mercoledì 27 gennaio 2016

L’industria manifatturiera verso l’informatizzazione


Ci sono insomma vari dossier fondamentali per rafforzare la competitività delle nostre economie che meritano l’attenzione di Angela Merkel e Matteo Renzi. Sarebbe un segno importante dedicarvici tempo e neuroni, anche perché gli imprenditori dimostrano sorprendente timidezza nel coltivare i rapporti bilaterali. Nell’economia globale, per costruire alleanze economiche, finanziarie e politiche è fondamentale contare, con la presenza di amministratori stranieri nelle grandi società quotate. Entrambi i paesi si contraddistinguono per il modesto livello di internazionalizzazione dei consigli di amministrazione, ancor più a livello bilaterale. Nel 2013 c’erano appena nove tedeschi nei principali cda italiani e undici italiani in quelli tedeschi, oltretutto in calo dal 2006, quando erano rispettivamente venti e quattordici. Un esempio di Verschrottung (rottamazione) di cui si poteva fare a meno.” (Andrea Goldstein)

Il manifatturiero necessita di una struttura economia basata su costi delle materie prime basse. Il prezzo dell’energia, della manodopera, delle materie prime impiegate deve essere basso per potere offrire un prodotto in grado di essere competitivo sul mercato. La produzione in Europa risulta essere sconveniente. Le multinazionali europee del settore manifatturiero tendono a produrre nei paesi asiatici dove i prezzi dei fattori sono bassi. Il futuro del manifatturiero europeo può essere a carattere direzionale: imprese multinazionali aventi sede giuridica in Europa- per motivazioni fiscali e di controllo-  e sedi produttive nei paesi asiatici o in  Africa. Il peso relativo dell’industria in senso stretto depurata delle costruzioni è diminuito a seguito della globalizzazione. La probabilità di un ritorno della centralità dell’industria manifatturiera in Europa è molto bassa. La sfida del settore quaternario fondata sull’innesto delle tecnologie informatiche nei processi di meccanizzazione potrebbe portare ad una crescita della convenienza alla produzione manifatturiera in Europa attraverso la crescita dei processi di robotizzazione e di informatizzazione. Il settore della governance e del controllo societario delle imprese di produzione dovrebbe essere il kernel dello sviluppo manifatturiero europeo. Le multinazionali dell’industria manifatturiera possono svolgere in Europa dei processi di brevettazione, di individuazione di nuove metodologie e pratiche per l’incremento dell’efficienza produttiva attraverso una connessione stretta tra ricerca e sviluppo e brevettazione. La specializzazione nella governance e nella brevettazione possono garantire alle imprese industriali europee di esercitare il controllo sulla produzione manifatturiera mondiale. L’Unione Europea può operare attraverso le istituzioni comunitarie nella ricomposizione dell’interesse dei cittadini. L’Unione Europea dovrebbe limitare i rapporti bilaterali e multilaterali e operare come un corpo unico attraverso la disposizione di una politica economica manifatturiera uni-laterale volta alla crescita della produzione industriale controllata dalle imprese aventi sedi in Europa.

L’industria in Europa: un settore destinato a diventare marginale
Il sistema manifatturiero europeo è stato messo a dura prova. La globalizzazione ha allargato il novero dei soggetti in grado di accedere alle conoscenze necessarie per l’esercizio profittevole della produzione manifatturiera. La crisi economica ha colpito le imprese manifatturiere con una riduzione considerevole della capacità produttiva. Le imprese europee hanno resistito ai due fenomeni epocali attraverso la concentrazione sulla produzione, con processi di fusione e acquisizione. La percentuale di prodotti manifatturieri realizzati in Asia è in aumento. Le aziende europee hanno costi di produzione elevati. Il costo delle materie prime, dell’energia, della manodopera rendono priva di convenienza l’intrapresa manifatturiera in Europa.  Il futuro dell’industrializzazione in Europa sembra passare attraverso la riduzione degli impianti, degli stabilimenti organizzati secondo logiche gigantiste. La globalizzazione ha portato lo sviluppo tecnologico verso paesi nuovi innanzitutto asiatici e africani.
I processi di informatizzazione
I processi di informatizzazione possono salvare l’industria manifatturiera europea. La connessione tra industria manifatturiera e settore quaternario può consentire alle aziende europee di permanere in un sistema economico produttivo. L’informatizzazione necessita di capitale umano qualificato in grado di produrre innovazioni volte alla crescita della produzione. Attraverso l’informatizzazione le imprese industriali possono ottenere anche dei vantaggi di efficientamento delle risorse disponibili con una riduzione del capitale umano impiegato nei processi di lavorazione. La robotizzazione può consentire di abbattere i costi del fattore lavoro. La connessione tra settore secondario, ovvero l’industria in senso stretto, e il settore quaternario, ovvero i processi di informatizzazione dei processi produttivi può portare ad una crescita della produzione e consentire alle imprese europee di conservare la capacità produttiva.
 Le multinazionali europee possono assumere una specializzazione nella governance
Le imprese multinazionali europee possono diventare esperte nella governance. Le sedi decisionali possono essere mantenute in Europa per motivazioni di controllo e per ragioni anche fiscali. Le sedi produttive possono essere allocate nei paesi di nuova industrializzazione, ovvero nei paesi asiatici e africani, attraverso un processo continuo anche di fusioni societarie volte ad incrementare la base produttiva delle multinazionali. La governance può essere l’elemento in grado di consentire alle imprese industriali europee di permanere ad un livello elevato di competitività a livello globale. Grazie alla globalizzazione le multinazionali hanno maggiore possibilità di realizzare il modeling delle strutture produttive sulla base delle condizioni di produzione esistenti a livello globale.
L’industria manifatturiera europea: brevettazione e nessi produttivi con R&S
L’industria manifatturiera europea può contare anche su processi di connessione stringenti con i settori della Ricerca e Sviluppo per incrementare la brevettazione. I brevetti, le innovazioni tecnologiche e metodologiche applicate alla produzione industriale possono consentire di avere un maggiore vantaggio competitivo anche rispetto ai competitors cinesi e dei paesi di nuova industrializzazione. Il vantaggio competitivo in termini di ricerca e sviluppo dei paesi europei può essere molto elevato grazie alla presenza di una connessione stretta tra ricerca di base, ricerca applicata e grandi multinazionali. Il settore della ricerca può dare all’impresa la possibilità di essere competitività, di sviluppare marchi, prodotti, settori di produzione, mercati, e clientele nuove. L’utilizzo della brevettazione può consentire alle imprese di ottenere dei vantaggi riconosciuti in grado di preservare la capacità concorrenziale.
 Uni-lateralismo europeo nella definizione di politiche economiche industriali 
La possibilità dei paesi europei di porre in essere delle relazioni bilaterali dovrebbe essere ridimensionata. L’Unione Europea opera come un corpus nella ricerca della definizione di una unica politica economica in grado di preservare l’interesse dei cittadini europei. Gli accordi bilaterali o multilaterali tra paesi possono andare contro il sistema europeo. Tuttavia è evidente la presenza di interessi particolari di alcuni paesi rispetto ad altri dovuti alla particolare condizioni dei settori produttivi. I paesi a maggiore capacità produttiva industriale dovrebbero chiedere all’Unione Europea di svolgere delle politiche economiche vote alla riduzione della tassazione per le imprese manifatturiere, ad incrementare la spesa nella ricerca di base, ad aumentare il nesso tra ricerca e imprese volto alla brevettazione. Il futuro dell’industria manifatturiera europea passa anche per la capacità dell’impresa di introdurre innovazioni in grado di accedere al “quarto capitalismo”, di avere connessioni stringenti con la ricerca e sviluppo, e di creare un clima istituzionale favorevole anche alla riduzione delle imposte. L’industria manifatturiera può anche trovare una constituency nuova nei gruppi ambientalisti: l’informatizzazione consente di ridurre il valore delle emissioni inquananti e di ottenere un output sociale migliore. L’industria europea può essere salvata attraverso un processo di trasformazione sia della produzione con l’informatizzazione sia delle relazioni infracomunitarie, istituzionali e sociali.







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