mercoledì 8 giugno 2016

Individui propensi al rischio nell'economia post-crisi

Il risk premium è associato in modo negativo al tasso di crescita economica. Una società orientata al rischio è auspicabile per l’indipendenza degli individui anche con la presenza di istituzioni in grado di rafforzare la domanda.

Alcuni mettono in evidenza la necessità di procedere alla determinazione di una società orientata al rischio. La crisi delle economie occidentali e del modello di welfare stare è dovuto alla presenza di una condizione di predominanza delle posizioni rischiose sulle posizioni “sicure”. L’economia di mercato predilige i soggetti in grado di massimizzare i ricavi provenienti dall’esercizio delle attività economiche rischiose. Il capitalismo dovrebbe essere in grado di remunerare i soggetti in grado di affrontare i rischi. L’imprenditore capace di organizzare il sistema economico è il centro dell’economia capitalistica anche nella versione quattropuntozero. La remunerazione del capitale investito e la possibilità di ottenere un risk premium è un principio giusto nella condizione economia globale. La giustizia economica del libero mercato può prevedere la remunerazione dei fattori produttivi impegnati nelle attività economiche rischiose.
Il problema del passaggio dal piano individuale al piano collettivo. La questione del passaggio dal piano individuale al piano collettivo rimane aperta e priva di soluzione. Il sistema dell’economia di mercato prevede la riduzione al minimo delle leggi e delle regolamentazioni di controllo della produzione e di tutela del consumatore. La libertà dell’accesso alla proprietà privata comporta anche la riduzione di controlli circa i fenomeni relativi alla crescita del patrimonio individuale. I benefici individuali possono essere costi sociali. I benefici individuali ottenuti nella vittoria di giochi a somma zero diventano costi sociali. L’esistenza di giochi a somma zero può essere considerata naturale. Alcuni giochi a somma zero sono determinati dalla presenza di risorse scarse. L’accaparramento delle risorse naturali da parte delle imprese determina un gioco a somma zero. Le imprese preoccupate ad ottenere il monopolio sui fattori di produzione o volte ad incrementare il posizionamento di mercato in termini di concorrenza monopolistica possono essere orientate a performare i giochi a somma zero. I giochi a somma zero possono essere molto violenti in una economia. Una impresa interessata a vincere un gioco a somma zero può anche procedere all’esercizio di una attività di lobying nei confronti delle istituzioni pubbliche e private e procedere anche attraverso meccanismi di corruzione. Il gioco a somma zero è la rappresentazione della capacità predatoria nell’ambito del sistema economico. I giochi a somma zero sono costosi a livello sociale. Lo scontro tra le parti può portare alla riduzione della capacità produttiva del concorrente. L’accentramento delle risorse in un unico soggetto economico può portare ad una riduzione della qualità dei servizi e prodotti offerti insieme con la crescita del prezzo praticato. L’impresa in grado di superare i limiti dell’acquisizione delle risorse in un gioco a somma zero opera a livello internazionale anche con una riduzione dei controlli possibili. Il costo collettivo può anche essere di carattere ambientale, sociale, oltre che finanziario. Le imprese operanti attraverso la ricerca di posizioni speculative offrono la possibilità di incrementare la specializzazione dei mercati e degli operatori finanziari. La tensione continua alla crescita dei rischi può portare a tensioni nel sistema finanziario. Il sistema finanziario deve essere considerato come costituito sia dagli enti operanti nell’attività bancaria sia dai soggetti operanti nel settore delle assicurazioni oltre che da operatori specializzati nell’allocazione di strumenti finanziari sia a livello istituzionale sia a livello retail. La crescita del rischio può portare a crisi finanziarie e bloccare il sistema economico. Gli effetti delle crisi finanziarie nell’economie reali sono devastanti. Le crisi finanziarie sono prodotte dai soggetti attivi nell’assunzione dei rischi. Le società orientate al rischio possono essere suscettibili di una crescita economica soprattutto di alcuni settori speculativi e produrre delle crisi. Le società orientate al rischio possono generare ricchezza e anche distruggere l’intera economia come accaduto nel caso della crisi dei mutui subprime. La presenza di un orientamento al rischio deve quindi essere mitigata dalla presenza delle istituzioni economiche in grado di dare profondità e stabilità all’interno sistema economico. I soggetti attivi nell’assunzione di rischi in caso di fallimento possono provocare danni alla comunità e all’economia nel suo complesso. Una società può essere considerata solida con attori in grado di provvedere a sé medesimi. Tuttavia la natura dell’uomo richiede anche forme di assicurazione sociale operanti su piani diversi dal mercato. La presenza delle istituzioni diventa quindi fondamentale per evitare la creazione di crisi economiche prodotte da soggetti aventi un atteggiamento speculativo e orientati al risk premium. L’attività dei soggetti propensi al rischio può comportare una crescita della diseguaglianza permanente. La crescita della diseguaglianza avviene sia nel caso di risk premium ottenuti in fase di crescita economica, sia in fase di risk premium produttivo di crisi economica. Nella fase di boom i soggetti predisposti al rischio possono ottenere rendimenti elevati attraverso la realizzazione di attività redditizie. Nel caso di crisi economica la diseguaglianza cresce anche di più: i soggetti aventi attitudine al rischio possono ottenere aiuti di stato o permanere in condizione di ricchezza accumulata nella fase precedente di boom economico. L’orientamento al rischio della popolazione può essere un obbiettivo nelle economie evolute a dimostrazione del grado di autonomia raggiunto dai singoli nel mercato e nelle organizzazioni produttive. Tuttavia i rischi sistemici dell’orientamento al rischio possono comportare una riduzione del Prodotto interno lordo complessivo.


I dubbi sul risk premium. I dubbi sul risk premium sono offerti dall’esistenza di una associazione di fenomeni negativa tra risk premium e tasso di crescita economica negli Stati Uniti. L’associazione è negativa anche per l’analisi del rapporto tra l’andamento annuale dell’indice Standard & Poors 500 e il tasso di crescita economica negli Usa. L’orientamento al rischio può essere fondamentale per consentire ad alcuni soggetti aventi le capacità cognitive, professionali e relazionali appropriate di accedere alla struttura dei rendimenti elevati. Tuttavia a livello macroeconomico l’orientamento al rischio è associato in modo negativo al tasso di crescita del prodotto interno lordo. L’attitudine al rischio deve essere preservata in un sistema economico avente un ordinamento istituzionale in grado di garantire elementi di equità, eguaglianza e redistribuzione sia per evitare la polarizzazione del reddito sia per evitare la manifestazione di crisi sistemiche. I rischi sistemici possono essere ridimensionati attraverso politiche economiche volte a garantire risorse economiche per favorire la domanda di mercato anche di prodotti finanziari. 

Link ai dati


Year
S&P 500
3-month T.Bill
10-year T. Bond
Stocks
T.Bills
T.Bonds
Stocks - Bills
Stocks - Bonds
RISK PREMIUM
GDP GROWTH
1961
26.64%
2.27%
2.06%
 $2,044.40
 $157.30
 $244.46
24.37%
24.58%
6.62%
2,3
1962
-8.81%
2.78%
5.69%
 $1,864.26
 $161.67
 $258.38
-11.59%
-14.51%
5.97%
6,1
1963
22.61%
3.11%
1.68%
 $2,285.80
 $166.70
 $262.74
19.50%
20.93%
6.36%
4,4
1964
16.42%
3.51%
3.73%
 $2,661.02
 $172.54
 $272.53
12.91%
12.69%
6.53%
5,8
1965
12.40%
3.90%
0.72%
 $2,990.97
 $179.28
 $274.49
8.50%
11.68%
6.66%
6,4
1966
-9.97%
4.84%
2.91%
 $2,692.74
 $187.95
 $282.47
-14.81%
-12.88%
6.11%
6,5
1967
23.80%
4.33%
-1.58%
 $3,333.69
 $196.10
 $278.01
19.47%
25.38%
6.57%
2,5
1968
10.81%
5.26%
3.27%
 $3,694.23
 $206.41
 $287.11
5.55%
7.54%
6.60%
4,8
1969
-8.24%
6.56%
-5.01%
 $3,389.77
 $219.96
 $272.71
-14.80%
-3.23%
6.33%
3,1
1970
3.56%
6.69%
16.75%
 $3,510.49
 $234.66
 $318.41
-3.12%
-13.19%
5.90%
3,2
1971
14.22%
4.54%
9.79%
 $4,009.72
 $245.32
 $349.57
9.68%
4.43%
5.87%
3,3
1972
18.76%
3.95%
2.82%
 $4,761.76
 $255.01
 $359.42
14.80%
15.94%
6.08%
5,3
1973
-14.31%
6.73%
3.66%
 $4,080.44
 $272.16
 $372.57
-21.03%
-17.97%
5.50%
5,6
1974
-25.90%
7.78%
1.99%
 $3,023.54
 $293.33
 $379.98
-33.68%
-27.89%
4.64%
-0,5
1975
37.00%
5.99%
3.61%
 $4,142.10
 $310.90
 $393.68
31.01%
33.39%
5.17%
-0,2
1976
23.83%
4.97%
15.98%
 $5,129.20
 $326.35
 $456.61
18.86%
7.85%
5.22%
5,4
1977
-6.98%
5.13%
1.29%
 $4,771.20
 $343.09
 $462.50
-12.11%
-8.27%
4.93%
4,6
1978
6.51%
6.93%
-0.78%
 $5,081.77
 $366.87
 $458.90
-0.42%
7.29%
4.97%
5,6
1979
18.52%
9.94%
0.67%
 $6,022.89
 $403.33
 $461.98
8.58%
17.85%
5.21%
3,2
1980
31.74%
11.22%
-2.99%
 $7,934.26
 $448.58
 $448.17
20.52%
34.72%
5.73%
-0,2
1981
-4.70%
14.30%
8.20%
 $7,561.16
 $512.73
 $484.91
-19.00%
-12.90%
5.37%
2,6
1982
20.42%
11.01%
32.81%
 $9,105.08
 $569.18
 $644.04
9.41%
-12.40%
5.10%
-1,9
1983
22.34%
8.45%
3.20%
 $11,138.90
 $617.26
 $664.65
13.89%
19.14%
5.34%
4,6
1984
6.15%
9.61%
13.73%
 $11,823.51
 $676.60
 $755.92
-3.47%
-7.59%
5.12%
7,3
1985
31.24%
7.49%
25.71%
 $15,516.60
 $727.26
 $950.29
23.75%
5.52%
5.13%
4,2
1986
18.49%
6.04%
24.28%
 $18,386.33
 $771.15
 $1,181.06
12.46%
-5.79%
4.97%
3,5
1987
5.81%
5.72%
-4.96%
 $19,455.08
 $815.27
 $1,122.47
0.09%
10.77%
5.07%
3,5
1988
16.54%
6.45%
8.22%
 $22,672.40
 $867.86
 $1,214.78
10.09%
8.31%
5.12%
4,2
1989
31.48%
8.11%
17.69%
 $29,808.58
 $938.24
 $1,429.72
23.37%
13.78%
5.24%
3,7
1990
-3.06%
7.55%
6.24%
 $28,895.11
 $1,009.08
 $1,518.87
-10.61%
-9.30%
5.00%
1,9
1991
30.23%
5.61%
15.00%
 $37,631.51
 $1,065.69
 $1,746.77
24.62%
15.23%
5.14%
-0,1
1992
7.49%
3.41%
9.36%
 $40,451.51
 $1,101.98
 $1,910.30
4.09%
-1.87%
5.03%
3,6
1993
9.97%
2.98%
14.21%
 $44,483.33
 $1,134.84
 $2,181.77
6.98%
-4.24%
4.90%
2,7
1994
1.33%
3.99%
-8.04%
 $45,073.14
 $1,180.07
 $2,006.43
-2.66%
9.36%
4.97%
4,0
1995
37.20%
5.52%
23.48%
 $61,838.19
 $1,245.15
 $2,477.55
31.68%
13.71%
5.08%
2,7
1996
22.68%
5.02%
1.43%
 $75,863.69
 $1,307.68
 $2,512.94
17.66%
21.25%
5.30%
3,8
1997
33.10%
5.05%
9.94%
 $100,977.34
 $1,373.76
 $2,762.71
28.05%
23.16%
5.53%
4,5
1998
28.34%
4.73%
14.92%
 $129,592.25
 $1,438.70
 $3,174.95
23.61%
13.42%
5.63%
4,4
1999
20.89%
4.51%
-8.25%
 $156,658.05
 $1,503.58
 $2,912.88
16.38%
29.14%
5.96%
4,7
2000
-9.03%
5.76%
16.66%
 $142,508.98
 $1,590.23
 $3,398.03
-14.79%
-25.69%
5.51%
4,1
2001
-11.85%
3.67%
5.57%
 $125,622.01
 $1,648.63
 $3,587.37
-15.52%
-17.42%
5.17%
1,0
2002
-21.97%
1.66%
15.12%
 $98,027.82
 $1,675.96
 $4,129.65
-23.62%
-37.08%
4.53%
1,8
2003
28.36%
1.03%
0.38%
 $125,824.39
 $1,693.22
 $4,145.15
27.33%
27.98%
4.82%
2,8
2004
10.74%
1.23%
4.49%
 $139,341.42
 $1,714.00
 $4,331.30
9.52%
6.25%
4.84%
3,8
2005
4.83%
3.01%
2.87%
 $146,077.85
 $1,765.59
 $4,455.50
1.82%
1.97%
4.80%
3,3
2006
15.61%
4.68%
1.96%
 $168,884.34
 $1,848.18
 $4,542.87
10.94%
13.65%
4.91%
2,7
2007
5.48%
4.64%
10.21%
 $178,147.20
 $1,933.98
 $5,006.69
0.84%
-4.73%
4.79%
1,8
2008
-36.55%
1.59%
20.10%
 $113,030.22
 $1,964.64
 $6,013.10
-38.14%
-56.65%
3.88%
-0,3
2009
25.94%
0.14%
-11.12%
 $142,344.87
 $1,967.29
 $5,344.65
25.80%
37.05%
4.29%
-2,8
2010
14.82%
0.13%
8.46%
 $163,441.94
 $1,969.84
 $5,796.96
14.69%
6.36%
4.31%
2,5
2011
2.10%
0.03%
16.04%
 $166,871.56
 $1,970.44
 $6,726.52
2.07%
-13.94%
4.10%
1,6
2012
15.89%
0.05%
2.97%
 $193,388.43
 $1,971.42
 $6,926.40
15.84%
12.92%
4.20%
2,3
2013
32.15%
0.07%
-9.10%
 $255,553.31
 $1,972.72
 $6,295.79
32.08%
41.25%
4.62%
2,2
2014
13.52%
0.05%
10.75%
 $290,115.42
 $1,973.77
 $6,972.34
13.47%
2.78%
4.60%
2,4

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