L’andamento
del prodotto interno lordo viene spesso preso in considerazione come tasso di
crescita. Tuttavia il tasso di crescita è privo della capacità di raccontare la
capacità di una economia di riprendere un cammino di crescita economica. In
modo particolare la crisi economica può essere considerata come conclusa per i
paesi in grado di avere una produzione di valore aggiunto elevata rispetto al
prodotto interno lordo precedente alla crisi economica e finanziaria 2008.
Il prodotto interno lordo nominale a prezzi di mercato
valutato in dollari Usa è una variabile in grado di dare una rappresentazione
della capacità dei paesi di procedere ad una crescita del PIL per valutare la
ripresa effettiva della produzione di valore aggiunto.
I dati analizzati fanno riferimento ai paesi seguenti:
Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone. I dati fanno
riferimento al periodo tra il 2008 e il 2015. La fonte dei dati è la Banca Mondiale.
La classifica prende in considerazione il valore aggiunto prodotto nel 2015
come variazione percentuale del prodotto interno lordo realizzato nel 2008.
Gli Stati Uniti sono al primo posto con un valore della
produzione di reddito nel 2015 pari al 22.54% del PIL 2008. La capacità di
produzione dell’economia statunitense è aumentata nel periodo considerato.
Il Regno Unito è al secondo posto della classifica dei paesi
proposti con un valore del PIL nominale a prezzi di mercato nel 2015 pari a
-0,61% del PIL nominale a prezzi di mercato del 2008. L’economia del Regno
Unito ha mancato l’obbiettivo di realizzare un valore aggiunto elevato rispetto
al periodo precedente alla crisi. L’effetto della Brexit sulla capacità di
produzione del valore aggiunto può aumentare la ripresa economica dell’isola
europea.
La Germania è al terzo posto della classifica per capacità di
produrre PIL nominale a prezzi di mercato elevato rispetto alla crisi. La
Germania ha mancato l’obbiettivo della produzione di valore aggiunto elevato
rispetto al 2008. Il PIL nominale della Germania nel 2015 è stato pari al -10.36%
del PIL nominale 2008. La ripresa dei tedeschi è sostenuta in termini di tasso
di crescita del PIL. Tuttavia i dati mostrano una fragilità dell’economia
tedesca rispetto alla capacità di produrre valore aggiunto nominale elevato
rispetto al 2008. L’economia tedesca tende ad essere coinvolta da un processo
di globalizzazione volto a spostare l’industria nei paesi asiatici.
L’economia giapponese è al quarto posto della classifica del
PIL nominale 2015 come percentuale del PIL nominale 2008. Il valore del PIL
nominale giapponese nel 2015 è stato pari al -13% del valore del PIL nominale
giapponese 2008.
Il valore del PIL nominale francese nel 2015 è stato pari al
-17.26% del PIL nominale francese nel 2008. L’economia francese ha un valore
della produzione basso rispetto al periodo precedente alla crisi del 2008.
Il valore della produzione di PIL italiano nel 2015 è stato
pari al -23.81% del PIL nominale italiano 2008. L’economia italiana è in una
condizione di crisi elevata.
I dati mettono in evidenza la difficoltà dell’economia
europea e dell’economia giapponese rispetto alla capacità di produrre valore
aggiunto ai prezzi di mercato elevato rispetto al periodo precedente della
crisi.
RANK
|
VARIAZIONE PERCENTUALE 2008-2015
|
COUNTRY
|
1
|
22.54
|
USA
|
2
|
-0.61
|
GBR
|
3
|
-10.36
|
DEU
|
4
|
-13
|
JPN
|
5
|
-17.26
|
FRA
|
6
|
-23.81
|
ITA
|
La crisi finanziaria è
stato uno strumento per bloccare l’economia europea
I dati mettono in evidenza la capacità ridotta dell’economia
europea e anche giapponese di procedere ad una ripresa a seguito della crisi
almeno sotto il punto di vista della crescita del prodotto interno lordo
valutato in termini nominale. L’economia statunitense ha avuto una capacità di
ripresa immediata dinanzi alla crisi economica e finanziaria. Il PIL dell’economia statunitense valutato
sulla base del PIL nominale è andata in crisi per un esercizio tra il 2008 e il
2009. Dal 2009 al 2015 il PIL nominale dell’economia statunitense ha ripreso a
crescere con un andamento sostenuto. Le economie dei paesi europei, del Regno
Unito e del Giappone hanno subito un processo di riduzione del valore aggiunto
nominale. Il Regno Unito ha quasi recuperato il valore della produzione
nominale del periodo pre-crisi.
La crisi ha colpito la dimensione della produzione di valore
aggiunto. La scelta del governo statunitense di evitare il salvataggio del
sistema bancario ha portato degli effetti rilevanti sull’economia europea
continentale, sull’economia del Regno Unito, e sull’economia del Giappone. I
paesi europei privi di una governance significativa hanno rallentato il
processo della ripresa dell’economia con un effetto negativo anche sul prodotto
interno lordo globale e nella produzione di un valore aggiunto ridotto per i
cittadini.
I dati mettono in evidenza la capacità degli Usa di risolvere
la crisi contro una Europa priva di strumenti operativi efficienti nei
confronti degli strumenti di intervento. I limiti del sistema bancario centrale
europeo, insieme con le caratteristiche tipiche del sistema della produzione di
valore aggiunto europeo fondato, la mancanza di un processo di organizzazione
chiaro delle istituzioni ha portato l’Europa ha perdere valore in termini di
PIL.
Tuttavia occorre considerare i limiti della variabile in oggetto. E' infatti necessario procedere a calcolare la variazione tra il 2008 e il 2015 attraverso l'utilizzo della valuta locale. Il risultato risulta essere indicato nella tabella di seguito:
COUNTRY
|
VARIAZIONE PERCENTUALE PIL REALE IN VALUTA LOCALE 2008-2015
|
USA
|
22.54
|
GERMANY
|
18.39
|
FRANCE
|
9.28
|
ITALY
|
0.81
|