Il governo fa bene a chiedere concentrazione nel sistema delle banche cooperative e delle popolari. Tuttavia occorre anche creare istituzioni finanziarie nuove per servire le comunità locali.
Il settore bancario è
stato oggetto di un processo di aggregazione strutturale. Le imprese nel
settore bancario tendono a effettuare operazioni di tipo “merger and
acquisition” anche per ottenere lo status di “Too Big To Fail”. Una struttura
bancaria solida di dimensioni notevoli tende ad essere in grado di affrontare
al meglio i problemi della instabilità finanziaria. Una banca di grandi
dimensioni può avere anche un rapporto privilegiato con la Banca Centrale per
ottenere delle politiche di favore. Le banche centrali sono in genere
partecipate dagli istituti di credito. Una grande banca può agire per l’ottenimento
di una condizione di vantaggio nell’esercizio dell’attività creditizia. Il
processo di aggregazione nel sistema bancario può portare alla creazione di
istituzioni verticistiche controllate da un numero di azionisti ristretto. Il livello
di convergenza tra il settore bancario, il settore industriale e il mercato
finanziario può essere incrementato. Il rischio sistemico di un settore ad alta
concentrazione bancaria è elevato. Un sistema bancario con una elevata
concentrazione è accompagnato da un sistema politico statale in grado di
intervenire in caso di crisi economica-finanziaria. Il governo può intervenire
nella predisposizione di un sistema volto alla realizzazione di maggiore
concentrazione bancaria per salvare istituti di credito in difficoltà aventi
probabilità basse di sopravvivenza in un sistema macroeconomico caratterizzato
da deflazione e crescita dello zerovirgola. Tuttavia il processo di
aggregazione delle banche deve avvenire anche attraverso la realizzazione di un
sistema in grado di garantire la possibilità di accesso al credito ai cittadini
abitanti nei territori rurali, agricoli, delle province. La politica del
governo dovrebbe quindi essere volta all’aggregazione degli istituti di credito
in difficoltà finanziaria per creare degli operatori bancari in grado di
aspirare al “too big to fail”. Tuttavia la politica economica del governo
dovrebbe essere tale da produrre anche nuove istituti di credito per andare
incontro alle esigenze delle famiglie, degli individui e della popolazione
presente nei territori e nelle aree rurali. Una parte rilevante della
popolazione italiana vive nelle aree rurali, di provincia. Le grandi città italiane
hano una popolazione ridotta. L’economia italiana con i suoi 60 milioni circa
di abitanti ha necessità anche di operatori finanziari in grado di allocare
credito in alcuni settori come per esempio: l’agricoltura, l’artigianato, il
commercio, l’edilizia e i professionisti. Il numero delle famiglie italiane in
grado di poter acquistare una abitazione è stato ridotto rispetto alla
generazione scorsa. Tuttavia l’abitazione rimane ancora un bene fondamentale
per le famiglie. La presenza di istituzioni in grado di finanziare gli agricoltori,
gli artigiani, i commercianti e gli imprenditori edili e i professionisti è
fondamentale per la crescita dell’economia locale. L’economia prodotta dalle
aree metropolitane è fondamentale per il sistema economico. Tuttavia un paese
come l’Italia è caratterizzato da una contrapposizione tra la velocità economica
e finanziaria delle aree metropolitane e i territori locali. L’economia locale
è fondamentale per il sostegno della popolazione. Occorre pertanto creare nuovi
istituti di credito a vocazione territoriale anche fuori dal novero delle
istituzioni cooperative per andare incontro ai bisogni della popolazione nelle
comunità rurali. Il processo di innovazione delle istituzioni bancarie deve
continuare nel raggiungimento del vantaggio massimo della popolazione per ottenere
un sistema economico nel complesso in grado di affrontare crisi economiche. Il
governo quindi accanto al piano per la riforma del sistema bancario fondato su
concentrazione nel sistema delle banche cooperative e popolari deve anche
prevedere l’istituzione di nuovi local player in grado di andare in contro alle
esigenze della popolazione nei territori rurali.
Nessun commento:
Posta un commento