dello Stato di avere un ruolo nel sistema economico dipende dalla capacità di agire attraverso l’innovazione. Esiste una relazione positiva tra crescita della spesa dello stato in innovazione e crescita del prodotto interno lordo nei paesi considerati dell’Unione Europea. L’investimento dello stato in innovazione tecnologica può comportare anche una crescita a livello di diritti realizzati anche a livello sanitario e di istruzione. L’innovazione è in grado di ridurre i costi della fornitura dei servizi sanitari e anche dei servizi dell’istruzione. La formazione attraverso internet può consentire a cittadini privi della possibilità di avere accesso a servizi dell’istruzione qualitativa di poter continuare nella formazione sia scolastica sia professionale. L’innovazione applicata ai sistemi sanitari può consentire di sviluppare dei sistemi di controllo dello stato di salute dei pazienti in grado di ridurre il costo per la fornitura dei servizi sanitari ai singoli con una riduzione della spesa pubblica ed un aumento contestuale del valore del controllo dello stato di salute dei cittadini anche attraverso sistemi in home. Il processo di innovazione può anche consentire la riduzione dei costi della produzione di energia con vantaggi sia in termini ambientali sia in termini sanitari attraverso l’abbattimento degli inquinanti presenti nell’aria. L’innovazione è in grado di consentire allo stato di continuare a svolgere una funzione di offerta di diritti nei confronti dei cittadini sia a livello dell’istruzione, sia a livello sanitario e di sostenibilità ambientale. L’innovazione può essere utilizzata dallo Stato anche per realizzare processi partecipati di cittadinanza attiva attraverso la partecipazione dei cittadini a processi di riqualificazione delle aree urbane e mediante il coinvolgimento dei singoli e dei gruppi nel processo di produzione diretta dei beni e dei servizi pubblici. L’innovazione può anche consentire ai cittadini di partecipare in modo diretto allo svolgimento della vita pubblica attraverso metodologie nuove di organizzazione delle consultazioni pubbliche in grado di ridurre i costi e di incrementare l’efficienza. L’innovazione realizzata dallo Stato può consentire anche di ridurre i costi della fornitura dei servizi burocratici nei confronti dei cittadini e delle imprese attraverso un efficientamento complessivo della macchina amministrativa statale. L’innovazione può consentire anche di incrementare il prodotto interno lordo attraverso l’inserimento nei processi produttivi aziendali per la formazione di nuovi prodotti e servizi. Il nuovo welfare state, ovvero il protagonismo nuovo dello stato nel processo di realizzazione di beni e servizi e di partecipazione e stimolo nei confronti dell’economia passa attraverso il ruolo realizzato dall’innovazione tecnologica. L’innovazione tecnologia è l’elemento fondamentale per la fornitura dei servizi necessari alla tutela dei diritti dei cittadini.
Il livello dell’investimento in ricerca e sviluppo dello Stato nei paesi dell’Unione Europea. L’Eurostat riporta i dati relativi all’investimento in ricerca e sviluppo realizzato tra il 2004 e il 2014 in euro pro capite. E’ possibile prendere in considerazione il valore percentuale della spesa pubblica sul totale della spesa in ricerca e sviluppo. La variabile è costituita dal valore medio della spesa in ricerca e sviluppo dello stato tra il 2004 e il 2014 sul totale della spesa media in ricerca e sviluppo complessiva tra il 2004 e il 2014. La Bulgaria è al primo posto della classifica della spesa pubblica in ricerca e sviluppo come percentuale della spesa complessiva della ricerca e sviluppo in media tra il 2004 e il 2014 con un valore pari a 46,08. La Romania è al secondo posto con un valore pari a 38,73%. L’Italia è la diciottesimo posto con un valore della spesa in ricerca e sviluppo finanziata dallo Stato pari al 14,53% del totale. La Germania al 19° posto con un valore della ricerca e sviluppo finanziata dallo stato pari al 14,4% del totale. La Danimarca è al trentatreesimo posto con un valore pari al 3,22%. L’investimento dello Stato nella ricerca e sviluppo deve essere sommato con l’investimento degli enti privati. La possibilità di realizzare una condizione incremento dell’efficienza può portare ad una crescita dell’economia complessiva. L’investimento nella ricerca e sviluppo può essere il modo indiretto dello Stato di procedere alla realizzazione di diritti per i cittadini sia sotto il profilo sanitario, sia sotto il profilo dell’istruzione della popolazione e anche per la crescita economica delle imprese.
Innovazione e crescita economica di lungo periodo.  I modelli economici mettono in evidenza la necessità di realizzare una condizione di crescita di lungo periodo attraverso la crescita economica del capitale umano in grado di produrre maggiori innovazioni all’interno dell’economica. La possibilità di crescere nel prodotto interno lordo di lungo periodo mediante la formazione del capitale umano richiede un investimento da parte dello Stato e delinea il ruolo nuovo realizzato dallo Stato nel contesto dell’economia. Tuttavia la possibilità di realizzare politiche economiche dell’innovazione dipende anche dagli indirizzi di lungo periodo del governo e dalla capacità di realizzare delle innovazione anche mediante delle relazioni produttive tra enti pubblici ed enti privati. L’innovazione può essere realizzata attraverso la creazione di enti anche di carattere locale in grado di realizzare un coordinamento delle politiche volte alla crescita delle imprese attraverso l’implementazione delle nuove tecnologie, mediante la formazione del capitale umano e attraverso la creazioni di comunità interessate dal processo dell’innovazione e in grado di operare mediante delle relazioni funzionali con gli attori istituzionali e privati interessati. La crescita economica di lungo periodo dipende in modo strutturale dagli investimenti pubblici nel settore della formazione e della innovazione. Il welfare state nuovo può essere rifondato attraverso l’innovazione. L’innovazione può essere applicata sia alle comunità nelle forme dell’innovazione sociale sia alle imprese tecnologiche in grado di incrementare il valore aggiunto complessivo prodotto. La presenza di una struttura ministeriale autonoma dedicata all’innovazione sia sociale, sia amministrativa sia tecnologica può consentire di ridisegnare il ruolo nuovo dello Stato nell’economia nel rispetto sia delle norme vigenti sia dei vincoli di finanza pubblica stabiliti a seguito della presenza dell’elevato indebitamento. Lo stato può attivare un protagonismo nuovo nei confronti dell’economia e della società attraverso l’investimento nell’innovazione.


RANK
COUNTRY
PERCENTAULE DELLA SPESA PUBBLICA NELLA SPESA TOTALE IN RICERCA E SVILUPPO
1
Bulgaria
46,08
2
Romania
38,73
3
Poland
32,76
4
Slovakia
29,53
5
Croatia
26,25
6
Greece
23,76
7
Latvia
23,65
8
Cyprus
20,9
9
Lithuania
20,9
10
Czech Republic
20,85
11
Luxembourg
19,97
12
Hungary
19,84
13
Slovenia
18,66
14
Spain
18,57
15
Iceland
16,54
16
Norway
15,88
17
France
15,01
18
Italy
14,53
19
Germany
14,4
20
Euro area (19 countries)
13,82
21
European Union (28 countries)
12,77
22
Netherlands
11,98
23
Turkey
11,23
24
Estonia
10,36
25
United Kingdom
8,98
26
Finland
8,92
27
Belgium
8,36
28
Portugal
8,26
29
Ireland
5,65
30
Malta
5,35
31
Austria
5,04
32
Sweden
4,45
33
Denmark
3,22

lunedì 20 giugno 2016

BrExit, Voice and Loyalty

L’uscita della Brexit può incrementare il valore decisionale della Germania e della Francia nell’Unione Europa. La guida franco-tedesca dell’Unione può essere rafforzata grazie all’uscita dal Regno Unito dall’UE. L’uscita del Regno Unito costituisce una perdita di prodotto interno lordo per l’Ue. E’ possibile analizzare il processo decisionale del Regno Unito attraverso l’utilizzo dei principi di politica economica individuati da Hirschmann ovvero: exit, voice and loyalty. Il Regno Unito sembra essere interessato all’opzione exit. L’opzione Exit indica la condizione dell’individuo privo di fiducia nel cambiamento dell’organizzazione di riferimento. L’opzione Voice potrebbe dare i frutti maggiori grazie al contesto istituzionale e politico all’interno dell’Unione Europea. Voice esprime la capacità degli individui all’interno di una organizzazione di operare attraverso il dialogo per la realizzazione del cambiamento. Loyalty è la capacità di rispettare le regole ovvero di avere un grado di fiducia nella costituzione intrinseca del sistema politico-economico di appartenenza. Esiste un trade off negativo tra Exit e Loyalty. La riduzione della loyalty intesa nel senso di fedeltà ad un sistema di norme condivise produce una crescita della possibilità di Exit. Il soggetto economico avente una capacità bassa di rispettare la costituzione di un ordinamento organizzato può decidere di praticare con successo l’opzione Exit. Esiste una relazione positiva tra Voice and Loyalty. La crescita della fedeltà verso un certo sistema di norme e verso l’organizzazione derivante può portare gli individui a cercare di operare per il cambiamento. Il Regno Unito può ottenere dei vantaggi sia dall’esercizio dell’opzione voice sia dall’opzione exit. La fiducia del Regno Unito nei confronti dei trattati stipulati con l’Unione Europea in caso di esercizio dell’opzione Brexit è bassa. La fiducia della Gran Bretagna nei confronti delle regole UE in caso di esercizio dell’opzione Voice è alta. Voice o Exit manifestano la capacità del Regno Unito di attribuire fiducia nei confronti dei trattati firmati con l’Unione Europea.
La partecipazione del Regno Unito al prodotto interno lordo dell’Unione Europea. Il Regno Unito ha prodotta tra il 2006 e il 2015 in media il 15,4% del PIL dell’Europa a 28 paesi e il 16,7% del PIL dell’Europa a 15 paesi. La partecipazione del PIL del Regno Unito al PIL dell’Unione Europea è stata mutevole tra il 2006 e il 2015 con una riduzione dovuta alla crisi finanziaria. Nel 2006 il Regno Unito ha prodotto il 16,9% del PIL dell’Europa a 28 paesi. La partecipazione del prodotto interno lordo del Regno Unito al prodotto interno lordo UE28 è diminuita fino al 14,17%  nel 2010. La partecipazione del Regno Unito alla produzione di PIL dell’Europa a 28 paesi è aumentata a partire dal 2010 fino ad arrivare nel 2015 al 17,55%. Tra il 2006 e il 2015 il valore della partecipazione del prodotto interno lordo del Regno Unito al Prodotto interno lordo dell’Unione Europea è aumentato di 0,6%. L’uscita del Regno Unito riduce il prodotto interno lordo dell’Unione Europea del 17,55% (Eurostat, 2015).
Le prospettive del Regno Unito fuori dall’Ue. Il Regno Unito potrebbe anche sopravvivere al di fuori dell’UE. L’Ue è solo una delle organizzazioni internazionali a carattere comunitarie partecipate dal Regno Unito. Il Regno Unito fuori dall’Ue può incrementare la partecipazione all’interno del Commonwealth oppure rafforzare l’alleanza con gli Stati Uniti. Lo scacchiere internazionale della globalizzazione con l’ingresso dei paesi asiatici nel contesto internazionale aumenta le probabilità per i paesi fuori dall’Europa di trovare delle partnership economiche, finanziarie, politiche e militari. La vicinanza geografica tra il Regno Unito e l’UE potrebbe comportare la predisposizione di trattati di scambio ulteriori a carattere commerciale. La fuoriuscita del UK dall’UE può avvenire mediante una rinegoziazione delle regole commerciali internazionali tra le due aree in questione.
L’Unione Europea come quarto Reich. La mancanza del Regno Unito può rendere realistica la trasformazione dell’Unione Europea in una sorta di Quarto Reich a carattere bancario-finanziario. Senza il Regno Unito l’UE viene schiacciata nella logica tedesca. La leadership tedesca dell’UE sarebbe definitiva. I paesi dell’UE senza UK posso perdere una parte consistente della sovranità nazionale con effetti difficili da calibrare. L’uscita del Regno Unito può consentire ai movimenti anti-europeisti e anti-euro di rafforzare le considerazioni circa la necessità di una retrocessione del progetto dell’Unione Europa ad una area di scambi commerciali priva di moneta comune. Gli europeisti possono avere gioco facile grazie alla crisi economica, alla tendenza nazionalistica e alle politiche burocratiche con efficienza bassa dell’Ue. Tuttavia la fuoriuscita del Regno Unito dall’UE porterebbe ad una analisi del ruolo dell’Unione Europea e a disegnare dei rapporti di forza nuovi all’interno del contesto europeo.  

Valore aggiunto in termini di PIL UK (%) (EUROSTAT)
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
European Union (28 countries)
16,94
16,79
14,69
13,61
14,17
14,16
15,29
15,08
16,15
17,55
European Union (15 countries)
18,14
18,11
15,99
14,74
15,40
15,40
16,62
16,40
17,57
19,08
Euro area (EA11-2000, EA12-2006, EA13-2007, EA15-2008, EA16-2010, EA17-2013, EA18-2014, EA19)
23,58
23,44
20,10
18,07
19,12
19,14
21,00
20,69
22,39
24,69
Euro area (19 countries)
23,17
23,07
19,81
17,95
19,00
19,04
20,88
20,57
22,31
24,69
Euro area (18 countries)
23,24
23,14
19,88
18,01
19,06
19,10
20,95
20,64
22,39
24,77
Euro area (12 countries)
23,58
23,53
20,24
18,32
19,39
19,44
21,34
21,02
22,80
25,23
Belgium
631,63
629,19
538,99
478,12
496,67
492,22
530,04
520,25
563,00
627,48
Bulgaria
7544,12
6631,14
5106,24
4477,37
4806,86
4556,25
4925,52
4874,27
5273,10
5817,04
Czech Republic
1667,41
1571,63
1185,61
1124,04
1159,64
1140,72
1277,86
1301,77
1456,84
1566,93
Denmark
914,62
929,11
791,57
724,37
750,81
758,31
811,98
800,40
865,10
964,88
Germany
86,21
86,30
74,50
67,78
70,28
69,03
74,55
72,42
77,32
84,90
Estonia
15263,42
13354,46
11558,17
11794,96
12327,95
11375,52
11643,97
10901,95
11545,52
12555,37
Ireland
1115,77
1100,67
1017,54
984,23
1091,33
1072,79
1174,54
1138,43
1192,46
1196,96
Greece
947,07
932,09
788,61
702,04
802,25
901,33
1074,04
1132,49
1269,60
1459,44
Spain
204,70
200,68
170,97
154,55
167,76
174,33
196,92
198,09
216,52
237,60
France
111,33
111,47
95,62
86,00
90,74
90,61
98,40
96,58
105,34
117,78
Croatia
5132,89
4937,67
3965,05
3698,31
4029,24
4173,73
4674,35
4697,70
5240,14
5852,20
Italy
133,25
134,75
116,92
106,02
113,01
113,96
127,30
127,32
139,85
156,99
Cyprus
12783,27
12426,59
10139,04
9022,66
9485,09
9546,27
10548,17
11308,83
12960,42
14746,57
Latvia
11971,62
9580,21
7847,59
8902,77
10203,07
9263,30
9341,95
8958,02
9559,84
10538,08
Lithuania
8568,85
7468,52
5836,65
6191,23
6469,78
5968,76
6160,59
5843,15
6185,58
6919,97
Luxembourg
6175,85
5899,22
5069,06
4597,95
4587,75
4419,03
4712,92
4389,44
4610,25
4929,61
Hungary
2258,81
2134,63
1775,18
1780,27
1846,60
1852,96
2074,93
2017,21
2162,62
2362,29
Malta
38308,04
37671,07
31138,25
27165,72
27476,80
27124,33
28453,64
26651,21
27884,88
29173,61
Netherlands
356,23
353,66
298,57
270,04
287,14
290,24
318,31
313,88
340,13
378,58
Austria
774,29
768,17
653,71
582,69
615,47
604,61
647,71
632,71
684,58
761,65
Poland
754,64
691,50
524,72
529,92
501,27
490,83
527,55
517,71
548,68
600,59
Portugal
1241,10
1236,07
1066,89
950,48
1007,80
1059,24
1219,50
1199,80
1299,71
1432,15
Romania
2096,46
1729,55
1340,18
1384,94
1430,68
1399,80
1538,16
1416,18
1500,56
1602,06
Slovenia
6537,49
6169,99
5028,48
4610,92
5001,96
5057,47
5706,33
5689,33
6043,17
6665,09
Slovakia
4545,12
3866,80
2898,51
2613,03
2690,92
2648,96
2835,70
2766,83
2983,43
3290,53
Finland
1195,33
1162,43
985,16
921,18
969,18
947,85
1027,87
1004,68
1098,22
1239,72
Sweden
616,14
608,50
541,66
538,49
491,32
460,81
485,10
468,82
523,47
577,79
United Kingdom
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
Iceland
15140,67
13934,36
17802,79
18116,38
18142,20
17713,07
18572,80
17559,70
17423,31
17041,07
Norway
749,50
739,92
602,36
599,02
560,38
520,87
517,70
519,30
597,10
734,20
Switzerland
603,09
621,71
507,11
428,93
412,93
371,98
396,71
396,16
426,32
#VALORE!
Montenegro
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
58024,74
57155,67
64548,57
60755,24
65192,66
#VALORE!
Former Yugoslav Republic of Macedonia, the
37705,30
35588,02
28179,89
24644,87
25510,05
24734,48
27075,37
25067,43
26429,73
28255,89
Albania
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
#VALORE!
Serbia
8444,21
7364,33
5662,06
5439,93
6091,89
5582,90
6481,73
5962,41
6765,88
7806,50