martedì 29 dicembre 2015

Un ordinamento globale per rimuovere le diseguaglianze


 “L’attuale non-sistema sta spingendo il mondo verso l’allentamento monetario competitivo, a vantaggio di nessuno. Lo sviluppo di un consenso per il libero commercio e la cittadinanza globale responsabile - e resistendo così alle pressioni provinciali - porrebbe le basi per la crescita sostenibile di cui il mondo ha un disperato bisogno.” (Raghuram Rajan - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/lyi1wm)

Troppo vecchi per consumare. I paesi occidentali sono avvitati in una condizione difficile sotto il profilo economico soprattutto a causa del problema demografico dell’aging, ovvero dell’invecchiamento della popolazione. L’invecchiamento della popolazione potrebbe anche essere un unicum nella storia dello sviluppo umano e della civiltà. La generazione della golden age ha vissuto nel periodo di maggiore crescita economica e ha goduto anche i frutti in termini di welfare state. Oggi la popolazione  anziana ha una difficoltà a consumare. I risparmi vengono impiegati soprattutto nel sistema sanitario, per l’acquisto di beni di carattere farmaceutico. Tuttavia manca la prospettiva dell’investimento. L’invecchiamento della popolazione soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, in una economa dominata dai consumi rischia di fare saltare l’intero sistema economico globale e avvitare l’occidente in un medioevo prodotto dall’aging. In genere gli economisti considerano la ripresa del consumo come un elemento positivo di fiducia verso l’economia , tuttavia in un contesto economico caratterizzato dalla centralità degli anziani con giovani precari, l’aumento del risparmio e la riduzione dei consumi, ovvero della domanda interna, rischia di essere l’unica certezza.
Troppo vecchi per investire. La crescita del risparmio rende solido il sistema bancario tuttavia crea anche delle difficoltà a livello dell’investimento. Una società caratterizzata dalla predominanza di anziani è anche priva di imprenditori. E’ assai difficile che un anziano, soprattutto se ha vissuto la golde age, proceda a realizzare degli investimenti, a creare delle imprese. Nelle economie evolute, durante i boom economici, sono in genere i giovani a realizzare delle imprese, a creare delle infrastrutture aziendali. Tuttavia la scarsa capacità dei giovani di ottenere adeguati finanziamenti dal sistema bancario riduce il novero dei possibili imprenditori. Alcuni riescono ad ottenere dei finanziamenti dallo Stato se questi sono consentiti da programmi di sviluppo economico-sociale. La riduzione degli investimenti aumenta la drammaticità di una situazione economia che rischia di essere medioevale per una riduzione strutturale dei tassi di crescita economica occidentale. I paesi asiatici sembrano avere delle chances in più sotto il punto di vista demografico anche se i problemi ambientali, religiosi e politici potrebbero essere dei limiti alla crescita economica.
Il cambiamento della classe dirigente. Per quanto la classe dirigente è stata cambiata nei paesi occidentali, come per esempio in Italia, grazie a movimenti politici nuovi e cambiamenti interni nei partiti, la popolazione dei paesi occidentali rimane orientata all’invecchiamento. Il fenomeno è di portata epocale. Il numero di anziani sulla popolazione per la prima volta ha raggiunto livelli elevati. La crescita del numero degli anziani può avere effetti regressivi e recessivi. Il livello di vita, di crescita economica e di benessere che ha consentito agli anziani di prosperare sembra essere precluso ai loro nipoti a causa del cambiamento dell’economia globale, della questione ambientale, e dell’orientamento dell’economia verso forme di produzione caratterizzata dal sempre minore ausilio dell’elemento umano, ovvero dalla jobless society.
Il problema della deflazione. A peggiorare il quadro economico vi è lo spettro della deflazione in alcuni paesi occidentali come per esempio l’Europa. Stimolare la crescita economica è possibile attraverso la riduzione de tasso di interesse prodotto da una espansione monetaria e attraverso la realizzazione di politiche fiscali espansive. Tuttavia le politiche economiche di espansione monetaria realizzate dalla banca centrale europea sembra abbiano avuto degli effetti poco rilevanti sull’inflazione, data l’esistenza del rischio deflattivo. Nello stesso tempo le politiche fiscali sembrano essere poco accessibili per paesi indebitati e con difficoltà a mantenere in piedi il sistema di welfare state. La situazione economica per i paesi occidentali sembra orientata ad un lungo medioevo. I tassi di crescita della golden age sono ormai lontani. L’invecchiamento della popolazione è una condizione riduttiva sia dei consumi che degli investimenti. Le banche centrali sembrano prive di capacità di produrre una nuova crescita economica attraverso modificazioni del tasso di interesse.
L’importanza dell’immigrazione. L’immigrazione nei paesi occidentali sembra essere l’unica possibilità per procedere ad una crescita economica fondata su consumi e investimenti. La popolazione degli immigrati è giovane e motivata. Gli immigrati vedono nei paesi occidentali una opportunità laddove invece gli occidentali tendono a scappare all’estero o sono costretti ad accettare delle riduzioni della qualità della vita rispetto alle generazioni precedenti. Gli immigrati possono modificare l’andamento epocale innescato da aging, riduzione dei consumi, riduzione degli investimenti e scarsa efficacia delle politiche monetarie e fiscali. Anche se gli immigrati possono portare anche con sé dei problemi legati alla questioni religiose e politiche, è necessario ritenere la società occidentale in grado di ridimensionare le pretese oltre i limiti degli ordinamenti costituiti.
La creazione di un ordinamento globale partecipato. La soluzione, non solo per i paesi occidentali, ma anche per i paesi asiatici ed in via di sviluppo, potrebbe essere la creazione di un ordinamento politico globale di tipo statuale con riconoscimento delle nazioni e del diritto dei popoli. La creazione di un ordinamento globale sembra essere un orientamento della società occidentale come dimostrato dalla presenza di numerosi enti a carattere globale come l’ONU, il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale. Tuttavia questi enti vengono intesi come paralleli rispetto alla centralità degli stati-nazione in ripresa a seguito della crisi finanziaria del 2008. La tensione tra tendenza all’ordinamento globale e tendenza agli stati nazioni è una delle grandi forze regolatrici della globalizzazione. Avanzamenti nella condizioni economica portano i cittadini ad essere propensi alla creazione di un ordinamento globale superiore anche agli stati nazionali. Riduzioni del reddito pro capite anche relativi possono portare i cittadini a votare a favore di sistemi nazionali. L’ordinamento globale può essere prodotto attraverso una crescita economica durevole. Tuttavia le difficoltà nella sostenibilità di un ordinamento globale sono insite nella diseguaglianza reddituale anche relativa in grado di spingere le popolazioni verso il nazionalismo. Un ordinamento globale in grado di rimuovere le diseguaglianze potrebbe essere accettato anche dai cittadini scettici.



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