“Ci sono insomma vari dossier fondamentali
per rafforzare la competitività delle nostre economie che meritano l’attenzione
di Angela Merkel e Matteo Renzi. Sarebbe un segno importante dedicarvici tempo
e neuroni, anche perché gli imprenditori dimostrano sorprendente timidezza nel
coltivare i rapporti bilaterali. Nell’economia globale, per costruire alleanze
economiche, finanziarie e politiche è fondamentale contare, con la presenza di
amministratori stranieri nelle grandi società quotate. Entrambi i paesi si contraddistinguono
per il modesto livello di internazionalizzazione dei consigli di
amministrazione, ancor più a livello bilaterale. Nel 2013 c’erano appena nove
tedeschi nei principali cda italiani e undici italiani in quelli tedeschi,
oltretutto in calo dal 2006, quando erano rispettivamente venti e quattordici.
Un esempio di Verschrottung (rottamazione) di cui si poteva fare a meno.” (Andrea
Goldstein)
Il
manifatturiero necessita di una struttura economia basata su costi delle
materie prime basse. Il prezzo dell’energia, della manodopera, delle materie
prime impiegate deve essere basso per potere offrire un prodotto in grado di
essere competitivo sul mercato. La produzione in Europa risulta essere
sconveniente. Le multinazionali europee del settore manifatturiero tendono a
produrre nei paesi asiatici dove i prezzi dei fattori sono bassi. Il futuro del
manifatturiero europeo può essere a carattere direzionale: imprese multinazionali
aventi sede giuridica in Europa- per motivazioni fiscali e di controllo- e sedi produttive nei paesi asiatici o
in Africa. Il peso relativo dell’industria
in senso stretto depurata delle costruzioni è diminuito a seguito della
globalizzazione. La probabilità di un ritorno della centralità dell’industria
manifatturiera in Europa è molto bassa. La sfida del settore quaternario
fondata sull’innesto delle tecnologie informatiche nei processi di
meccanizzazione potrebbe portare ad una crescita della convenienza alla
produzione manifatturiera in Europa attraverso la crescita dei processi di
robotizzazione e di informatizzazione. Il settore della governance e del
controllo societario delle imprese di produzione dovrebbe essere il kernel
dello sviluppo manifatturiero europeo. Le multinazionali dell’industria
manifatturiera possono svolgere in Europa dei processi di brevettazione, di
individuazione di nuove metodologie e pratiche per l’incremento dell’efficienza
produttiva attraverso una connessione stretta tra ricerca e sviluppo e
brevettazione. La specializzazione nella governance e nella brevettazione
possono garantire alle imprese industriali europee di esercitare il controllo
sulla produzione manifatturiera mondiale. L’Unione Europea può operare
attraverso le istituzioni comunitarie nella ricomposizione dell’interesse dei cittadini.
L’Unione Europea dovrebbe limitare i rapporti bilaterali e multilaterali e
operare come un corpo unico attraverso la disposizione di una politica
economica manifatturiera uni-laterale volta alla crescita della produzione
industriale controllata dalle imprese aventi sedi in Europa.
Il
sistema manifatturiero europeo è stato messo a dura prova. La globalizzazione
ha allargato il novero dei soggetti in grado di accedere alle conoscenze
necessarie per l’esercizio profittevole della produzione manifatturiera. La
crisi economica ha colpito le imprese manifatturiere con una riduzione
considerevole della capacità produttiva. Le imprese europee hanno resistito ai
due fenomeni epocali attraverso la concentrazione sulla produzione, con
processi di fusione e acquisizione. La percentuale di prodotti manifatturieri
realizzati in Asia è in aumento. Le aziende europee hanno costi di produzione
elevati. Il costo delle materie prime, dell’energia, della manodopera rendono
priva di convenienza l’intrapresa manifatturiera in Europa. Il futuro dell’industrializzazione in Europa
sembra passare attraverso la riduzione degli impianti, degli stabilimenti
organizzati secondo logiche gigantiste. La globalizzazione ha portato lo
sviluppo tecnologico verso paesi nuovi innanzitutto asiatici e africani.
I processi di
informatizzazione
I
processi di informatizzazione possono salvare l’industria manifatturiera
europea. La connessione tra industria manifatturiera e settore quaternario può
consentire alle aziende europee di permanere in un sistema economico
produttivo. L’informatizzazione necessita di capitale umano qualificato in
grado di produrre innovazioni volte alla crescita della produzione. Attraverso
l’informatizzazione le imprese industriali possono ottenere anche dei vantaggi
di efficientamento delle risorse disponibili con una riduzione del capitale
umano impiegato nei processi di lavorazione. La robotizzazione può consentire
di abbattere i costi del fattore lavoro. La connessione tra settore secondario,
ovvero l’industria in senso stretto, e il settore quaternario, ovvero i
processi di informatizzazione dei processi produttivi può portare ad una
crescita della produzione e consentire alle imprese europee di conservare la
capacità produttiva.
Le multinazionali
europee possono assumere una specializzazione nella governance
Le
imprese multinazionali europee possono diventare esperte nella governance. Le
sedi decisionali possono essere mantenute in Europa per motivazioni di
controllo e per ragioni anche fiscali. Le sedi produttive possono essere
allocate nei paesi di nuova industrializzazione, ovvero nei paesi asiatici e
africani, attraverso un processo continuo anche di fusioni societarie volte ad
incrementare la base produttiva delle multinazionali. La governance può essere
l’elemento in grado di consentire alle imprese industriali europee di permanere
ad un livello elevato di competitività a livello globale. Grazie alla globalizzazione
le multinazionali hanno maggiore possibilità di realizzare il modeling delle
strutture produttive sulla base delle condizioni di produzione esistenti a
livello globale.
L’industria
manifatturiera europea: brevettazione e nessi produttivi con R&S
L’industria
manifatturiera europea può contare anche su processi di connessione stringenti
con i settori della Ricerca e Sviluppo per incrementare la brevettazione. I
brevetti, le innovazioni tecnologiche e metodologiche applicate alla produzione
industriale possono consentire di avere un maggiore vantaggio competitivo anche
rispetto ai competitors cinesi e dei paesi di nuova industrializzazione. Il
vantaggio competitivo in termini di ricerca e sviluppo dei paesi europei può
essere molto elevato grazie alla presenza di una connessione stretta tra
ricerca di base, ricerca applicata e grandi multinazionali. Il settore della
ricerca può dare all’impresa la possibilità di essere competitività, di
sviluppare marchi, prodotti, settori di produzione, mercati, e clientele nuove.
L’utilizzo della brevettazione può consentire alle imprese di ottenere dei
vantaggi riconosciuti in grado di preservare la capacità concorrenziale.
Uni-lateralismo
europeo nella definizione di politiche economiche industriali
La
possibilità dei paesi europei di porre in essere delle relazioni bilaterali
dovrebbe essere ridimensionata. L’Unione Europea opera come un corpus nella
ricerca della definizione di una unica politica economica in grado di
preservare l’interesse dei cittadini europei. Gli accordi bilaterali o
multilaterali tra paesi possono andare contro il sistema europeo. Tuttavia è
evidente la presenza di interessi particolari di alcuni paesi rispetto ad altri
dovuti alla particolare condizioni dei settori produttivi. I paesi a maggiore
capacità produttiva industriale dovrebbero chiedere all’Unione Europea di
svolgere delle politiche economiche vote alla riduzione della tassazione per le
imprese manifatturiere, ad incrementare la spesa nella ricerca di base, ad
aumentare il nesso tra ricerca e imprese volto alla brevettazione. Il futuro
dell’industria manifatturiera europea passa anche per la capacità dell’impresa
di introdurre innovazioni in grado di accedere al “quarto capitalismo”, di
avere connessioni stringenti con la ricerca e sviluppo, e di creare un clima
istituzionale favorevole anche alla riduzione delle imposte. L’industria manifatturiera
può anche trovare una constituency nuova nei gruppi ambientalisti: l’informatizzazione
consente di ridurre il valore delle emissioni inquananti e di ottenere un
output sociale migliore. L’industria europea può essere salvata attraverso un
processo di trasformazione sia della produzione con l’informatizzazione sia
delle relazioni infracomunitarie, istituzionali e sociali.
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