domenica 10 aprile 2016

L’Italia globalizzata

Il governo sta per presentare il documento di economia e finanza. La situazione dei conti pubblici italiani risulta essere drammatica. La finanza pubblica italiana è in peggioramento da almeno un decennio. Il cambiamento dei governi da Berlusconi a Monti a Letta a Renzi ha avuto un impatto nullo sull’andamento peggiorativo della condizione della finanza pubblica italiana. La situazione finanziaria sembra essere esclusa dal raggio di azione del governo e del parlamento a prescindere dall’orientamento politico. Occorre risolvere la questione della finanza pubblica italiana attraverso una serie di politiche economiche in grado di ridurre il debito pubblico. Gli effetti delle variabili macroeconomiche nel complesso possono essere distruttive per l’economia italiana se intrecciate con le variabili demografiche e relative allo stato di vita della popolazione. Alto debito pubblico, tasso di crescita economica basso, inflazione bassa prossima a zero e quasi negativa, tasso di disoccupazione elevato, invecchiamento della popolazione, riduzione del valore del capitale umano possono portare ad un intreccio negativo. Il sistema economico può reagire attraverso la politica volta a riorganizzare lo Stato e la società civile nella produzione di servizi e di valore aggiunto. La situazione può essere aggravata dalla presenza di un indebitamento da parte delle banche. Le banche in genere acquistano il debito pubblico dello Stato. All’indebitamento pubblico è aggiunto anche l’indebitamento delle banche. L’intervento della BCE può consentire di migliorare la condizione finanziaria degli istituti di credito. Tuttavia i processi di finanziarizzazione legati alla globalizzazione possono ridurre l’efficienza delle politiche monetarie.

L’Italia paese creditore nelle relazioni internazionali. La globalizzazione fa sentire la forza delle istituzioni informali. Le organizzazioni del diritto informale specializzate nella governance possono avere un ruolo fondamentale per allocare il debito. I paesi in grado di operare nelle organizzazioni informali possono ottenere vantaggi nella riduzione del carico del debito e del tasso di finanziarizzazione. Le controparti internazionali della globalizzazioni tentano di assumere il ruolo di creditori. L’apertura a livello internazionale può consentire all’economia di avere accesso a forme nuove di credito e di essere nella condizione di paese creditore. L’Italia può cambiare la posizione obbligatoria nelle relazioni internazionali. L’obbiettivo delle politiche economiche finanziarie istituzionali statali ed informali può portare l’Italia dalla condizione di paese debitore alla condizione di paese creditore. L’euro può consentire all’Italia di dare credito ad alcuni paesi strategici a livello internazionale. L’area di intervento dell’Italia come paese creditore può essere caratterizzata da contingenza geografica-culturale ed anche da ragioni di convenienza nel sostegno dei processi di localizzazione delle imprese italiane. L’Italia può essere un paese creditore nei confronti dell’Africa settentrionale e subsahariana, verso i paesi dell’Est Europa, verso il Libano e i paesi mediorientali. L’euro consente all’Italia di poter assumere un ruolo guida nei confronti dei paesi in crescita nella globalizzazione. L’Italia può investire anche nei paesi oggetto delle politiche dell’immigrazione: i paesi del Sud America. La forza internazionale dell’euro può consentire un tipo nuovo di relazione economiche internazionali con un cambiamento del ruolo dell’Italia nei rapporti obbligatori: da paese debitore a paese creditore.

Il ruolo delle organizzazioni informali. Le organizzazioni informali della globalizzazioni sono state spesso criticate come luoghi di produzione di diseguaglianza, privazione economica, distruzione di risorse finanziarie e creazione di divario economico tra Nord e Sud del mondo, tra ricchi e poveri. Tuttavia le organizzazioni informali sono un elemento fondamentale della globalizzazione. Una classe dirigente, un’élite di governo ignorante le organizzazioni informali potrebbe produrre un peggioramento nella condizione economica dello Stato e dell’amministrazione pubblica di riferimento con effetti deleteri anche sulle organizzazioni private. Il ruolo nelle organizzazioni informali richiede il riconoscimento di un interesse comune italiano da difendere sia attraverso la partecipazione delle classi dirigenti pubbliche dello Stato sia attraverso le classi dirigenti del settore privato: industriale, bancario-finanziario e dei servizi organizzati. La classe dirigente italiana istituita presso le organizzazioni informali può essere in grado di modificare l’apporto finanziario dello Stato italiano nella globalizzazione. L’Italia potrebbe incrementare la partecipazione nelle organizzazioni internazionali aventi un obbiettivo volto allo sviluppo dei processi di globalizzazione come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e partecipare a progetti per la crescita economica di aree di particolare interesse strategico. La politica economica finanziaria volta a ridurre l’esposizione debitoria italiana e ad incrementare il protagonismo finanziario creditizio nella partecipazione pubblica e privata a progetti di internazionalizzazione economica nella globalizzazione può portare ad un nuovo centralismo italiano in grado di migliorare lo standing del paese e portare occasioni di crescita economica. La politica economica è sempre un fatto internazionale. La politica di bilancio può essere governata nella globalizzazione attraverso la sostituzione delle obbligazioni passive con le obbligazioni attive assunte nei confronti di mercati e paesi di industrializzazione nuova.

Una classe dirigente globale. La classe dirigente italiana può essere pronta a partecipare al governo della globalizzazione. La classe dirigente è comprensiva sia dei soggetti operanti nella pubblica amministrazione, sia delle persone a vario titolo impegnate nelle organizzazioni private a carattere economico nei settori dell’industria, delle costruzioni, dei servizi, anche dell’agricoltura. Gli intellettuali e gli scienziati partecipano della classe dirigente sia nell’esercizio all’interno di strutture pubbliche sia nell’esercizio all’interno di organizzazioni private dell’attività produttiva. Lo Stato può organizzare la classe dirigente e promozionare la partecipazione nelle organizzazioni informale nel riconoscimento delle specificità, delle particolarità, dell’identità culturale, civile delle persone e delle organizzazioni coinvolte. La partecipazione dell’Italia all’euro può consentire un ruolo nuovo della classe dirigente pubblica, privata, civile alle organizzazioni informali nel governo dei processi di globalizzazione. Il contributo italiano alla globalizzazione può essere determinante soprattutto per lo sviluppo di una civiltà inclusiva eppure orientata alla crescita economica. Il tasso di crescita dell’economia italiana può essere incrementato mediante le occasioni nuove di sviluppo economico, di relazione industriali, di sistemi produttivi a livello internazionale. La classe dirigente italiana può così ottenere riconoscimento a livello internazionale. Il governo italiano nel perseguire gli obbiettivi delle politiche di bilancio svolge anche un ruolo di potenziamento dell’economia italiana e pone in sicurezza anche lo sviluppo economico complessivo nel miglioramento anche dei processi di accumulazione materiale e nel porre la popolazione italiana al centro di un processo di globalizzazione. Il protagonismo italiano nella globalizzazione può essere realizzato attraverso l’assunzione di posizioni attive nei rapporti obbligatori internazionali.


Dati e grafici.




Debito in percentuale del PIL (Eurostat

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