Il
governo sta per presentare il documento di economia e finanza. La situazione
dei conti pubblici italiani risulta essere drammatica. La finanza pubblica
italiana è in peggioramento da almeno un decennio. Il cambiamento dei governi
da Berlusconi a Monti a Letta a Renzi ha avuto un impatto nullo sull’andamento
peggiorativo della condizione della finanza pubblica italiana. La situazione
finanziaria sembra essere esclusa dal raggio di azione del governo e del
parlamento a prescindere dall’orientamento politico. Occorre risolvere la
questione della finanza pubblica italiana attraverso una serie di politiche
economiche in grado di ridurre il debito pubblico. Gli effetti delle variabili
macroeconomiche nel complesso possono essere distruttive per l’economia
italiana se intrecciate con le variabili demografiche e relative allo stato di
vita della popolazione. Alto debito pubblico, tasso di crescita economica
basso, inflazione bassa prossima a zero e quasi negativa, tasso di
disoccupazione elevato, invecchiamento della popolazione, riduzione del valore
del capitale umano possono portare ad un intreccio negativo. Il sistema
economico può reagire attraverso la politica volta a riorganizzare lo Stato e
la società civile nella produzione di servizi e di valore aggiunto. La
situazione può essere aggravata dalla presenza di un indebitamento da parte delle
banche. Le banche in genere acquistano il debito pubblico dello Stato. All’indebitamento
pubblico è aggiunto anche l’indebitamento delle banche. L’intervento della BCE
può consentire di migliorare la condizione finanziaria degli istituti di
credito. Tuttavia i processi di finanziarizzazione legati alla globalizzazione
possono ridurre l’efficienza delle politiche monetarie.
L’Italia paese
creditore nelle relazioni internazionali. La globalizzazione fa sentire la
forza delle istituzioni informali. Le organizzazioni del diritto informale specializzate
nella governance possono avere un ruolo fondamentale per allocare il debito. I
paesi in grado di operare nelle organizzazioni informali possono ottenere
vantaggi nella riduzione del carico del debito e del tasso di
finanziarizzazione. Le controparti internazionali della globalizzazioni tentano
di assumere il ruolo di creditori. L’apertura a livello internazionale può
consentire all’economia di avere accesso a forme nuove di credito e di essere
nella condizione di paese creditore. L’Italia può cambiare la posizione
obbligatoria nelle relazioni internazionali. L’obbiettivo delle politiche
economiche finanziarie istituzionali statali ed informali può portare l’Italia
dalla condizione di paese debitore alla condizione di paese creditore. L’euro
può consentire all’Italia di dare credito ad alcuni paesi strategici a livello
internazionale. L’area di intervento dell’Italia come paese creditore può
essere caratterizzata da contingenza geografica-culturale ed anche da ragioni
di convenienza nel sostegno dei processi di localizzazione delle imprese
italiane. L’Italia può essere un paese creditore nei confronti dell’Africa
settentrionale e subsahariana, verso i paesi dell’Est Europa, verso il Libano e
i paesi mediorientali. L’euro consente all’Italia di poter assumere un ruolo
guida nei confronti dei paesi in crescita nella globalizzazione. L’Italia può
investire anche nei paesi oggetto delle politiche dell’immigrazione: i paesi
del Sud America. La forza internazionale dell’euro può consentire un tipo nuovo
di relazione economiche internazionali con un cambiamento del ruolo dell’Italia
nei rapporti obbligatori: da paese debitore a paese creditore.
Il ruolo delle
organizzazioni informali. Le organizzazioni informali della globalizzazioni
sono state spesso criticate come luoghi di produzione di diseguaglianza,
privazione economica, distruzione di risorse finanziarie e creazione di divario
economico tra Nord e Sud del mondo, tra ricchi e poveri. Tuttavia le
organizzazioni informali sono un elemento fondamentale della globalizzazione.
Una classe dirigente, un’élite di governo ignorante le organizzazioni informali
potrebbe produrre un peggioramento nella condizione economica dello Stato e
dell’amministrazione pubblica di riferimento con effetti deleteri anche sulle
organizzazioni private. Il ruolo nelle organizzazioni informali richiede il
riconoscimento di un interesse comune italiano da difendere sia attraverso la
partecipazione delle classi dirigenti pubbliche dello Stato sia attraverso le
classi dirigenti del settore privato: industriale, bancario-finanziario e dei
servizi organizzati. La classe dirigente italiana istituita presso le
organizzazioni informali può essere in grado di modificare l’apporto
finanziario dello Stato italiano nella globalizzazione. L’Italia potrebbe
incrementare la partecipazione nelle organizzazioni internazionali aventi un
obbiettivo volto allo sviluppo dei processi di globalizzazione come la Banca
Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e partecipare a progetti per la
crescita economica di aree di particolare interesse strategico. La politica
economica finanziaria volta a ridurre l’esposizione debitoria italiana e ad
incrementare il protagonismo finanziario creditizio nella partecipazione
pubblica e privata a progetti di internazionalizzazione economica nella
globalizzazione può portare ad un nuovo centralismo italiano in grado di
migliorare lo standing del paese e portare occasioni di crescita economica. La
politica economica è sempre un fatto internazionale. La politica di bilancio
può essere governata nella globalizzazione attraverso la sostituzione delle
obbligazioni passive con le obbligazioni attive assunte nei confronti di
mercati e paesi di industrializzazione nuova.
Una classe
dirigente globale. La
classe dirigente italiana può essere pronta a partecipare al governo della
globalizzazione. La classe dirigente è comprensiva sia dei soggetti operanti
nella pubblica amministrazione, sia delle persone a vario titolo impegnate
nelle organizzazioni private a carattere economico nei settori dell’industria,
delle costruzioni, dei servizi, anche dell’agricoltura. Gli intellettuali e gli
scienziati partecipano della classe dirigente sia nell’esercizio all’interno di
strutture pubbliche sia nell’esercizio all’interno di organizzazioni private
dell’attività produttiva. Lo Stato può organizzare la classe dirigente e promozionare
la partecipazione nelle organizzazioni informale nel riconoscimento delle specificità,
delle particolarità, dell’identità culturale, civile delle persone e delle
organizzazioni coinvolte. La partecipazione dell’Italia all’euro può consentire
un ruolo nuovo della classe dirigente pubblica, privata, civile alle
organizzazioni informali nel governo dei processi di globalizzazione. Il
contributo italiano alla globalizzazione può essere determinante soprattutto
per lo sviluppo di una civiltà inclusiva eppure orientata alla crescita
economica. Il tasso di crescita dell’economia italiana può essere incrementato
mediante le occasioni nuove di sviluppo economico, di relazione industriali, di
sistemi produttivi a livello internazionale. La classe dirigente italiana può
così ottenere riconoscimento a livello internazionale. Il governo italiano nel
perseguire gli obbiettivi delle politiche di bilancio svolge anche un ruolo di
potenziamento dell’economia italiana e pone in sicurezza anche lo sviluppo
economico complessivo nel miglioramento anche dei processi di accumulazione
materiale e nel porre la popolazione italiana al centro di un processo di
globalizzazione. Il protagonismo italiano nella globalizzazione può essere
realizzato attraverso l’assunzione di posizioni attive nei rapporti obbligatori
internazionali.
Dati e grafici.
Debito in percentuale del PIL (Eurostat) |
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