La Cina è un paese enorme in grado
impegnato nel tentativo di mitigare gli aspetti distruttivi del capitalismo
manifatturiero installato. Il gap culturale, scientifico e sociale della Cina
con il mondo occidentale ed anche nel mondo asiatico permane intatto. La
cultura istituzionale, la classe politica cinese, il sistema della ricerca e
della produzione delle tecnologie devono innestarsi in un contesto di
globalizzazione volto alla considerazione delle responsabilità dei cinesi nella
globalizzazione. La Cina è uno dei pochi paesi ad avere un impatto immediato
sulla globalizzazione per le ragioni che sono legate alla popolazione e alla
grandezza dell’economia nel suo complesso. Tuttavia è possibile per i cinesi
dare l’avvio ad un capitalismo nuovo, fatto anche di diritti, per quanto le
società asiatiche sembrano orientate ad una certa tensione gerarchica è
necessario considerare la necessità dell’introduzione di una cultura in un
qualche modo individualista e ambientalista.
Il passaggio dal manifatturiero ai servizi. Il passaggio dal
manifatturiero ai servizi potrebbe comportare una nuova fase per la Cina: una
fase di terziarizzazione dell’economia nel suo complesso. La riduzione della
quota di produzione industriale può essere un elemento positivo per l’economia
cinese ed anche per la popolazione dato l’impatto ambientale della manifattura
cinese. L’investimento sui servizi inoltre potrebbe anche portare alla crescita
del benessere individuale dei cittadini. I Servizi sono infatti un settore in
grado di produrre beni volti alle persone a forte contenuto relazionale e
potrebbero portare la Cina ad una nuova fase di consumismo volto al
miglioramento delle condizioni individuali dei cittadini. La terziarizzazione
potrebbe dare alla Cina la capacità di sviluppare il potenziale del capitale
umano. Terziarizzazione significa anche finanza con la possibilità di ospitare
mercati finanziari ed enti bancari finanziari significativi. Il terzo settore
comprende anche la possibilità di investire nella ricerca, nella produzione
tecnologica e modificare in modo strutturale la condizione della produzione
delle imprese.
La terziarizzazione come elemento per il benessere sociale e la
scoperta di una economia individualistica. Il terzo settore può portare i
cinesi a vedere crescere anche i servizi legati all’istruzione, alla sanità,
all’ambiente alla tutela del bene pubblico posto in essere anche da soggetti
privati orientati ad una gestione di carattere sociale basata sulle
communities, sui common goods, e sugli stakeholders. La terziarizzazione può
dare origine ad una nuova forza economica in grado di migliorare anche la
gestione delle imprese pubbliche e private con attenzione ai beni comuni. La
presenza di servizi può inoltre consentire di legare meglio il paese nel suo
nesso centro-periferia per la rimozione degli ostacoli di carattere geografico
presenti verso la realizzazione di un sistema economico caratterizzato da
maggiori opportunità. L’analisi dei divari regionali in Cina manifesta la
presenza di enormi differenze presenti tra le zone costiere e zone di
campagna,. La terziarizzazione può puntare sull’istruzione diffusa su tutto il
territorio e sulla realizzazione di reti di trasporto in grado di modificare la
condizione strutturale della popolazione.
Il terzo settore e l’istruzione. Il tema dell’istruzione rimane
fondamentale in Cina. La presenza di una popolazione ampia, presente su di un
territorio ancora in larga parte agricolo, nonostante gli alti tassi di
industrializzazione può portare il paese verso un “grande balzo” sostenuto
anche dalle tecnologie informatiche e dai sistemi di e-learning. Il tema dell’incremento
del tasso di scolarizzazione in Cina è sempre stato oggetto di attenzione già a
partire dalle politiche economiche maoiste. Il successo industrialista cinese è
il risultato di una cultura politica ed amministrativa della gestione dello
Stato come sostenitore, facilitatore delle imprese aventi anche un carattere di
ordine pubblico oltre che di promozione del benessere e della crescita
economica. L’istruzione può incrementare il valore del capitale umano, del
capitale sociale, del capitale relazionale cinese e portare il paese verso una
nuova fase di espansione economica nella quale i diritti dell’ambiente, del
lavoro sono innestati con la cultura politica e di gestone anche dello Stato
oltre che delle imprese di produzione. La cultura dei cinesi può essere
incrementata e portare la popolazione ad avere maggiore consapevolezza del
ruolo internazionale dello Stato e dell’impatto delle politiche economiche
cinesi sul continente asiatico e sulla globalizzazione nel suo complesso.
La terziarizzazione come politica economica dei trasporti colmante il
nesso centro-periferia. Le disparità territoriali cinesi possono essere
risolte anche attraverso un sistema dei trasporti in grado di mettere in
connessione la parte centro-occidentale agricola con la parte centro-orientale
produttiva e finanziarizzata. Il superamento del gap ovest-est nella Cina
attraverso i trasporti può creare un mercato appetibile anche per le imprese
private oltre che per i player dello Stato. La creazione di reti ferroviarie,
di trasporto aereo, di autostrade può sostenere le imprese cinesi ed
incrementare la mobilità della popolazione oltre che offrire un efficientamento
della produzione volto allo sviluppo del mercato interno. La terziarizzazione
dell’economia è accompagnata da una maggiore attenzione nei confronti dei
traporti, della logistica, dello sviluppo merci, e può comportare anche una maggiore
capacità di velocizzare i processi anche decisionali, di investimento e di
produzione. L’enorme popolazione cinese in movimento all’interno del territorio
cinese può produrre una domanda di trasporti articolata in grado di generare
PIL. La creazione di un sistema di trasporto ad alta tecnologia caratterizzato
da efficienza anche energetica volta a consentire la sostenibilità ambientale
può portare dei vantaggi alle imprese, alla popolazione e ai policy makers
cinesi.
La terziarizzazione come abbattimento dei costi ambientali. La terziarizzazione
dell’economia fondata su istruzione, tecnologia e finanza può consentire all’economia
cinese di abbattere i costi ambientali della produzione. La ricerca può dare
nuovi incentivi per installare impianti produttivi in grado di essere sostenibili
a livello ambientale pure nell’ottenimento di alti livelli di produzione
industriale. La finanza può consentire ai cinesi di costruire anche dei sistemi
bancari locali in grado di sostenere le imprese agricole, le imprese
localizzate in aree rurali per creare delle connessioni anche attraverso la
tecnologia verso il mercato interno e i mercati internazionali. L’economia
cinese può migliorare il prodotto interno lordo attraverso un assetto
produttivo terziarizzato in grado di soddisfare al meglio le caratteristiche
geo-grafiche e il mercato interno per un economia sostenibile.
Il modello cinese virtuoso. Il modello cinese può essere virtuoso
nel senso dell’incremento del benessere degli individui, dei gruppi e della
popolazione nel suo complesso attraverso la fornitura di servizi alla
popolazione attraverso l’istruzione, i trasporti e la finanza. La classe
dirigente cinese e i cinesi tutti potrebbero vincere la partita della crescita
economica accompagnata da sviluppo e dalla produzione di benessere.
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