sabato 9 gennaio 2016

Il fiscal council per la cittadinanza attiva


“[…] il fiscal council che potrebbe avere un impatto sull’attività di governo indirizzandola è quell’istituzione che ha pieno accesso ai dati governativi e ha un solido fondamento costituzionale. Le conclusioni sono perfettamente in linea con la teoria economica nonostante presentino i caveat legati ai limiti di copertura dei fenomeni e fattori coinvolti nel processo fiscale, che difficilmente possono essere catturati tutti con un modello econometrico, e limiti di misurazione relativi alle variabili utilizzate, primo fra tutti il Cab, le cui stime sono basate su una metodologia non condivisa.” (Giovanni Coletta, Carmen Graziano e Giancarlo Infantino, http://www.lavoce.info/archives/39193/lagenzia-fiscale-indipendente-e-utile-se-puo-accedere-ai-dati/)

La presenza di istituzioni in grado di tenere sotto controllo la spesa pubblica può essere considerata come una riforma necessaria dell’amministrazione dello Stato. Tuttavia è necessario comprendere il significato politico della spesa pubblica. L’eccesso di tecnocrazia nella organizzazione dello Stato può ridurre la capacità degli enti pubblici di realizzare delle politiche economiche volte all’interesse dei cittadini. La lotta alla crescita del debito pubblico deve avvenire nella consapevolezza delle necessità di carattere sociale connesse all’indebitamento dello Stato. La politica economica fiscale dovrebbe essere in grado di ridurre il debito pubblico e di far permanere anche i diritti dei cittadini.
La previsione costituzionale di un council per la lotta alla crescita del debito. La previsione dei fiscal council rientra nelle politiche economiche del bilancio volte alla razionalizzazione della spesa pubblica e alla predisposizione dell’equilibrio di bilancio. Il ruolo degli enti di controllo può migliorare la politica economica del bilancio.
Politiche economiche di bilancio per un nuovo welfare europeo. La macchina amministrativa dello Stato è in grado di raggiungere elevati livelli di efficienza nella predisposizione di servizi e di controlli. La realizzazione dei fiscal council dà all’amministrazione pubblica una capacità di controllo sull’attività svolta dagli organi politici esercenti i poteri dello stato. L’efficienza della pubblica amministrazione può dare allo Stato una capacità interattiva importante se i fiscla council possono operare in condizioni di imparzialità con elevati gradi competenza.
Il conflitto tra pubblica amministrazione e indirizzo politico. La predisposizione di enti in grado di avere accesso ai dati della pubblica amministrazione può migliorare le politiche economiche anche se il potere di indirizzo politico deve essere preponderante rispetto ai council per evitare contrapposizioni. Gli enti governativi e la volontà politica può essere catturata dalla pubblica amministrazione con un rallentamento complessivo dell’attività decisionale e dei processi di esecuzione delle decisioni politiche. Gli enti di carattere consultivo devono svolgere una funzione di “staff”, di supporto, nei confronti del governo e del parlamento, con una imparzialità ed una autonomia. L’inquadramento dei fiscal council deve essere inquadrato in un sistema della pubblica amministrazione sottoposta all’indirizzo politico esercitato nell’ambito dei poteri dello Stato.
La cittadinanza attiva vero watchdog della finanza pubblica. In un sistema politico evoluto il ruolo di controllore della finanza pubblica, delle decisioni assunte dal parlamento e dal governo dovrebbe essere svolto dai partiti, ovvero dalle organizzazioni a vario titolo impegnate nell’esercizio dell’attività politica. Tuttavia a causa della perdita di valore dei partiti, il ruolo di controllo della funzione politica viene svolto dai vari movimenti della cittadinanza attiva. La presenza di un fiscal council può offrire anche degli argomenti al dibattito politico ed incrementare il livello della discussione politica con un impatto sul processo decisionale e una capacità di produrre maggiore consapevolezza nei confronti delle decisioni politiche e pubbliche. La presenza di vari movimenti di cittadinanza attiva può incrementare il valore dei fiscal council.
La missione pubblica del fiscal council. Il fiscal council dovrebbe quindi avere un mandato ampio non solo per svolgere una funzione di cambiamento e di indirizzo delle politiche economiche svolte dal governo e dal parlamento ma anche per incrementare il dibattito politico attraverso il coinvolgimento dei partiti e dei movimenti della cittadinanza attiva. Il modello dei fiscal council pubblici può essere affiancato anche da fiscal council privati in grado di creare un sistema di controllo nel complesso autonomo e imparziale per dare al dibattito politico argomenti vincenti e ai cittadini maggiori informazioni circa l’impiego delle tasse versate.
Il contribuente come stakeholder del fiscal council. Per quanto il fiscal council sia disposto nell’interesse volto al miglioramento delle scelte di politica economica del governo e del parlamento in realtà il fiscal council deve svolgere una funzione informativa nell’interesse del contribuente. I contribuenti possono essere meglio informati su come vengono spese le risorse pubbliche versate a titolo di tasse, imposte. La consapevolezza dell’impiego delle risorse pubbliche dei contribuenti può incrementare il valore delle politiche e portare anche alla riduzione di fenomeni quali per esempio l’astensionismo oltre che incrementare il valore della sensibilità complessiva verso il bene pubblico.
Superare gli steccati tra amministrazione, indirizzo politico e cittadinanza attiva. La presenza di organizzazioni di supporto in grado di svolgere anche una funzione di informazione pubblica con la predisposizione di database, di rapporti e di working papers disponibili sia ai funzionari dello Stato, che ai politicy makers, oltre che ai cittadini può consentire di superare lo steccato esistente tra pubblica amministrazione, politica e cittadinanza attiva nell’incremento del valore delle politiche economiche pubbliche. La pubblica amministrazione è infatti la struttura in grado di trasferire le decisioni assunte dagli esercenti l’indirizzo politico alla popolazione. Una struttura in grado di ottimizzare l’indirizzo politico con una grande capacità di dialogo con la popolazione potrebbe incrementare anche la diffusione del senso dello Stato, abbattere le asimmetrie informative tra decisori e cittadini, e avvicinare i cittadini allo svolgimento dell’attività politica attraverso le forme della partecipazione e del controllo civico. L’incremento delle relazioni tra pubblica amministrazione, policy maker e cittadini può migliorare la diffusione di strumenti volti alla formazione di individui e gruppi in grado di difendere il bene pubblico. 

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