domenica 17 gennaio 2016

L’euro è parziale senza Stato centrale


Il problema è che non basta creare liquidità, bisogna che questa venga spesa per risollevare la domanda e creare inflazione. Se gli “spiriti animali” di famiglie e imprese non si riprendono, bisognerà fare altre cose: politiche di bilancio espansive, fino, forse, a quello che per alcuni è un “Sacro calice” e per altri un “vaso di Pandora”: spesa pubblica finanziata con creazione di moneta.”


La bassa inflazione accompagnata da un cambiamento del sistema economico in senso strutturale possono portare l’economia verso un periodo di perdurante bassa crescita economica. Il mondo occidentale da essere price maker è stato trasformato in price taker. I prezzi vengono definiti in altri luoghi diversi dall’Europa e dagli Stati Uniti. Le politiche economiche dei singoli stati e delle banche centrali sembrano essere prive della capacità di incidere per realizzare un incremento dell’inflazione. La forte competitività dei mercati asiatici nella produzione industriali accompagnati dalla crescente industrializzazione dei paesi africani crea un contrasta con la capacità residuale della produzione nei paesi occidentali. L’economia dei servizi può essere un elemento di forza del mondo occidentale in grado di salvaguardare la capacità delle imprese e dei lavoratori specializzati di essere price taker. Tuttavia occorre anche individuare un profilo industriale delle settore dei servizi per creare delle organizzazioni in grado di competere a livello internazionale.

La bassa crescita economica: dark age. Il periodo contemporaneo è un periodo buio, oscuro, una dark age. Nel periodo tra il 1950 e il 1973 l’economia occidentale ha vissuto una crescita economica elevata denominata “Golde age”. La fine della golden age caratterizzata da un cambiamento nel contesto internazionale insieme con la modificazione strutturale del sistema di produzione globale con la fine del comunismo sovietico e l’apertura dei mercati asiatici all’industria capitalista ha spostato la produzione di valore aggiunto verso l’oriente. La perdita per l’occidente è stata determinante. La creazione dell’euro ha consentito all’Europa di scacciare gli spettri della guerra e di cercare un processo di competitività all’interno del continente pure minacciato dalla capacità produttiva asiatica. Bassa inflazione, bassa occupazione, bassi tassi di crescita rendono prive di effettività i mix di politica economica fiscale e monetaria pensati per i tempi dell’economia caratterizzati dalla presenza dello “Stato Sovrano”.  La perdita di capacità degli stati europei, a differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, ha reso il decadimento nella “dark age” ancora più profondo.

Le politiche economiche hanno bisogno di uno stato forte. La scelta di “fare decidere al mercato” può essere penalizzante nei confronti delle produzioni locali, nazionali. Il mercato punta al ribasso dei prezzi, dei salari. L’inflazione rimane bassa in un contesto caratterizzato da bassi prezzi e bassi salari. Il rischio della deflazione è divenuto reale per molti paesi occidentali. Gli economisti liberisti sono pronti ad accettare il ridimensionamento dell’economia occidentale in un contesto di spostamento della produzione in Asia. I liberisti tendono a chiedere una riduzione delle tasse, una riduzione della spesa pubblica accompagnata da una riduzione del debito pubblico per far fronte alla perdita della capacità produttiva occidentale. Tuttavia la riduzione dell’area di operatività dello Stato potrebbe portare all’incremento del divario con i paesi asiatici caratterizzati invece da organizzazioni  Statuali presenti, attive ed operanti anche in senso gerarchico. Gli Stati Uniti sono riusciti ad uscire fuori dalla crisi economica prodotta grazie al ruolo centrale dello Stato insieme ad un protagonismo della banca centrale. L’unione europea è rimasta a tassi di crescita economica bassa pure in presenza di una politica monetaria espansiva della banca centrale. La Fed e la BCE hanno realizzato politiche monetarie espansive con risultati diversi nei due paesi. La differenza nel caso degli Stati Uniti è dovuta alla centralità dello Stato.

Solo uno Stato europeo può realizzare delle politiche economiche europee. La capacità dell’Unione Europea di mettere in atto con successo delle politiche economiche efficaci dipende dalla capacità di organizzare uno Stato in senso moderno. L’idea di guidare la globalizzazione attraverso il diritto informale, attraverso il libertarismo giudirico, dove sono le imprese a “dettare legge” negli scambi ha prodotto degli effetti negativi a livello globale. Gli Usa sono riusciti a mitigare gli effetti deleteri del libertarismo giuridico applicato alla globalizzazione grazie alla centralità dello Stato. L’Ue ha subito il libertarismo giuridico delle grandi compagnie, delle imprese e delle banche per la mancanza di una organizzazione Stato in senso moderno caratterizzato dalla condizione “superiorem non recognoscens”. La creazione di uno Stato Europeo può avvenire attraverso la messa in comune dei bilanci dei singoli stati facenti parte dell’Unione Europea. L’ordinamento gerarchico è fondamentale per riconoscere un ordinamento a forte connotazione statale in Europa. Solo uno Stato Europeo può portare alla realizzazione di politiche economiche in grado di agire sui prezzi e sui salari nel governo delle determinanti fondamentali dell’inflazione e dell’occupazione.  

I nazionalisti chiedono politiche che solo uno Stato Europeo può realizzare. I nazionalisti europei, francesi, italiani soprattutto chiedono molto spesso un ritorno alla centralità dell’Europa nel contesto internazionali. Tuttavia l’unica forza in grado di produrre una politica economica di dominio nell’Europa è lo Stato Europeo. Il nazionalismo statuale a fondamento comunitario dovrebbe avere come centro di attività lo Stato Europeo.

Una banca centrale monca. La Banca Centrale Europea risulta essere monca. Una Banca Centrale ha bisogno di una controparte statuale in grado di realizzare delle politiche anche di opposizione e di contrasto con le politiche economiche monetarie realizzate dalla Banca Centrale. Negli Stati Uniti la Fed ha il Governo degli Stati Uniti come soggetto dialogante. In Europa la BCE manca di una controparte in grado anche di realizzare una contrapposizione verso le politiche monetarie centrali. Il progetto di creazione di una moenta unitaria europea deve essere considerato privo di realizzazione in mancanza di uno stato europeo. L’euro è di fatto uno strumento ma riuscito, o almeno riuscito a metà. L’euro funziona bene per il sistema bancario e tuttavia manca dell’altra dimensione per potere essere completo: una politica economica fiscale esercitata da uno Stato in grado di operare con autorità e gerarchica nell’ordinamento giuridico.

Ubi Central Bank Ibi Central Government. L’euro sarò completo solo quando sarà presente uno Stato Centrale. Una Banca Centrale ha bisogno di un governo centrale per poter esprimere a pieno le politiche economiche. La contrapposizione, anche il conflitto, tra banca centrale e Governo è fondamentale per la crescita del sistema economico e per l’effettività delle politiche economiche in grado di agire sulle determinanti macroeconomiche fondamentali come inflazioni, occupazione, tassi di cambio. L’euro potrà trovare compimento solo nella realizzazione di uno stato centrale europeo per la realizzazione di politiche economiche volte al governo delle variabili macroeconomiche.




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