La
crisi ha prodotto fallimenti. I fallimenti generano crediti deteriorati. I
crediti deteriorati possono essere acquistati da soggetti investitori
controllati. La capacità residua del credito deteriorati mobilita l’interesse
legittimo dei cittadini. Il sistema giudiziario può essere migliorato attraverso
il dialogo istituzionale nell’esercizio della contrapposizione dei poteri dello
Stato.
La giustizia ha un
impatto sull’andamento del sistema economico. Il nesso tra giustizia ed
economica ha dato origine ad un topic autonomo intitolato “Law and Economics”
ovvero “Diritto ed economia”. L’affermazione del “Law and Economics” è arrivata
anche nei paesi caratterizzati dal diritto scritto. L’efficienza del sistema
giudiziario consente la velocizzazione del sistema economico. Gli economisti in
genere chiedono al sistema giudiziario di essere in grado di riconoscere e tutelare
i diritti di proprietà, di regolare con efficacia il rapporto tra soggetti
attivi e soggetti passi in un negozio giuridico a contenuto creditizio, di
operare nel controllo della “shadow economics” ovvero dell’economia ombra in
grado di celare soci occulti, conflitti di interessi. Inoltre particolare
interesse viene riservato alla giustizia nella capacità di salvare il cittadino
dalle vessazioni delle grandi aziende, della pubblica amministrazione, e del
sistema tributario nella capacità di disporre tasse e imposte.
La
questione dei crediti deteriorati. Un ruolo particolare
soprattutto a seguito della crisi finanziaria del 2007 è giocato dai crediti
deteriorati o derivanti da fallimenti. Le banche hanno assistito al fallimento
di numerose imprese ed organizzazioni economiche durante il periodo della crisi
finanziaria. La cessione dei crediti nei confronti dei soggetti interessati richiede
certezze. Il grado di certezza dell’acquisto di un credito deteriorato può
essere aumentato attraverso l’utilizzo di un sistema predefinito per legge.
Occorre offrire informazioni sia sul credito oggetto di acquisto, sia sul
soggetto acquirente. Gli investitori di crediti deteriorati possono essere soci
occulti o mandatari di soggetti economici in grado di svolgere una attività
economica deleteria nei confronti del bene pubblico a seguito dall’aggiudicazione.
Il legislatore dovrebbe sia determinare le procedure per l’individuazione di un
ranking di affidabilità del credito deteriorato sottoposto all’acquisto della
platea degli investitori sia creare un albo degli investitori rankati sulla
base delle capacità, solidità finanziaria e patrimoniale con particolare
attenzione alla presenza di conflitti di interessi. Il bene pubblico da
tutelare è costituito dalla capacità produttiva residua del credito
deteriorato. Il credito deteriorato può entrare a far parte del ciclo
produttivo attraverso l’estrazione dal patrimonio del soggetto economico
sottoposto alla procedura fallimentare e l’immissione conseguente nella sfera
giuridica del soggetto investitore. L’investitore può utilizzare la capacità
produttiva residua del credito deteriorato nel sistema economico attraverso l’estrazione
di reddito, rendita e capacità di realizzazione di valore aggiunto residua. L’investitore
può anche incrementare il valore del credito deteriorato mediante l’efficientamento
del sistema gestionale, attraverso un management efficiente, con la
finalizzazione ulteriore alla crescita produttiva. La capacità produttiva
installata nel credito residuo presenta le caratteristiche di un bene rilevante
per la collettività. L’utilizzo della capacità generativa di valore aggiunto
residua del credito deteriorato assume la caratteristica dell’interesse
legittimo. Il credito deteriorato sottoposto al processo produttivo può
produrre esternalità positive, incrementare il reddito dell’organizzazione economica
acquirente e ottimizzare le risorse esistenti. Il legislatore ha interesse a
individuare le procedure per la determinazione delle caratteristiche del
soggetto investitore acquirente per garantire il conseguimento dell’interesse
legittimo consistente nella capacità di utilizzare il bene residuo nella
produzione. Il legislatore potrebbe stabilire un elenco per gli investitori
volto all’assegnazione di rating di affidabilità. La norma dovrebbe prevedere
una analisi della condizione finanziaria del soggetto investitore per evitare
sia il caso delle risorse insufficienti sia il caso del soggetto acquirente
volto alla distruzione del bene acquistato. Occorre infatti evitare la
trasformazione dei crediti deteriorati in wasted resources dovuta all’assegnazione
dei beni a soggetti aventi interessi alla distruzione del bene acquisito. Il
legislatore deve quindi tutelare il finanziatore attraverso la fornitura delle
informazioni necessarie alla realizzazione dell’affare economico in condizioni
di sicurezza e deve anche garantire l’interesse legittimo dei cittadini alla
utilizzazione effettiva della capacità produttiva residua del credito
deteriorato acquistato.
La
condizione della giustizia italiana rispetto alla giustizia europea.
La Commissione Europea pubblica ogni anno un report intitolato “The JusticeScoreboard”. Il rapporto per il 2016 mette confronta la condizione della
giustizia italiana rispetto alla giustizia degli altri paesi facenti parte dell’Unione
Europea. I risultati per il sistema giudiziario italiano sono abbastanza
scadenti. Alcune tabelle relative alla condizione della giustizia italiana sono
riportate di seguito. Il lettore può confrontare l’efficienza misurata per la
giustizia italiana con il valore della performance della giustizia negli altri
paesi considerati dal rapporto.
Il
conflitto dei poteri e l’ordinamento giudiziario.
La costituzione italiana è fondata sul conflitto dei poteri. I padri costituenti
italiani hanno applicato alla Costituzione la proposizione montesquieiana
recitante “Il potere limita il potere”. Il potere esecutivo, legislativo e
giudiziario sono posti in contrapposizione egualitaria. I poteri devono
affrontare una condizione di scontro istituzionale permanente nel quadro
normativo previsto dalla costituzione. Il conflitto tra i poteri dello Stato produce
un output necessario per il regime della Repubblica italiana: l’indipendenza
dei poteri. Le relazioni tra i poteri dello Stato sono indicate nella
Costituzione. Le norme relative al funzionamento del Governo, del Parlamento e
della potere giudiziario sono volte a garantire l’indipendenza dei poteri. Il
conflitto tra i poteri dovrebbe essere superato dall’individuazione di un bene
comune nazionale dello Stato da raggiungere, conservare e porre nella
disponibilità effettiva dei cittadini. I poteri dello Stato possono produrre
beni pubblici rilevanti. La capacità del legislatore di essere efficiente nella
predisposizione della legge, l’efficienza esecutiva del governo e la capacità
del sistema giudiziario di essere pronto a rispondere alle esigenze della
popolazione sono beni pubblici conseguibili attraverso un impegno collettivo
delle istituzioni dello Stato. L’efficientamento del sistema giudiziario può
avvenire nella considerazione del bene pubblico rappresentato dalla giustizia.
Il potere legislativo e il potere esecutivo, per il tramite della
predisposizione della legge e dell’esercizio delle funzioni direttive nel
controllo dell’ordinamento giudiziario, possono indurre il potere giudiziario
collaborante alla realizzazione di un sistema efficiente in grado di avere
anche un impatto rilevante sull’economia. Il potere giudiziario può partecipare
all’efficientamento del potere legislativo ed esecutivo per il conseguimento di
un percorso di miglioramento istituzionale in grado di preservare la
contrapposizione dei poteri e di giungere attraverso il dialogo e il
riconoscimento del bene pubblico collettivo ad incrementi marginali ottimali
nell’organizzazione dello Stato. Il sistema giudiziario potrebbe crescere nell’efficienza
e competere con i sistemi giudiziari europei nella globalizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento