sabato 16 aprile 2016

Giustizia finanziaria

La crisi ha prodotto fallimenti. I fallimenti generano crediti deteriorati. I crediti deteriorati possono essere acquistati da soggetti investitori controllati. La capacità residua del credito deteriorati mobilita l’interesse legittimo dei cittadini. Il sistema giudiziario può essere migliorato attraverso il dialogo istituzionale nell’esercizio della contrapposizione dei poteri dello Stato.

La giustizia ha un impatto sull’andamento del sistema economico. Il nesso tra giustizia ed economica ha dato origine ad un topic autonomo intitolato “Law and Economics” ovvero “Diritto ed economia”. L’affermazione del “Law and Economics” è arrivata anche nei paesi caratterizzati dal diritto scritto. L’efficienza del sistema giudiziario consente la velocizzazione del sistema economico. Gli economisti in genere chiedono al sistema giudiziario di essere in grado di riconoscere e tutelare i diritti di proprietà, di regolare con efficacia il rapporto tra soggetti attivi e soggetti passi in un negozio giuridico a contenuto creditizio, di operare nel controllo della “shadow economics” ovvero dell’economia ombra in grado di celare soci occulti, conflitti di interessi. Inoltre particolare interesse viene riservato alla giustizia nella capacità di salvare il cittadino dalle vessazioni delle grandi aziende, della pubblica amministrazione, e del sistema tributario nella capacità di disporre tasse e imposte.
La questione dei crediti deteriorati. Un ruolo particolare soprattutto a seguito della crisi finanziaria del 2007 è giocato dai crediti deteriorati o derivanti da fallimenti. Le banche hanno assistito al fallimento di numerose imprese ed organizzazioni economiche durante il periodo della crisi finanziaria. La cessione dei crediti nei confronti dei soggetti interessati richiede certezze. Il grado di certezza dell’acquisto di un credito deteriorato può essere aumentato attraverso l’utilizzo di un sistema predefinito per legge. Occorre offrire informazioni sia sul credito oggetto di acquisto, sia sul soggetto acquirente. Gli investitori di crediti deteriorati possono essere soci occulti o mandatari di soggetti economici in grado di svolgere una attività economica deleteria nei confronti del bene pubblico a seguito dall’aggiudicazione. Il legislatore dovrebbe sia determinare le procedure per l’individuazione di un ranking di affidabilità del credito deteriorato sottoposto all’acquisto della platea degli investitori sia creare un albo degli investitori rankati sulla base delle capacità, solidità finanziaria e patrimoniale con particolare attenzione alla presenza di conflitti di interessi. Il bene pubblico da tutelare è costituito dalla capacità produttiva residua del credito deteriorato. Il credito deteriorato può entrare a far parte del ciclo produttivo attraverso l’estrazione dal patrimonio del soggetto economico sottoposto alla procedura fallimentare e l’immissione conseguente nella sfera giuridica del soggetto investitore. L’investitore può utilizzare la capacità produttiva residua del credito deteriorato nel sistema economico attraverso l’estrazione di reddito, rendita e capacità di realizzazione di valore aggiunto residua. L’investitore può anche incrementare il valore del credito deteriorato mediante l’efficientamento del sistema gestionale, attraverso un management efficiente, con la finalizzazione ulteriore alla crescita produttiva. La capacità produttiva installata nel credito residuo presenta le caratteristiche di un bene rilevante per la collettività. L’utilizzo della capacità generativa di valore aggiunto residua del credito deteriorato assume la caratteristica dell’interesse legittimo. Il credito deteriorato sottoposto al processo produttivo può produrre esternalità positive, incrementare il reddito dell’organizzazione economica acquirente e ottimizzare le risorse esistenti. Il legislatore ha interesse a individuare le procedure per la determinazione delle caratteristiche del soggetto investitore acquirente per garantire il conseguimento dell’interesse legittimo consistente nella capacità di utilizzare il bene residuo nella produzione. Il legislatore potrebbe stabilire un elenco per gli investitori volto all’assegnazione di rating di affidabilità. La norma dovrebbe prevedere una analisi della condizione finanziaria del soggetto investitore per evitare sia il caso delle risorse insufficienti sia il caso del soggetto acquirente volto alla distruzione del bene acquistato. Occorre infatti evitare la trasformazione dei crediti deteriorati in wasted resources dovuta all’assegnazione dei beni a soggetti aventi interessi alla distruzione del bene acquisito. Il legislatore deve quindi tutelare il finanziatore attraverso la fornitura delle informazioni necessarie alla realizzazione dell’affare economico in condizioni di sicurezza e deve anche garantire l’interesse legittimo dei cittadini alla utilizzazione effettiva della capacità produttiva residua del credito deteriorato acquistato.
La condizione della giustizia italiana rispetto alla giustizia europea. La Commissione Europea pubblica ogni anno un report intitolato “The JusticeScoreboard”. Il rapporto per il 2016 mette confronta la condizione della giustizia italiana rispetto alla giustizia degli altri paesi facenti parte dell’Unione Europea. I risultati per il sistema giudiziario italiano sono abbastanza scadenti. Alcune tabelle relative alla condizione della giustizia italiana sono riportate di seguito. Il lettore può confrontare l’efficienza misurata per la giustizia italiana con il valore della performance della giustizia negli altri paesi considerati dal rapporto.
Il conflitto dei poteri e l’ordinamento giudiziario. La costituzione italiana è fondata sul conflitto dei poteri. I padri costituenti italiani hanno applicato alla Costituzione la proposizione montesquieiana recitante “Il potere limita il potere”. Il potere esecutivo, legislativo e giudiziario sono posti in contrapposizione egualitaria. I poteri devono affrontare una condizione di scontro istituzionale permanente nel quadro normativo previsto dalla costituzione. Il conflitto tra i poteri dello Stato produce un output necessario per il regime della Repubblica italiana: l’indipendenza dei poteri. Le relazioni tra i poteri dello Stato sono indicate nella Costituzione. Le norme relative al funzionamento del Governo, del Parlamento e della potere giudiziario sono volte a garantire l’indipendenza dei poteri. Il conflitto tra i poteri dovrebbe essere superato dall’individuazione di un bene comune nazionale dello Stato da raggiungere, conservare e porre nella disponibilità effettiva dei cittadini. I poteri dello Stato possono produrre beni pubblici rilevanti. La capacità del legislatore di essere efficiente nella predisposizione della legge, l’efficienza esecutiva del governo e la capacità del sistema giudiziario di essere pronto a rispondere alle esigenze della popolazione sono beni pubblici conseguibili attraverso un impegno collettivo delle istituzioni dello Stato. L’efficientamento del sistema giudiziario può avvenire nella considerazione del bene pubblico rappresentato dalla giustizia. Il potere legislativo e il potere esecutivo, per il tramite della predisposizione della legge e dell’esercizio delle funzioni direttive nel controllo dell’ordinamento giudiziario, possono indurre il potere giudiziario collaborante alla realizzazione di un sistema efficiente in grado di avere anche un impatto rilevante sull’economia. Il potere giudiziario può partecipare all’efficientamento del potere legislativo ed esecutivo per il conseguimento di un percorso di miglioramento istituzionale in grado di preservare la contrapposizione dei poteri e di giungere attraverso il dialogo e il riconoscimento del bene pubblico collettivo ad incrementi marginali ottimali nell’organizzazione dello Stato. Il sistema giudiziario potrebbe crescere nell’efficienza e competere con i sistemi giudiziari europei nella globalizzazione. 




Nessun commento:

Posta un commento