“I parlamenti nazionali e i loro governi
nazionali debbono gestire politiche che hanno un carattere preminentemente
nazionale. Bruxelles, invece, deve farsi carico di politiche comuni, quelle che
hanno implicazioni che vanno al di là dei singoli stati nazionali. Queste
politiche comuni debbono essere sostenute, al centro, da una capacità fiscale
limitata ma indipendente dai trasferimenti finanziari dei singoli stati e
gestite attraverso il bilanciamento istituzionale tra un potere esecutivo
(Consiglio dei capi di governo e Commissione) ed un potere legislativo
(costituito esclusivamente dal Parlamento europeo) nettamente distinti. Nessuna
decisione, inoltre, può essere presa dal potere esecutivo senza l’approvazione
di quest’ultimo. Senza buone istituzioni è improbabile che l’Unione trovi le
soluzioni ai suoi problemi. Jean-Claude Juncker è un leader di grande
esperienza. Ma a volte quest’ultima non basta se non è alimentata da idee
politiche adeguate.” ( Sergio Fabbrini - Il Sole 24 Ore - leggi su
http://24o.it/ohS0cI )
La questione della governance europea può essere
posta solo all’interno delle istituzioni a vario titolo impegnate nella
costruzione dello Stato. Lo stato è caratterizzato dalla presenza di poteri
fondamentali: esecutivo, legislativo e giudiziario. E’ necessario che i tre
poteri siano posti in contrapposizione funzionale per garantire l’equilibrio
dell’assetto istituzionale. I politici possono esercitare la governance
attraverso le istituzioni fondative attraverso la trasfusione degli indirizzi
politici ed amministrativi. Il problema della leadership può essere risolta
attraverso la creazione di una istituzione presidenziale all’interno dell’Unione
Europea in grado di svolgere una attività di governo attraverso la legittimazione
dei cittadini: la presenza di stati democratici con popolazione elevata
caratterizzati anche da eterogeneità linguistica come per esempio il Brasile o
l’India, possono essere degli esempi per la creazione di uno Stato Europeo in
senso occidentale.
I poteri
fondamentali all’interno delle istituzioni comunitarie. L’Unione Europea
per essere Stato ha bisogno di essere costituita attraverso un ordinamento
superiore organizzato attraverso tre tipologie di poteri: il potere
legislativo, il potere esecutivo, il potere giudiziario. I tre poteri
dovrebbero avere un fondamento costituzionale di diritto scritto anche se è
possibile ammettere la presenza di un processo costitutivo del tipo “Common Law”.
Allo stato attuale solo uno dei poteri sembra avere una legittimazione “democratica”
ovvero il potere legislativo rappresanto dal Parlamento Europeo. Il potere
esecutivo rappresentato dalla Commisione e dal Consiglio dei capi di governo
europeo sembra mancare di un requisito di carattere elettorale per potere
essere considerato legittimo in senso pieno. La capacità del potere esecutivo
di poperarre con un madnato pieno reso noto agli elettori deriva anche dallo
svolgimento di elezioni. I cittadini devono poter sceglire il governo a seguito
di un dibattito volto all’analisi dei programmi, delle condizioni economiche,
delle previsioni di impego della spesa pubblica orientata. Il governo dell’Unione
Europea può considerato istituito solo attraverso un passaggio elettorale
europeo con una campagna elettorale europea che porti gli schieramenti politici
a confrontarsi sul futuro dell’europa. La presenza del governo Europeo è
fondamentale per la predisposizione di una politica dell’unione. Tuttavia l’Unione
Europea manca del potere giudiziario necessario per la realizzazione di un
equilibrio dei poteri. La magistratura europea deve essere istituita come un
ordinamento magistruale nuovo di rango massimo in grado di amministrare la
giustizia nei tribunali civili e penali, amministrativi e tributari e in grado
di produrre una giurisprudenza unitaria europea. La creazione di un ordinamento
statuale dell’Unione Europea può essere realizzato attraverso l’istituzionalizzazione
dei tre poteri fondamentali: esecutivo, legislativo e giudiziario. I tre poteri
fondamentali dello Stato Europeo in contrapposizione possono guidare l’Unione
Europea verso un maggiore equilibrio istituzionale. La creazione della
magistratura europea può avvenire attraverso concorsi ma anche con la
cooptazione dei magistrati in servizio. Possono essere istituiti nuovi
tribunali o anche possono essere utilizzate le strutture esistenti.
Lo stato
europeo “Superiorem non recognoscens”. La
creazione di uno Stato europeo in senso
moderno deve avernire attraverso il principio “Superiorem non recognoscens”.
Ovvero lo Stato non riconosce nessun ente come superiore a sé medesimo. Il
principio superiorem non recognoscens funsioan soprattutto per definire una
dimensione gerarchica esercitata nei confronti delle assemblee e dei governi
nazionali sottoposti all’ordinamento europeo. La gerarchia è fondamentale per
il corretto funzionamento dell’ordinamento Stato. I parlamenti, i governi e le
magistrature degli stati nazione possono avere degli elementi di autonomia
funzionale limitati normati dal diritto comunitario. Il conflitto tra Stato
Europeo e stati nazionali può essere affidato ad una Corte Costituzionale Europea
impegnata nella produzione di sentenze volte alla creazione di un sistema
normativo europeo cogente. La produzione normativa del Parlamento Europeo
insieme con le decisioni assunte dalla governo e dalla magistratura europea
rappresentano il livello massimo di potere istituzionale presente nello Stato
Europeo.
La struttura
finanziaria dello Stato Europeo. L’imposizione fiscale, la predisposizione
del bilancio dello Stato, la realizzazione di una finanza pubblica può essere
decisa in sede comunitaria come rappresentazione del potere dello Stato. L’obbligazione
tributaria ha infatti un significato coercitivo nei confronti dei cittadini. L’Unione
Europea può istituire un sistema tributaria di livello massimo. Il Parlamento
Europeo può legiferare per delegare funzioni tributarie e di finanza pubblica
agli stati membri. L’autonomia finanziaria dello Stato Europeo consente al’Unione
di ottenere le risorse per la realizzazione delle politiche europee.
L’Unione
Europea può avere una leadership chiara. La questione della leadership
politica dell’Unione Europea è stata sempre posta con forza. La leadership può
essere realizzata attraverso delle elezioni politiche europee. I cittadini europei
possono essere chiamati a votare il leader nelle elezioni attraverso una legge
elettorale in grado di eleggere alla carica di capo del governo dello Stato
Europeo un politico dotato di maggioranza parlamentare in grado di governare. L’unico
conflitto possibile all’interno dello Stato Europeo è tra i poteri
fondamentali: esecutivo, legislativo, giudiziario. I politici europei, i
partiti politici europei possono cogliere l’occasione per la creazione di
strutture nuove presenti sul territorio dell’Unione Europea anche attraverso
campagne elettorali in grado di dare rappresentazione agli indirizzi di
politica economica diffusi.
La creazione
di istituzioni di servizio europee. L’unione Europea può anche creare delle
istituzioni di servizio in grado di completare il processo di institutional
building attraverso la predisposizione di un esercito europeo, di un sistema
scolastico europeo, di un sistema sanitario europeo, di un sistema di polizia
europeo, La creazione dello Stato Europeo passa anche attraverso la
costituzione di istituzioni vicine alla popolazione in grado di essere un segno
tangibile della presenza dello Stato e dei mezzi nuovi messi in campo per la
realizzazione degli obbiettivi comunitari. Istruzione, Sanità, esercito, ordine
pubblico, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche possono
migliorare la qualità della vita dei cittadini europei anche attraverso l’offerta
di servizi nuovi.
L’Europa e
la sfida della globalizzazione. La creazione dello Stato Europeo può
consentire all’Unione di affrontare la sfida della globalizzazione. La
globalizzazione necessita di istituzioni rilevanti in grado di contrastare
attraverso le politiche economiche realizzate fenomeni di portata strutturale come per esempio una crisi
finanziaria, le migrazioni, le modificazioni nel prezzo dei beni primari, i
cambiamenti tecnologici, le sfide ambientali. L’unione Europea ha conservato
una rilevanza economica nel processo di globalizzazione. Tuttavia la dimensione
dell’Unione Europea è ridimensionata se paragonata all’India, alla Cina, al
Brasile ovvero a paesi in grado di cambiare la struttura dell’economia globale
attraverso scelte politiche economiche, industriali, sociali. L’Unione Europea
può essere un competitor della globalizzazione in grado anche di manifestare
una cultura dell’organizzazione dello Stato per i paesi di nuovo sviluppo. I
politici europei possono cogliere l’occasione per accedere allo scenario
politico della globalizzazione con una capacità rappresentativa del popolo
europeo e con istituzioni solide per l’esercizio del mandato nell’interesse dei
cittadini.