“Il problema è che non basta creare
liquidità, bisogna che questa venga spesa per risollevare la domanda e creare
inflazione. Se gli “spiriti animali” di famiglie e imprese non si riprendono,
bisognerà fare altre cose: politiche di bilancio espansive, fino, forse, a quello
che per alcuni è un “Sacro calice” e per altri un “vaso di Pandora”: spesa
pubblica finanziata con creazione di moneta.”
La
bassa inflazione accompagnata da un cambiamento del sistema economico in senso strutturale
possono portare l’economia verso un periodo di perdurante bassa crescita
economica. Il mondo occidentale da essere price maker è stato trasformato in
price taker. I prezzi vengono definiti in altri luoghi diversi dall’Europa e
dagli Stati Uniti. Le politiche economiche dei singoli stati e delle banche centrali sembrano essere prive della capacità di incidere per realizzare un
incremento dell’inflazione. La forte competitività dei mercati asiatici nella
produzione industriali accompagnati dalla crescente industrializzazione dei
paesi africani crea un contrasta con la capacità residuale della produzione nei
paesi occidentali. L’economia dei servizi può essere un elemento di forza del
mondo occidentale in grado di salvaguardare la capacità delle imprese e dei
lavoratori specializzati di essere price taker. Tuttavia occorre anche
individuare un profilo industriale delle settore dei servizi per creare delle
organizzazioni in grado di competere a livello internazionale.
La bassa crescita
economica: dark age. Il
periodo contemporaneo è un periodo buio, oscuro, una dark age. Nel periodo tra
il 1950 e il 1973 l’economia occidentale ha vissuto una crescita economica
elevata denominata “Golde age”. La fine della golden age caratterizzata da un
cambiamento nel contesto internazionale insieme con la modificazione
strutturale del sistema di produzione globale con la fine del comunismo
sovietico e l’apertura dei mercati asiatici all’industria capitalista ha
spostato la produzione di valore aggiunto verso l’oriente. La perdita per l’occidente
è stata determinante. La creazione dell’euro ha consentito all’Europa di
scacciare gli spettri della guerra e di cercare un processo di competitività
all’interno del continente pure minacciato dalla capacità produttiva asiatica.
Bassa inflazione, bassa occupazione, bassi tassi di crescita rendono prive di
effettività i mix di politica economica fiscale e monetaria pensati per i tempi
dell’economia caratterizzati dalla presenza dello “Stato Sovrano”. La perdita di capacità degli stati europei, a
differenza di quanto avvenuto negli Stati Uniti, ha reso il decadimento nella “dark
age” ancora più profondo.
Le politiche
economiche hanno bisogno di uno stato forte. La scelta di “fare decidere al
mercato” può essere penalizzante nei confronti delle produzioni locali,
nazionali. Il mercato punta al ribasso dei prezzi, dei salari. L’inflazione
rimane bassa in un contesto caratterizzato da bassi prezzi e bassi salari. Il
rischio della deflazione è divenuto reale per molti paesi occidentali. Gli
economisti liberisti sono pronti ad accettare il ridimensionamento dell’economia
occidentale in un contesto di spostamento della produzione in Asia. I liberisti
tendono a chiedere una riduzione delle tasse, una riduzione della spesa
pubblica accompagnata da una riduzione del debito pubblico per far fronte alla
perdita della capacità produttiva occidentale. Tuttavia la riduzione dell’area
di operatività dello Stato potrebbe portare all’incremento del divario con i
paesi asiatici caratterizzati invece da organizzazioni Statuali presenti, attive ed operanti anche
in senso gerarchico. Gli Stati Uniti sono riusciti ad uscire fuori dalla crisi
economica prodotta grazie al ruolo centrale dello Stato insieme ad un
protagonismo della banca centrale. L’unione europea è rimasta a tassi di
crescita economica bassa pure in presenza di una politica monetaria espansiva
della banca centrale. La Fed e la BCE hanno realizzato politiche monetarie
espansive con risultati diversi nei due paesi. La differenza nel caso degli
Stati Uniti è dovuta alla centralità dello Stato.
Solo uno Stato
europeo può realizzare delle politiche economiche europee. La capacità dell’Unione
Europea di mettere in atto con successo delle politiche economiche efficaci
dipende dalla capacità di organizzare uno Stato in senso moderno. L’idea di
guidare la globalizzazione attraverso il diritto informale, attraverso il
libertarismo giudirico, dove sono le imprese a “dettare legge” negli scambi ha
prodotto degli effetti negativi a livello globale. Gli Usa sono riusciti a
mitigare gli effetti deleteri del libertarismo giuridico applicato alla
globalizzazione grazie alla centralità dello Stato. L’Ue ha subito il
libertarismo giuridico delle grandi compagnie, delle imprese e delle banche per
la mancanza di una organizzazione Stato in senso moderno caratterizzato dalla
condizione “superiorem non recognoscens”. La creazione di uno Stato Europeo può
avvenire attraverso la messa in comune dei bilanci dei singoli stati facenti
parte dell’Unione Europea. L’ordinamento gerarchico è fondamentale per
riconoscere un ordinamento a forte connotazione statale in Europa. Solo uno
Stato Europeo può portare alla realizzazione di politiche economiche in grado
di agire sui prezzi e sui salari nel governo delle determinanti fondamentali
dell’inflazione e dell’occupazione.
I nazionalisti
chiedono politiche che solo uno Stato Europeo può realizzare. I nazionalisti
europei, francesi, italiani soprattutto chiedono molto spesso un ritorno alla
centralità dell’Europa nel contesto internazionali. Tuttavia l’unica forza in
grado di produrre una politica economica di dominio nell’Europa è lo Stato
Europeo. Il nazionalismo statuale a fondamento comunitario dovrebbe avere come
centro di attività lo Stato Europeo.
Una banca centrale
monca.
La Banca Centrale Europea risulta essere monca. Una Banca Centrale ha bisogno
di una controparte statuale in grado di realizzare delle politiche anche di
opposizione e di contrasto con le politiche economiche monetarie realizzate
dalla Banca Centrale. Negli Stati Uniti la Fed ha il Governo degli Stati Uniti
come soggetto dialogante. In Europa la BCE manca di una controparte in grado
anche di realizzare una contrapposizione verso le politiche monetarie centrali.
Il progetto di creazione di una moenta unitaria europea deve essere considerato
privo di realizzazione in mancanza di uno stato europeo. L’euro è di fatto uno
strumento ma riuscito, o almeno riuscito a metà. L’euro funziona bene per il
sistema bancario e tuttavia manca dell’altra dimensione per potere essere
completo: una politica economica fiscale esercitata da uno Stato in grado di
operare con autorità e gerarchica nell’ordinamento giuridico.
Ubi Central Bank
Ibi Central Government. L’euro sarò completo solo quando sarà presente uno
Stato Centrale. Una Banca Centrale ha bisogno di un governo centrale per poter
esprimere a pieno le politiche economiche. La contrapposizione, anche il
conflitto, tra banca centrale e Governo è fondamentale per la crescita del
sistema economico e per l’effettività delle politiche economiche in grado di
agire sulle determinanti macroeconomiche fondamentali come inflazioni,
occupazione, tassi di cambio. L’euro potrà trovare compimento solo nella
realizzazione di uno stato centrale europeo per la realizzazione di politiche
economiche volte al governo delle variabili macroeconomiche.
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