lunedì 1 febbraio 2016

L’attivismo dei meridionali contro l’emarginazione istituzionale


Il Sud Italia viene spesso rappresentato come un problema tipico dell’Italia. In raltà lo Stato italiano è privo della capacità di risolvere il problema del Mezzogiorno. Il sud Italia vive una crisi, come dimostrato da De Paola, dalla quale può uscire vincente. Il mezzogiorno è fuori dall’agenda del Governo italiano e in modo particolare anche dello Stato. L’investimento della pubblica amministrazione- intesa come ossatura fondamentale dello Stato- nel meridione è basso. La spesa pubblica meridionale pro-capite è inferiore rispetto alla spesa pubblica delle regioni del centro nord. La condizione economica di minorità diventa una tragedia culturale politica. I meridionali hanno difficoltà ad accedere alla politica, a realizzare delle comunità. La struttura urbana delle città meridionali sono spesso la cartina di tornasole della mancanza di una idea di Stato. Tuttavia il problema del Mezzogiorno dovrebbe essere in realtà sottratto allo Stato per essere assegnato direttamente all’Unione Europea, almeno fino a quando permangono le condizioni di arretratezza culturale, economica e sociale. Se guardiamo infatti i dati possiamo verificare che il Mezzogiorno è in realtà ai primi posti in Europa per la percentuale di persone a rischio di povertà. L’Eurostat pubblica dei dati relativi alle regioni d’Europa.

I DATI
I dati relativi alla percentuale di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale sono molto preoccupanti. Al primo posto in Europa  per l’anno 2014, tra le Regioni e le organizzazioni amministrative per percentuale della popolazione a rischio povertà è posta la Sicilia con una percentuale pari al 54,4% della popolazione a rischio povertà, la Campania è al quinto posto con una popolazione a rischio povertà o esclusione sociale pari al 49% del totale; la Calabria è al quattordicesimo posto con il 43,5 della popolazione a rischio povertà o esclusione sociale; il Molise è al ventitreesimo posto con il 40,7% della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale; la Puglia è al ventiquattresimo posto con il 40,6% della popolazione a rischio, la Basilicata al trentesimo posto con il 39,6% della popolazione a rischio povertà o esclusione sociale, la Sardegna è al trentesimo posto con il 37,7% della popolazione a rischio povertà o esclusione sociale. I dati mostrano un leggero miglioramento della condizione economica delle regioni meridionale sotto il punto di vista delle persone a rischio povertà o esclusione sociale. La percentuale della popolazione a rischio povertà tra il 2013 e il 2014 è diminuita dall’1,61 per cento in Campania, del 6,88 per cento in Puglia, del 18,35 per cento in Basilicata, del 4,61% in Calabria, dell’1,09 per cento in Sicilia anche se è aumentata del 17,08 per cento in Sardegna. Tuttavia nonostante il miglioramento della performance delle economie meridionali esse risultano ancora ai primi posti nella classifica delle regioni europee per percentuale della popolazione a rischio povertà o esclusione sociale.

Una strategia Europea
Il Governo italiana è privo della volontà politica necessaria per risolvere il problema del Mezzogiorno. Sarebbe quindi in caso di sottrarre la competenza del Mezzogiorno al Governo italiano per assegnarla all’Unione Europea attraverso i piani per lo sviluppo delle aree economiche depresse. La condizione economica di arretratezza delle regioni meridionali rende il Sud Italia oggetto privilegiato di ogni politica di intervento pubblico realizzata dall’Unione Europea. Il sud necessita di interventi pubblici nei settori fondamentali dell’istruzione, della sanità, dei trasporti, attraverso il miglioramento della condizione dei servizi e soprattutto attraverso il miglioramento della condizione del capitale umano, delle conoscenze e della tecnologia. I modelli di crescita economia hanno messo in evidenza la necessità di operare attraverso gli investimenti di capitale, ma anche attraverso la crescita del capitale umano e delle conoscenze per incrementare il livello del valore aggiunto prodotto. Occorre che gli operatori dell’istruzione vengano pagati di più nel caso del Mezzogiorno per il senso dell’impegno istituzionale nel meridione. Insegnare nelle università meridionali, fare scuola, amministrazione, nel Sud Italia ha, per il personale impegnato, dei costi maggiori, relativi al confronto con la popolazione, alla mancanza di strutture, relazioni, capitale sociale. Il reddito degli operatori della PA, della scuola, delle univerisità meridionali dovrebbe essere aumentato per una sorta di indennità in grado di remunerare il costo ulteriore, umano, sostenuto dagli operatori nell’esercizio delle prestazioni professionali in condizioni di disagio.

Un mezzogiorno d’Europa
La popolazione meridionale ha difficoltà ad affermare la propria azione politica e sociale. La difficoltà è dovuta anche alla mancanza di conoscenza circa i processi sociali, della scelta pubblica. Occorre che il Mezzogiorno venga considerato un centro europeo nel Mediterraneo. La centralità del Mezzogiorno nell’Europa volta al Mediterraneo può consentire di rafforzare l’economia meridionale e la stabilità dell’Unione Europea. L’analisi delle regioni d’Europa mostra l’esistenza di varie velocità all’interno dei paesi membri dell’Unione Europea. Occorre che l’unione europea intervenga per rimuovere il divario attraverso il commissariamento dei governi privi di politiche di coesione e stabilità. La nomina di un Commissario Europeo con l’obbiettivo di eliminare i divari regionali potrebbe consentire di fare dei piani per i governi a contenuto metrico. I governi in grado di garantire la riduzione del divario ottengono anche vantaggi sulle politiche fiscali. I governi privi della capacità di ridurre il divario vengono commissariati sulle politiche di bilancio. L’Italia unita nella dimensione geografica nel 1861 ha mantenuto delle divisioni istituzionali e politiche gravanti sulle popolazioni meridionali. L’Unione Europea e il contesto internazionale possono consentire di modificare l’assetto della “emarginazione programmata dei meridionali”. Le regioni, le città metropolitane, i comuni, dovrebbero realizzare anche un coordinamento meridionale e cercare attraverso accordi anche internazionali di trovare le risorse finanziarie, le relazioni imprenditoriali, politiche, finanziarie, militari, industriali per poter promuovere la crescita del territorio. Il governo italiano può essere superato nei fatti dall’attivismo della classe dirigente meridionale sia nel consesso europeo, sia attraverso la creazione di un coordinamento tra i governatori delle Regioni del Sud Italia, sia attraverso una operazione di relazioni internazionali euro-mediterranee ma anche asiatiche e atlantiche.



RANK
REGIONE
RISCHIO POVERTA' % POPOLAZIONE
1
Sicilia
54,4
2
Sud-Est
52,9
3
Isole
50,3
4
Macroregiunea doi
50,3
5
Campania
49,0
6
Nord-Est
48,7
7
Ciudad Autónoma de Ceuta (ES)
47,9
8
Yuzhen tsentralen
46,9
9
Severozapaden
46,1
10
Severoiztochen
45,6
11
Región de Murcia
44,9
12
Severna i yugoiztochna Bulgaria
44,0
13
Severen tsentralen
43,7
14
Calabria
43,5
15
Sud
43,4
16
Former Yugoslav Republic of Macedonia, the
43,2
17
Sud-Vest Oltenia
42,7
18
Sur (ES)
42,6
19
Andalucía
42,3
20
Macroregiunea patru
41,5
21
Yugoiztochen
41,2
22
Sud - Muntenia
40,8
23
Molise
40,7
24
Puglia
40,6
25
Kentriki Ellada (NUTS 2010)
40,5
26
Vest
40,1
27
Extremadura
39,8
28
Basilicata
39,6
29
Nisia Aigaiou, Kriti
39,4
30
Sardegna
37,7
31
Voreia Ellada (NUTS 2010)
37,1
32
Canarias (ES)
37,0
33
Canarias (ES)
37,0
34
Castilla-la Mancha
36,9
35
Yugozapadna i yuzhna tsentralna Bulgaria
36,1
36
Alföld és Észak
35,8
37
Centru
35,4
38
Macroregiunea trei
34,8
39
Comunidad Valenciana
34,7
40
Macroregiunea unu
33,6
41
Centro (ES)
32,7
42
Latvia
32,7
43
Nord-Vest
31,9
44
Attiki
31,6
45
Border, Midland and Western
30,5
46
Abruzzo
29,5
47
Közép-Magyarország
29,3
48
Region Wschodni
29,1
49
Yugozapaden
28,6
50
Region Pólnocny
27,5
51
Cantabria
27,4
52
Dunántúl
26,9
53
Este (ES)
26,7
54
Liguria
26,5
55
Southern and Eastern
26,3
56
Ticino
26,3
57
Castilla y León
26,1
58
Ciudad Autónoma de Melilla (ES)
25,8
59
Bucuresti - Ilfov
25,7
60
Lazio
24,7
61
Noroeste (ES)
24,2
62
Region Poludniowo-Zachodni
24,1
63
Region Pólnocno-Zachodni
24,0
64
Galicia
23,8
65
Illes Balears
23,8
66
Principado de Asturias
23,4
67
Region Centralny
22,6
68
Moravskoslezsko
22,5
69
Vzhodna Slovenija (NUTS 2010)
22,5
70
Centro (IT)
22,1
71
Severozápad
21,9
72
Umbria
21,9
73
Cataluña
21,8
74
Region Poludniowy
21,7
75
Pohjois- ja Itä-Suomi
21,6
76
Mellersta Norrland
21,1
77
Východné Slovensko
21,0
78
Aragón
20,7
79
Stredné Slovensko
20,2
80
Åland
20,2
81
La Rioja
20,1
82
Norra Mellansverige
20,1
83
Marche
19,6
84
Småland med öarna
19,3
85
Comunidad de Madrid
19,2
86
Comunidad de Madrid
19,2
87
Toscana
19,2
88
Nord-Ovest
19,1
89
Norra Sverige
19,1
90
Piemonte
18,8
91
Sydsverige
18,7
92
Hovedstaden
18,4
93
Södra Sverige
18,3
94
Sjælland
18,1
95
Midtjylland
18,1
96
Lombardia
18,1
97
Etelä-Suomi
18,0
98
Denmark
17,9
99
West-Nederland
17,9
100
Zahodna Slovenija (NUTS 2010)
17,9
101
Syddanmark
17,7
102
Länsi-Suomi, Åland
17,7
103
Västsverige
17,7
104
Espace Mittelland
17,7
105
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
17,5
106
Région lémanique
17,5
107
Noreste (ES)
17,2
108
Manner-Suomi
17,2
109
Hedmark og Oppland
17,1
110
Strední Morava
17,0
111
Veneto
16,9
112
Sweden
16,9
113
Nordjylland
16,5
114
Bratislavský kraj
16,5
115
Östra Mellansverige
16,5
116
Emilia-Romagna
16,4
117
Friuli-Venezia Giulia
16,3
118
Oost-Nederland
16,3
119
Nord-Est
16,2
120
Övre Norrland
16,2
121
Noord-Nederland
15,8
122
Západné Slovensko
15,4
123
País Vasco
15,3
124
Nordwestschweiz
15,0
125
Ostschweiz
14,9
126
Sør-Østlandet
14,8
127
Trøndelag
14,7
128
Comunidad Foral de Navarra
14,5
129
Östra Sverige
14,5
130
Nord-Norge
14,5
131
Severovýchod
14,0
132
Zuid-Nederland
13,9
133
Provincia Autonoma di Trento
13,6
134
Zentralschweiz
13,2
135
Vestlandet
13,0
136
Jihovýchod
12,8
137
Stockholm
12,8
138
Helsinki-Uusimaa
12,6
139
Jihozápad
12,5
140
Oslo og Akershus
12,1
141
Agder og Rogaland
11,5
142
Zürich
11,1
143
Praha
10,2
144
Strední Cechy
9,8
145
Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen
9,7
146
Région de Bruxelles-Capitale / Brussels Hoofdstedelijk Gewest
:
147
Vlaams Gewest
:
148
Région wallonne
:
149
Itä-Suomi (NUTS 2006)
:
150
Etelä-Suomi (NUTS 2006)
:
151
Pohjois-Suomi (NUTS 2006)
:

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