I dati pubblicati dall’Inps indicano una ripresa dell’occupazione. Il governo Renzi ha manifestato soddisfazione per i risultati buoni dell’occupazione considerati come frutto derivante dalla politica economica del lavoro realizzata attraverso il Jobs Act. La crescita del numero degli occupati deve essere messa a sistema con l’andamento dell’economia complessiva italiana. Il tasso di disoccupazione nell’Unione Europea secondo i dati Eurostat individua la presenza di un andamento differenziato tra i paesi aderenti. Il tasso di disoccupazione in Italia è molto elevato. In una classifica dei paesi europei sulla base del tasso di disoccupazione l’Italia è all’ottavo posto con una percentuale dei disoccupati pari al 12,7%. I dati dell’Eurostat afferiscono al 2014. La Grecia è al primo posto per tasso di disoccupazione nell’Unione Europea con un valore pari al 26,5%, la Spagna è al secondo posto con un valore pari al 24,5%, la Croazia è al 17,3%. I paesi europei aventi economie indirizzate verso un percorso di crescita economica stabile hanno un tasso di disoccupazione ridotto. La Germania ha un tasso di disoccupazione pari al 5,0%, il Regno Unito ha un tasso di disoccupazione pari al 6,1%, l’Austria ha un tasso di disoccupazione pari al 5,6%. Il governo dovrebbe puntare a ridurre il tasso di disoccupazione ad un livello dell’8% stabile. La riduzione del tasso di disoccupazione è fondamentale per consentire la realizzazione dei diritti individuali e collettivi indicati dalla Costituzione.
Jobless recovery,
jobless society e jobs growth
Il cambiamento dell’economia a seguito dell’innovazione
tecnologica rappresentata dall’informatica sembra aver modificato il ruolo del
lavoro nella contemporaneità. Tuttavia gli economisti hanno da sempre
considerato il rapporto tra innovazione tecnologica e lavoro in termini di
costo opportunità. L’introduzione di nuove tecnologie riduce la redditività di
alcune attività lavorative anche se nel contempo cambia il novero delle
competenze richieste remunerate ai lavoratori. La tecnologia cambia la
manifestazione dell’intensità del lavoro attraverso l’incremento dell’output
prodotto per ora lavorata. L’andamento dei paesi ad alta crescita economica
come la Germania e gli Stati Uniti evidenziano la presenza di una relazione
positiva tra ripresa del prodotto interno lordo e incremento del tasso di
occupazione anche nell’economia caratterizzata dall’informatica. La teoria
economica individua dei limiti rispetto alla possibilità dell’innovazione
tecnologica di incrementare il tasso di occupazione. I dati empirici delle
economie evolute contrastano con la teoria economica attraverso la
manifestazione di una relazione positiva tra crescita e occupazione. L’informatica
può incrementare il valore aggiunto, la produttività, e il surplus del
consumatore anche nella persistenza della crescita del tasso di occupazione. La
crescita del tasso di innovazione tecnologica dipende dal capitale umano
impiegato in processi produttivi creativi. La politica economica del governo
attraverso la crescita dell’occupazione può anche incrementare la
partecipazione delle imprese e delle organizzazioni produttive pubbliche
italiane alla crescita del tasso di innovazione tecnologica nella
globalizzazione. Fissare il tasso di disoccupazione all’8%,investire sul
capitale umano qualifica e produrre un numero elevato di brevetti può portare
ad un cambiamento sostanziale dell’economia e un incremento del benessere dei
cittadini.
RANK
|
GEO/TIME
|
2014
|
1
|
Greece
|
26,5
|
2
|
Spain
|
24,5
|
3
|
Croatia
|
17,3
|
4
|
Cyprus
|
16,1
|
5
|
Portugal
|
14,1
|
6
|
Slovakia
|
13,2
|
7
|
Italy
|
12,7
|
8
|
Bulgaria
|
11,4
|
9
|
Ireland
|
11,3
|
10
|
Latvia
|
10,8
|
11
|
Lithuania
|
10,7
|
12
|
France
|
10,3
|
13
|
Turkey
|
9,9
|
14
|
Slovenia
|
9,7
|
15
|
Poland
|
9,0
|
16
|
Finland
|
8,7
|
17
|
Belgium
|
8,5
|
18
|
Sweden
|
7,9
|
19
|
Hungary
|
7,7
|
20
|
Estonia
|
7,4
|
21
|
Netherlands
|
7,4
|
22
|
Romania
|
6,8
|
23
|
Denmark
|
6,6
|
24
|
United States
|
6,2
|
25
|
Czech Republic
|
6,1
|
26
|
United Kingdom
|
6,1
|
27
|
Luxembourg
|
6,0
|
28
|
Malta
|
5,8
|
29
|
Austria
|
5,6
|
30
|
Germany (until 1990 former territory of the FRG)
|
5,0
|
31
|
Iceland
|
5,0
|
32
|
Japan
|
3,6
|
33
|
Norway
|
3,5
|
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