La ripresa degli
investimenti pubblici e privati è fondamentale per la crescita economica.
Tuttavia la rivoluzione industriale produttiva del capitalismo è caratterizzata
da un investimento in un bene particolare rappresentato dalla tecnologica. L’investimento
pubblico e privato devono essere rivolti alla tecnologia. La tecnologia può
essere applicata ai diversi settori dell’economia. Tuttavia è necessario considerare l’importanza
dell’istruzione per la realizzazione e per l’accesso alla “quarta rivoluzione
industriale” fondata sull’informatica intesa come general purpose technology. L’accesso
all’informatica richiede capitale umano qualificato. In molti paesi, anche
occidentali, la percentuale di popolazione in grado di avere una istruzione
tale da poter accedere con successo i benefici della terza rivoluzione
industriale è ridotto. I dati dell’Eurostat raccontano una Europa divisa. In
Germania la percentuale della popolazione avente una istruzione elevata e/o attivi
nel settore della scienza e delle tecnologia è pari al 22,99%, nel Regno Unito
è pari al 24,58%, in Italia è pari al 13,39%. La teoria della crescita
economica ha messo in evidenza la necessità di puntare sul capitale umano come
fonte per l’innovazione tecnologica. Tuttavia i governi sembrano essere privi
della capacità di realizzare delle politiche economiche orientate alla
formazione del capitale umano. Il nesso tra crescita del prodotto interno lordo
e presenza di cittadini istruiti in grado di operare con successo nei settori
scientifici e tencologici è evidente all’osservatore disinteressato e al
cercatore della verità. I politici sono troppo impegnati nell’attività, pure
complessa, di vincere le elezioni per introdurre riforme tali da poter
modificare la struttura produttiva in modo determinate. Occorre allora la
creazione di una nuova classe dirigente fuori dall’agone politico in grado di
avere una visione di lungo periodo e di indirizzare anche lo shortermismo
politico verso risultati fondamentali. L’Italia può avere un ruolo produttivo
nell’Europa e nella globalizzazione attraverso gli investimenti nei settori della formazione del capitale umano
volto alla creazione di nuove tecnologie.
Il
dibattito tra minarchisti e sostenitori della spesa pubblica
Un elemento determinante
nella fuoriuscita dalla crisi economica del 2008 è la ripresa del dialogo tra
le posizioni dicotomiche tenute daglieconomisti. Prima del 2008 l’economia sembrava orientata verso un ineluttabile fondamentalismo
di mercato basato sui successi del liberismo in chiave libertaria e
minarchista. A seguito del 2008 la condizione economica globale sembra essere cambiata
e gli economisti ammettono con maggiore facilità la necessità di interventi
pubblici nell’economia. Il dialogo tra libertari e sostenitori della spesa
pubblica può rendere l’economia solida. Tuttavia è necessario considerare sia
il mercato sia lo Stato come fondamentali istituzioni dell’economia. La
globalizzazione necessita anche di nuove istituzioni in grado di risolvere i
fallimenti di mercato e di dare profondità al gioco economico. La mancanza
degli Stati e del mercato sul fronte dell’istruzione e della formazione del
capitale umano da un lato, e la necessità della popolazione di essere formata e
di produrre innovazioni tecnologiche dall’altro, offrono lo scenario per l’istituzione
di nuove organizzazioni a livello globale e ultra-statale impegnate nella
produzione di beni pubblici.
Il capitale umano può
rendere efficienti gli investimenti
Gli investimenti sia
pubblici sia privati hanno necessità di incontrare un capitale umano
qualificato in grado di produrre valore aggiunto attraverso la dotazione
finanziaria. Il basso livello del capitale umano nelle regioni del Sud Europa
rende difficile un raggiungimento della condizione di convergenza economica tra
Nord e Sud. Il divario potrebbe crescere in mancanza di interventi pubblici e
privati. Il capitale umano può aumentare il rendimento degli investimenti. La
politica economica dovrebbe puntare all’attrazione degli investimenti
attraverso il miglioramento del capitale umano. L’Unione Europea può istituire
delle Agenzie per la rimozione del gap nella formazione del capitale umano nelle
regioni d’Europa a favore della popolazione.
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