domenica 17 gennaio 2016

I servizi compensativi rispetto alla produzione industriale

“[…] il livello di produzione industriale pre-crisi (quello dell’aprile 2008) sarà toccato di nuovo nel 2034, tra poco più di 18 anni. Un obiettivo più alla portata del sistema Italia è il ritorno al livello della produzione industriale prevalente prima della crisi dell’euro: con il passo degli ultimi 18 mesi, la produzione industriale tornerà al livello dell’aprile 2011 tra sei anni e mezzo, dunque a metà del 2022.”(Francesco Daveri)


I valori della produzione industriale sembrano essere lontani dai livelli pre-crisi. La probabilità per l’Italia di ritornare ad un livello di produzione industriale precedente al 2008 è prossima a zero. La possibilità di riprendere la produzione industriale è legata alla condizione delle politiche economiche realizzate. La condizione economica italiana sembra mancare di incentivi alla realizzazione di imprese di produzione industriale all’interno di un contesto globalizzato con prezzi dei fattori penalizzanti per i paesi UE. Il cambiamento dell’economia potrebbe in realtà portare ad una crescita del settore dei servizi. I servizi possono più che compensare la perdita eventuale nel settore della produzione industriale.

Il ruolo dell’euro nel cambiamento delle politiche industriali
Gli imprenditori italiani hanno pagato il passaggio all’euro, così come anche la dimensione dei prezzi nella globalizzazione. Tuttavia l’euro e il cambiamento dei prezzi a livello internazionale sembrano delle determinanti irreversibili nel processo di riassestamento della globalizzazione. Il sistema imprenditoriale italiano basatao su piccole e medie imprese in grado di produrre beni di alta qualità a basso prezzo è stato superato dalla globalizzazione.

Una soluzione dimensionale per le imprese di produzione
La produzione industriale italiana può essere preservata attraverso la creazione di global players in grado di competere all’interno del mercato europeo e nell’economia internazionale. Le imprese italiana devono trovare una capacità di competizione nel mercato italiano ed internazionale sulla base dei prezzi di mercato. Il processo di merger and acquisition può aiutare molte piccole e medie imprese a trovare nuove soluzioni per la realizzazione di economie di scala. Tuttavia il lavoro da svolgere nei confronti delle piccole e medie imprese italiane è arduo. Le piccole e medie imprese italiane sono in genere a conduzione familiare e preferiscono in genere detenere il controllo aziendale.

La soluzione offerta dai mercati finanziari
La creazione di mercati finanziari ad hoc per le imprese di produzione può portare alla crescita dei finanziamenti alle imprese. Tuttavia il pregiudizio italiano nei confronti del sistema finanziario limita le possibilità di finanaziamento delle imprese. Le banche hanno difficoltà a sostenere le imprese sia nei processi di produzione industriale all’interno mercato italiano sia nei processi di internazionalizzazione. La presenza di mercati finanziari ad hoc con istituzioni creditizie dedicate può portare ad una crescita dei finanziamenti alle imprese di produzione con un impatto positivo sulla crescita del valore aggiunto. I mercati finanziari possono essere istituiti anche a livello locale. Sarebbe per esempio possibile realizzare un mercato finanziario meridionale. L’organizzazione dei mercati finanziari può essere anche gerarchica con una centralità riconosciuta a Borsa Italiana S.p.a. e la organizzazione contestuale di mercati finanziari dedicati per settore di attività economica. La Consob potrebbe esercitare un potere di controllo sui mercati finanziari esteso anche ai mercati locali con una organizzazione ad hoc. Il processo di finanziamento alle imprese è fondamentale per poter consentire alle aziende di produzione di permanere nel processo di creazione di valore aggiunto.

Il cambiamento dell’economia di produzione
I dati che sono stati elaborati dalla Cia, organizzazione del governo statunitense, evidenziano la ripartizione del prodotto interno lordo dei paesi in tre settori: agricoltura, industria e servizi. Il settore industria è comprensivo anche del settore costruzioni. La Germania ha un valore dell’economia proveniente dall’industria pari al 30% del Pil. Tuttavia la media della produzione di valore aggiunto per il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Francia è pari a circa il 20%. L’Italia ha un valore del prodotto interno lordo derivante dall’Industria pari al 23,4%. Il prodotto interno lordo proveniente dall’industria per l’Italia potrebbe essere ridotto anche di 2-3 punti di Pil nei prossimi anni in assenza di una politica economica incentivante l’industria. Tuttavia la perdita della produzione industriale potrebbe essere compensata dalla crescita del settore dei servizi. Il settore dei servizi in Italia potrebbe essere incrementato di 5-6 punti percentuali per giungere ad un valore vicino all’80%. Il cambiamento dell’economia di produzione verso il settore dei servizi sembra essere una condizione ineluttabile del sistema economico italiano.

L’economia dei servizi nel processo di cambiamento della produzione
L’economia dei servizi ha modificato il volto del sistema economico nel suo complesso. Una parte dei servizi continua ad essere rappresentata da elementi della produzione come nel caso dell’esternalizzazione di fasi del processo produttivo. Tuttavia vengono considerati come servizi se l’azienda decide di produrre attraverso l’acquisto sul mercato alternativo rispetto alla produzione all’interno del sistema aziendale. Una parte dei servizi continua ad essere de facto economia della produzione anche se viene computata nel sistema della contabilità nazionale come produzione di servizi per la vendita delle prestazioni sul mercato.

Gli elementi fondamentali dell’economia dei servizi
Nel 2014 l’economia dei servizi ha prodotto il 74,4 % del Pil italiano. L’economia dei servizi potrebbe crescere di 5,6% per giungere all’80% e più che compensare la perdita di valore aggiunto nel settore della produzione industriale. La crescita del settore dei servizi necessita di un capitale umano qualificato e di strutture organizzative attraverso la crescita della dotazione della cyber-economics. L’Italia per ottimizzare il settore dei servizi dovrebbe investire di più nell’istruzione con particolare attenzione all’istruzione superiore universitaria con corsi di master di I e II livello, scuole di formazione e specializzazione alle professioni, e con un processo continuo di facilitazione dei processi di aggiornamento e di educazione. La prestazione del settore dei servizi ha una caratteristica fondamentale: l’immaterialità. Tuttavia l’immaterialità della prestazione dei servizi è fondata sull’economia della conoscenza, sulla formazione di capitale umano qualificato in grado di conoscere gli aspetti scientifici della produzione, di conoscere almeno due lingue straniere, di avere relazioni anche internazionali. Il settore dei servizi è human-implementing e relational-depending. I servizi tendono a mettere in evidenza il ruolo del “fattore umano” e a dare rilievo alle relazioni tra le persone all’interno di scambi complessi.

Il valore ambientale dei servizi nel contesto della globalizzazione
L’economia dei servizi ha anche la capacità di essere a basso impatto ambientale. Lo sviluppo dell’economia asiatica e dell’economia africana, così come anche dell’economia dei paesi latinoamericani può portare alla crescita delle “fabbriche del mondo” ovvero di luoghi ove la produzione di beni materiali può avvenire a costo basso. L’Europa e gli Stati Uniti hanno costruito il capitalismo con costi ambientali rilevanti. L’economia dei servizi può dare ristoro alla tutela ambientale nei paesi occidentali. L’esperienza dei paesi occidentali può aiutare l’economia dei paesi di nuova industrializzazione ad risolvere anche i problemi ambientali.

La perdita della produzione industriale
La “perdita” della produzione industriale deve essere inserita in un contesto più ampio in grado di cogliere gli elementi fondamentali del processo di cambiamento economico della globalizzazione. La probabilità per i paesi occidentali di competere con i prezzi bassi dei paesi di nuova industrializzazione è nulla. L’economia dei servizi può più che compensare la perdita dell’economia della produzione industriale e portare vantaggi anche in termini di politiche economiche ambientali.



(DATI CIA- GOVERNO USA)
ITALY
GERMANY
UNITED KINGDOM
UNITED STATES
FRANCE
AGRIGOLTURA
2,2
0,7
0,6
1,6
1,7
INDUSTRIA
23,4
30,4
19,9
20,6
19,4
SERVIZI
74,4
68,9
79,5
77,8
78,9


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