mercoledì 17 febbraio 2016

L'Italia all'ottavo posto in Europa per tasso di disoccupazione




I dati pubblicati dall’Inps indicano una ripresa dell’occupazione. Il governo Renzi ha manifestato soddisfazione per i risultati buoni dell’occupazione considerati come frutto derivante dalla politica economica del lavoro realizzata attraverso il Jobs Act. La crescita del numero degli occupati deve essere messa a sistema con l’andamento dell’economia complessiva italiana. Il tasso di disoccupazione nell’Unione Europea secondo i dati Eurostat individua la presenza di un andamento differenziato tra i paesi aderenti. Il tasso di disoccupazione in Italia è molto elevato. In una classifica dei paesi europei sulla base del tasso di disoccupazione l’Italia è all’ottavo posto con una percentuale dei disoccupati pari al 12,7%. I dati dell’Eurostat afferiscono al 2014. La Grecia è al primo posto per tasso di disoccupazione nell’Unione Europea con un valore pari al 26,5%, la Spagna è al secondo posto con un valore pari al 24,5%, la Croazia è al 17,3%. I paesi europei aventi economie indirizzate verso un percorso di crescita economica stabile hanno un tasso di disoccupazione ridotto. La Germania ha un tasso di disoccupazione pari al 5,0%, il Regno Unito ha un tasso di disoccupazione pari al 6,1%, l’Austria ha un tasso di disoccupazione pari al 5,6%. Il governo dovrebbe puntare a ridurre il tasso di disoccupazione ad un livello dell’8% stabile. La riduzione del tasso di disoccupazione è fondamentale per consentire la realizzazione dei diritti individuali e collettivi indicati dalla Costituzione.

Jobless recovery, jobless society e jobs growth
Il cambiamento dell’economia a seguito dell’innovazione tecnologica rappresentata dall’informatica sembra aver modificato il ruolo del lavoro nella contemporaneità. Tuttavia gli economisti hanno da sempre considerato il rapporto tra innovazione tecnologica e lavoro in termini di costo opportunità. L’introduzione di nuove tecnologie riduce la redditività di alcune attività lavorative anche se nel contempo cambia il novero delle competenze richieste remunerate ai lavoratori. La tecnologia cambia la manifestazione dell’intensità del lavoro attraverso l’incremento dell’output prodotto per ora lavorata. L’andamento dei paesi ad alta crescita economica come la Germania e gli Stati Uniti evidenziano la presenza di una relazione positiva tra ripresa del prodotto interno lordo e incremento del tasso di occupazione anche nell’economia caratterizzata dall’informatica. La teoria economica individua dei limiti rispetto alla possibilità dell’innovazione tecnologica di incrementare il tasso di occupazione. I dati empirici delle economie evolute contrastano con la teoria economica attraverso la manifestazione di una relazione positiva tra crescita e occupazione. L’informatica può incrementare il valore aggiunto, la produttività, e il surplus del consumatore anche nella persistenza della crescita del tasso di occupazione. La crescita del tasso di innovazione tecnologica dipende dal capitale umano impiegato in processi produttivi creativi. La politica economica del governo attraverso la crescita dell’occupazione può anche incrementare la partecipazione delle imprese e delle organizzazioni produttive pubbliche italiane alla crescita del tasso di innovazione tecnologica nella globalizzazione. Fissare il tasso di disoccupazione all’8%,investire sul capitale umano qualifica e produrre un numero elevato di brevetti può portare ad un cambiamento sostanziale dell’economia e un incremento del benessere dei cittadini.


RANK
GEO/TIME
2014
1
Greece
26,5
2
Spain
24,5
3
Croatia
17,3
4
Cyprus
16,1
5
Portugal
14,1
6
Slovakia
13,2
7
Italy
12,7
8
Bulgaria
11,4
9
Ireland
11,3
10
Latvia
10,8
11
Lithuania
10,7
12
France
10,3
13
Turkey
9,9
14
Slovenia
9,7
15
Poland
9,0
16
Finland
8,7
17
Belgium
8,5
18
Sweden
7,9
19
Hungary
7,7
20
Estonia
7,4
21
Netherlands
7,4
22
Romania
6,8
23
Denmark
6,6
24
United States
6,2
25
Czech Republic
6,1
26
United Kingdom
6,1
27
Luxembourg
6,0
28
Malta
5,8
29
Austria
5,6
30
Germany (until 1990 former territory of the FRG)
5,0
31
Iceland
5,0
32
Japan
3,6
33
Norway
3,5
    

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