lunedì 2 maggio 2016

La finaziarizzazione dell’occidente

Ernie Gerh- Carnival Of Shadows- Moma 

L’attività di controllo della banca centrale europea sembra essere orientata alla difesa dei sistema bancario tedesco. L’attività di vigilanza realizzata dal sistema sembra essere rivolta in modo integrale nei confronti delle banche aventi un rapporto con l’economia reale. La Banca Centrale Europea sembra essere priva di interesse nel controllare le controparti dei contratti derivati. Il nesso banca-mercati finanziari rimane senza controllo. Il rischio di crisi finanziarie è alto. La presenza di una possibilità di crisi finanziaria dovuta alla creazione di rischi di mercato nel settore bancario permane in modo determinante. Il mercato finanziario e il sistema bancario sono uniti anche dal c.d. “Shadow Banking System” ovvero il sistema bancario ombra in grado di produrre contratti finanziari a contenuto bancario privi di controllo e di regolamentazione eppure fondati sul risparmio raccolto, sul debito emesso e in taluni casi garantito dagli Stati. Una critica al sistema bancario per la connivenza nei confronti del sistema finanziario e dello shadow banking system è troppo facile da condurre. Occorre riconoscere al sistema bancario ombra un qualche merito. Tuttavia la mancanza di una regolamentazione è un fatto grave in grado di esporre l’economia a rischi di fallimento evidenti. Gli Usa e l’Europa hanno perso molto dalla crisi finanziaria del 2007. Il controllo del sistema finanziario deve avvenire nella consapevolezza dell’importanza del riconoscimento della libertà per lo svolgimento delle contrattazioni bancarie-finanziarie. L’economia occidentale è finanziarizzata. Il processo di finanziarizzazione è volto ad aumentare. Liberalismo significa spazio per le contrattazioni finanziarie. Tuttavia l’interesse generale alla sostenibilità richiede anche una parte di controllo realizzata dal soggetto avente funzione di sorveglianza e regolamentazione.
La finanziarizzazione dell’economia europea. I dati prodotti dall’European Banking Authority mettono in evidenza la presenza di un sistema economico fondato sulla finanza. Gli asset bancari superano il PIL dei paesi. Il valore della produzione bancaria è superiore al livello del valore aggiunto prodotto dall’economia nazionale per 25 di 39 paesi censiti dall’EBA. I dati sono del 2013. In una classifica per valore degli asset bancari sul totale del prodotto interno lordo al primo posto c’è il Lussemburgo con un valore pari a 1568,62%. Malta è al secondo posto con un valore pari a 691,44%. L’Irlanda è al terzo posto con un valore degli asset bancari pari al 531,01% del prodotto interno lordo. Il valore degli asset bancari nel Regno Unito è pari a 403,00% del valore aggiunto prodotto. Il valore degli asset bancari in Germania è pari al 398,31% del valore aggiunto tedesco. Il valore degli asset bancari in Francia è pari al 377,12 per cento del PIL. Il valore degli asset bancari in Italia è pari al 233,97% del PIL. La finanziarizzazione dell’economia è un fatto da accettare. Esiste una relazione positiva tra finanziarizzazione dell’economia è prodotto interno lordo pro capite. La possibilità di realizzare una economia in grado di produrre valore aggiunto dipende soprattutto dai servizi finanziari-bancari. I paesi in grado di sviluppare una economia bancaria-finanziaria evoluta sono anche in grado di produrre un valore del prodotto interno lordo maggiore.
Le politiche economiche finanziarie. Le politiche economiche finanziarie producono in genere una serie di problematiche di carattere ideologico. I paesi conservatori in senso finanziario tendono ad avere un prodotto interno lordo basso. La contrapposizione tra lavoro e capitale sembra essere risolta a favore del capitale. Il trasferimento della produzione industriale nei paesi asiatici produce anche una riduzione della capacità produttiva in Europa e la conseguente crescita di dipendenza ulteriore dall’economia della finanza. La finanza conquista percentuali di produzione del prodotto interno lordo. La globalizzazione significa finanziarizzazione dell’economia occidentale. I libertari e i mercatisti possono tuttavia incrementare il livello dei rischi assunti e portare l’economia alla crisi sistemica. La politica economica moderata può consentire di realizzare uno sviluppo dei mercati in grado di consentire la crescita economica con un livello di rischi ridimensionati. Il controllo esercitato dagli enti di regolazione deve lasciare libero il mercato. La libertà del mercato deve consentire all’economia di essere tutelata rispetto ai rischi di crisi sistemica. Una politica di moderazione può essere in grado di consentire una governance efficiente della globalizzazione. 

RANK
ASSET/GDP
COUNTRY
1
1568,62%
LU
2
691,44%
MT
3
531,01%
IE
4
477,69%
CY
5
403,70%
NL
6
403,00%
GB
7
398,31%
DK
8
395,84%
SE
9
377,12%
FR
10
296,15%
AT
11
285,23%
DE
12
277%
FI
13
273%
PT
14
272,84%
BE
15
269,95%
NO
16
269,86%
ES
17
233,97%
IT
18
223%
EL
19
132,42%
CZ
20
125,10%
LV
21
123,51%
HR
22
111,90%
SI
23
109,55%
BG
24
107%
EE
25
102,01%
HU
26
85,99%
PL
27
82,10%
SK
28
65,10%
LT
29
56,67%
RO

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