Rapporto
banca-impresa. Incremento delle sofferenze bancarie per settore di imprese.
Imprese nuove richiedono banche nuove. La ripresa del processo di novazione
istituzionale bancario.
Il sistema bancarioitaliano è in una condizione di difficoltà grave. La crisi finanziaria del 2007
continua a manifestare effetti negativi. Il cambiamento dell’economia globale
ha modificato il rapporto tra banche e imprese. Il sistema industriale italiano
ha utilizzato male la globalizzazione e l’euro. Le imprese hanno continuato a
produrre come se avessero in tasca la lira, come se la produzione industriale
potesse essere controllata dall’occidente. L’euro è uno strumento formidabile
per l’internazionalizzazione dell’economia. Tuttavia i vantaggi dell’euro sono
rimasti privi di utilità. L’euro può consentire di acquistare materie prime e
prodotti finiti a basso costo. Il settore primario e il settore secondario
possono essere esternalizzati, pure se con eccezioni rilevanti. Il settore dei
servizi può essere sviluppato nell’economia italiana. La crisi del sistema
bancario ed industriale passa attraverso l’organizzazione mancata del nuovo
sistema produttivo. La crisi può essere superata attraverso una definizione
nuova del rapporto tra banche e imprese sia a livello di economia interna sia
internazionale.
Il
cambiamento del sistema industriale italiano. L’economia
italiana è stata caratterizzata da piccole imprese in grado di produrre a bassi
costi. I costi bassi sono resi privi di consistenza dall’euro. L’euro ha
incrementato i costi bassi. Le imprese devono rigettare l’ipotesi di produrre a
prezzi bassi competitivi con i paesi extra euro nel settore primario e
secondario. Le imprese italiane possono produrre servizi. Il settore dei
servizi è in connessione con il settore primario e secondario. Lo svolgimento
di attività di disegno produttivo, ingegneria, creazione di valore
istituzionale, predisposizione di piani di localizzazione produttiva
internazionale aventi sede in Italia può portare ad un nuovo protagonismo
italiano. La globalizzazione conserva elementi di imperialismo economico. I
mercati internazionali possono essere conquistati sia sotto il punto di vista
dell’installazione di stabilimenti produttivi sia attraverso lo sviluppo di
consumatori nuovi attraverso imprese aventi sedi centrali in Italia e filiali
all’estero. Le imprese italiane possono diventare dei global players. La
crescita dimensionale delle imprese può portare anche attraverso meccanismi di
aggregazione e shopping aziendale alla formazione di entità in grado di operare
sui mercati globali. La globalizzazione è accessibile grazie all’euro. Le
imprese italiane possono acquistare all’estero impianti, stabilimenti, fattori
di produzione con un vantaggio competitivo in forza dell’euro. L’esportazione
della capacità produttiva nel settore primario e secondario è associata al
rafforzamento egemonico della creazione di valore aggiunto nel settore dei
servizi. Crescita dimensionale delle imprese, esportazione della capacità
produttiva nel settore primario e secondario, e specializzazione funzionale nel
settore dei servizi possono portare l’Italia in una posizione centrale della
globalizzazione attraverso lo sfruttamento del giacimento competitivo offerto
dall’euro e dal capitale umano qualificato. Una Italia nuova nella
globalizzazione in grado di competere nella produzione attraverso la
realizzazioni di beni e servizi anche con una missione civilizzatrice
attraverso la trasmissione dei valori mediante le organizzazioni produttive. Un
sistema industriale nuovo in grado di continuare nella specializzazione
produttiva grazie alla localizzazione funzionale e al rafforzamento del settore
dei servizi. Imprese pronte ad investire nello sviluppo delle tecnologie e
delle organizzazioni produttive efficienti anche all’estero. Tuttavia il cambiamento del sistema
industriale italiano attraverso la ricollocazione produttiva può avvenire
mediante anche una riorganizzazione del settore bancario.
Le sofferenze bancarie
per attività economica.Il rapporto banca-impresa tra il 2015 e il 2016 è stato
caratterizzato dalla crescita delle sofferenze bancarie in quasi tutti i
settori di attività economica. Le sofferenze bancarie nel settore dell’agricoltura,
silvicoltura e pesca sono aumentate da 6.274 del dicembre 2015 a 6.303 milioni
di euro a gennaio 2016. Il valore delle sofferenze bancarie nel settore dell’estrazione
da cave e miniere è rimasto immutato tra il dicembre 2015 e il gennaio 2016
pari a 511 milioni di euro. Il valore delle sofferenze nelle attività
manifatturiere è aumentato dal dicembre 2015 a gennaio 2016 da 37.020 milioni
di euro a 37.075 milioni di euro. Il valore delle sofferenze bancarie nel
settore della fornitura di energia elettrica è aumentato da 603 milioni di euro
del 2015 a 605 milioni di euro del gennaio 2016. Il valore delle sofferenze nel
settore della fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei
rifiuti e risanamento è aumentato da 867 milioni di euro a 886 milioni di euro.
Il valore delle sofferenze bancarie nel settore delle costruzioni è aumento da
44.052 milioni di euro a 44.267 milioni di euro. Il valore delle sofferenze nel
commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli è
aumentato da 26.920 milioni di euro del dicembre 2016 a 27.073 milioni di euro
del gennaio 2016. Il valore delle sofferenze nel settore del trasporto e
magazzino è diminuito da 3.975 milioni di euro di dicembre 2015 a 3.973 milioni
di euro di gennaio 2016. Il valore delle sofferenze bancarie nel settore dell’attività
dei servizi di alloggio e ristorazione è aumentato da 6.081 milioni di euro del
dicembre 2015 a 6.153 milioni di euro del gennaio 2016. Il valore delle sofferenze
nel settore dei servizi di informazione e comunicazione è diminuito da 1.942
milioni di euro del dicembre 2015 a 1.938 milioni di euro del gennaio 2016. Il
valore delle sofferenze bancarie nel settore delle attività immobiliari è
passato da 20.713 milioni di euro del diembre 2015 a 20.815 milioni di euro del
gennaio 2016. Il valore delle sofferenze bancarie nel settore delle attività
professionali, scientifiche e tecniche è aumentato da 3.532 milioni di euro del
dicembre 2015 a 3.552 milioni di euro del gennaio 2016. Il valore delle
sofferenze bancarie nel settore del noleggio,a genzie di viaggio, servizi di
supporto alle imprese è aumentato da 3.345 milioni di euro a 3.374 milioni di
euro da dicembre 2015 a gennaio 2016. Il valore delle sofferenze nel settore
delle attività residuali è aumentato da 3.369 milioni di euro del dicembre 2015
a 3.395 milioni di euro nel gennaio 2016. In totale le sofferenze bancarie per
il complesso delle attività produttive è aumentato da 159.204 milioni di euro
del dicembre 2015 a 159.919 del gennaio 2016.
Banca
franca. Il settore bancario richiede una riorganizzazione. Il
processo di crescita dimensionale delle banche può essere un elemento positivo.
Tuttavia occorre accompagnare anche un processo di specializzazione funzionale.
Le banche devono essere in grado di seguire le imprese nei processi di
internazionalizzazione, di investimento tecnologico, di crescita aziendale.
Occorre immaginare delle istituzioni bancarie nuove fondate sulla
specializzazione nel seguire la crescita dimensionale del cliente nei vari
settori di attività. Le risorse necessarie per lo sviluppo dell’innovazione
tecnologica, per la crescita nel settore dei servizi, per la penetrazione dei
mercati esteri richiedono operatori bancari specializzati. Il processo di
novazione istituzionale bancario deve essere continuo. Le banche devono essere
in grado di sostenere la ricerca, l’innovazione, l’internazionalizzazione.
Istituti bancari ad hoc possono consentire agli operatori dell’impresa di
produrre valore aggiunto nei settori nuovi. Il rapporto tra banca ed impresa
può essere virtuoso. Il cambiamento dell’operatività delle imprese nel contesto
italiano ed internazionale richiede un cambiamento funzionale delle banche
nello scenario della globalizzazione. Il rapporto nuovo tra banche ed imprese
può consentire di incrementare il tasso di crescita economica del valore
aggiunto italiano.
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