giovedì 25 febbraio 2016

Banche libere dal mercato finanziario

Il bail in prevede la possibilità per le banche di emettere strumenti finanziari per far fronte alle passività attraverso la tecnica del contractual bail in instruments. Le passività emesse dalla banca vengono assunte da istituzioni finanziarie specializzate nella gestione di titoli di debito. Il modello del contractual bail in instruments elimina la probabilità di una allocazione del debito delle banche nei portafogli dei risparmiatori. Il bail in tende esclude l’intervento dello Stato in caso di salvataggi bancari. Il contractual bail in instruments rischia di incrementare la dipendenza delle banche dalle istituzioni finanziarie non bancarie. Il nesso banca-mercati finanziari può portare a distorsioni all’interno del mercato. L’aumento della dipendenza delle banche dalle istituzioni finanziarie non bancarie può incrementare il rischio sistemico. Le banche centrali europee impedite nel salvataggio delle banche potrebbero essere costrette ad intervenire nel salvataggio delle istituzioni finanziarie detenenti obbligazioni attive. Il sistema bancario deve tornare ad essere solido. La solidità del sistema bancario può avvenire attraverso tre elementi: il controllo esercitato dalla banca centrale autonoma, la ripresa dell’attività creditizia nei confronti dell’economia reale, la riduzione del numero e del valore dei contratti predisposti tra istituzioni bancarie e istituzioni non bancarie. Le istituzioni normative esercenti attività sovrana nel settore bancario possono combattere il sistema bancario ombra. La normazione istituzionale nel settore interbancario deve prevedere la predisposizione di controlli per cogliere i segnali di rischio per il sistema economico e per i cittadini.

La banca centrale: banca di banche o banca del main shareholder ?
La costituzione delle banche centrali autonome rispetto al potere politico esercitato dai rappresentati del governo è un successo delle norme economiche. La banca centrale è formata da istituti di credito. Il ruolo della banca centrale nel tutelare le banche è orientato a principi generali stabiliti anche da leggi come mantenere l’inflazione bassa sotto il 2%, garantire la stabilità finanziaria, intervenire con attività di controllo e vigilanza, disporre il soccorso finanziario per evitare la manifestazione di crisi sistemiche. La banca centrale libera dal potere politico e sottoposta alle leggi può essere oggetto della cattura del main shareholder ovvero della banca avente un ruolo preminente nel sistema bancario afferente. La cattura della banca centrale da parte del main shareholder può portare a distorsioni riduttive del livello di eguaglianza percepito. Le banche aventi una posizione dominante nel mercato esercitano sia il soft power sia l’executive power nel processo decisionale della banca centrale. Le banche aventi posizione dominante indirizzano le risorse finanziarie nelle aree di interesse. La banca centrale può essere catturata dalle banche aventi potere di mercato. La cattura della banca centrale produce detrimento per il sistema bancario. Il livello di concentrazione del sistema bancario può crescere a seguito di cattura della banca centrale. Il sistema bancario può subire una riduzione della qualità delle prestazioni nelle strutture periferiche e marginali. Il rischio sistemico cresce. Il management della banca egemonica totalizza il board della banca centrale. La politica può intervenire in caso di cattura della banca centrale da parte di un main shareholder per introdurre equilibrio e confronto nelle decisioni assunte dalla banca centrale. I policy makers hanno interesse ad un sistema bancario in grado di conservare una operatività nel territorio dello stato. Una banca centrale solida può intervenire per salvare il sistema creditizio, i risparmi dei depositanti ed il livello di vita delle famiglie nelle regioni attaccate da una crisi finanziaria locale. La banca centrale dovrebbe essere attenta alla globalità del sistema bancario. Il confronto tra policy maker e central banker nell’interesse della sostenibilità del sistema creditizio può ridimensionare il ruolo delle banche predominanti e portare maggiore sostegno anche ai sistemi bancari locali.  

La banca centrale e l’economia reale
La banca centrale domina le variabili macroeconomiche finanziarie. Tuttavia la banca centrale può anche intervenire nell’economia reale. La banca centrale può anche prendere in considerazione l’ottenimento di livelli di occupazione attraverso l’esercizio dell’attività bancaria. L’impatto delle decisioni della banca centrale sull’economia reale è elevato. Le famiglie, le imprese, le organizzazioni del terzo settore esercitano le scelte economiche anche in relazione al tasso di interesse predisposto dalla banca centrale. La probabilità di realizzare obbiettivi di economia reale può essere realizzato dalla banca centrale attraverso stime di variabili e di correlazioni tra variabili su base regionale. La disciplina della banca centrale deve prevedere la possibilità di deroghe per interventi volti a salvare le economie locali regionali quando entrano in una fase di contrazione. La crescita del credito può aiutare i territori a uscire da una crisi. La banca centrale può anche usare potere di influenza sulle autorità politiche locali e regionali per indirizzare l’economia lungo un percorso di crescita economica stabile attraverso la valutazione del capitale umano, gli investimenti in tecnologia, e il perfezionamento del sistema relazionale intracomunitario.

Il rapporto tra banca e mercati finanziari
Il rapporto tra banca e mercati finanziari è un segnale dell’andamento dell’economia. Il rapporto banca mercati finanziari dipinge la probabilità di manifestazioni di crisi finanziarie. L’aumento del numero e del quantitativo transato tra banche e mercati finanziari produce un aumento del rischio di manifestazione di una crisi finanziaria. Il rapporto tra banche e mercati finanziari è complesso. Il mercato delle assicurazioni consente di creare contratti volti all’allocazione di posizioni passive bancarie in sofferenza. La valutazione dei contratti assicurativi transati nel mercato finanziario consente la distribuzione dei rischi tra gli operatori. Il valore del rischio complessivo generato dall’immissione dei contratti assicurativi a collaterale bancario può crescere a causa della mancata corresponsione dell’obbligato della banca. Il numero di contratti in sofferenza può portare ad una crisi. I soggetti operanti nel sistema della regolamentazione bancaria hanno probabilità basse di controllare la struttura dei rischi del mercato finanziario. Il nesso tra banca e mercati finanziari deve essere oggetto di una normazione del policy maker volta a recidere le probabilità di manifestazione di rischi sistemi privi di controllo in grado di mettere in crisi i risparmiatori. Il controllo del policy maker deve avvenire anche per il sistema bancario ombra e il mercato interbancario nell’interesse dei cittadini. 

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