Il Governatore della Banca D’Italia esporrà la relazione
annuale. Il sistema bancario ombra e i derivati possono mettere in crisi l’Ue e
la globalizzazione. La democrazia sembra aver perso la capacità di produrre
diritti economici per i cittadini. Il reddito operativo delle banche europee
sembra orientato alla ripresa.
La banca d’Italia sta per realizzare la riunione annuale. Il
governatore Visco presenterà la relazione. Il sistema bancario italiano è parte
integrante del sistema bancario europeo. La crisi economica ha colpito le
banche e il sistema finanziario. L’intervento degli enti di regolamentazione è
stato privo della capacità di produrre una soluzione alla questione della
sostenibilità finanziaria. La congiunzione di debito pubblico elevato in Europa
insieme con l’aumento delle passività e dei crediti deteriorati delle banche
incrementa il rischio sistemico. La probabilità di manifestazione di una crisi
finanziaria è elevata. La presenza del sistema bancario ombra destabilizza le
politiche economiche ufficiali della Banca Centrale Europea. Le connessioni
strette tra banche e mercati finanziario producono una crescita delle
negoziazioni dei derivati e contratti collegati difficile da controllare. La
Banca Centrale Europa governa solo una parte del complesso sistema di creazione
monetaria. Le fonti di produzione monetaria di terzo livello ovvero legate alla
presenza di contratti derivati nei mercati finanziari a vario grado di
riconoscimento giuridico continuano ad incrementare la posizione debitoria delle
parti deboli nel tentativo di rendere liquidi gli elementi patrimoniali. Le
regole del bail- in e l’organizzazione della vigilanza bancaria sono solo una
parte della storia. Gli elementi in grado di mettere in ginocchio il sistema
bancario europeo sono: la presenza del sistema bancario ombra e il livello
finanza derivata.
La globalizzazione elitaria. La globalizzazione ha ripreso il
duplice movimento di allargamento della base dei soggetti coinvolti nelle
transazioni economiche e nello stesso tempo di innalzamento della “Piramide
sociale a carattere finanziario”. L’élite globale ha la possibilità di
realizzare contrattazioni sia attraverso l’ordinamento giuridico normato sia
nell’ordinamento giuridico informale caratterizzato dalla presenza di
contrattazioni tra soggetti privati fondati su organizzazioni multilaterali in
grado di realizzare un mix tra obbligazioni privatistiche e pubblicistiche. La
governance globale opera nella democrazia anche se in un contesto decisionale
orientato all’amminstrazione elitaria. La distanza tra la classe dirigente e la
popolazione è elevata. L’analisi della diseguaglianza realizzata con l’indice
di Gini racconta solo una parte del divario economico. I dati ufficiali
raccolti anche dai sistemi nazionali e internazionali della contabilità sono
parziali. Il divario tra soggetti detentori di risorse finanziarie e il resto
della popolazione manifesta l’evidente fallimento sia degli ordinamenti
democratici occidentali sia dell’impianto dell’organizzazione internazionale
fondata sul modello dei diritti umani dell’Onu. La democrazia ha fallito la
promessa di realizzare un sistema equo in grado di equilibrare mediante la
tassazione la diversità delle posizioni di partenza. Gli economisti impegnati
nell’analisi della diseguaglianza hanno tentato di produrre dei sistemi di
valutazione nuovi. Gli economisti studiosi della diseguaglianza hanno fallito.
L’approccio fondato sulla cosiddetta “eguaglianza delle opportunità” sembra
essere privo della capacità di portare a compimento uno scenario in grado di
produrre eguaglianza. La condizione di partenza fondata sul patrimonio
ereditato ha un ruolo determinante nella condizione economica degli individui e
delle famiglie nell’occidente (Piketty, 2014). Lo Stato democratico è privo
della capacità di realizzare la promozione sociale. Le opportunità di
eguaglianza dei cittadini sono tradite sia negli Usa sia in Europa. Gli Usa
hanno perso la capacità di garantire ai cittadini la possibilità di realizzare
il “Sogno americano”. L’Europa ha perso la dimensione sociale in grado di
garantire lavoro, istruzione, difesa e sanità alle persone intese come parte
della comunità. Gli individui hanno un ruolo minoritario negli Usa. Le comunità
sembrano prive di capacità operativa in Europa. La democrazia ha fallito l’intento
ri-equilibratore.
Il fallimento del sistema fiscale. Il sistema fiscale di
molti paesi occidentali, soprattutto europei, sembra essere giunto in una
condizione di strutturale difficoltà. Le entrate raccolte dagli stati a titolo
di imposte e tasse sono prive della capacità di garantire la copertura dei
servizi pubblici considerati essenziali. Il sistema scolastico europeo, il
sistema sanitario europeo può essere considerato omogeneo seppure con delle diversità rilevanti. Tuttavia la
presenza di un debito pubblico elevato rende la raccolta delle imposte e delle
tasse una attività priva di capacità operative. La globalizzazione ha
comportato anche la crescita dell’evasione fiscale attraverso la creazione di
residenze ad hoc per le società. I soggetti giuridici pongono la sede legale ed
operative all’interno degli ordinamenti caratterizzati da un livello di
semplificazione fiscale elevata e da tassazione bassa. La imprese fuggono dalla
tassazione. La competizione tra gli ordinamenti giuridici è fondata sulal
presenza di un sistema fiscale in grado di ridurre l’imposizone sul capitale e
sul lavoro. La riduzione delle imposte è stabilita nella visione di attrarre
imprese. Le entrate tributarie per la fornitura di servizi da parte dello stato
sono considerate di valore basso. I governi attraggono imprese con sistemi
fiscali di favore per incrementare la base della circolazione finanziaria nel
sistema bancario di riferimento. Il trasferimento della sede di una impresa in
un paese comporta anche una iniezione di liquidità nel sistema bancario. Le banche
possono vedere crescere i depositi. La crescita dei depositi delle banche
dovuta al trasferimento delle società per motivi legati alla fiscalità comporta
un incremento dell’offerta monetaria di secondo livello realizzata mediante la
concessione di prestiti[1].
Il sistema tributario ha perso l’obbiettivo di essere uno strumento per
equilibrare la condizione reddituale mediante il prelievo e la redistribuzione
sia diretta sia attraverso la produzione dei servizi. Il sistema tributario
europeo ha perso gli elementi tipici della democraticità. La dimensione
tecnocratica della globalizzazione comporta un sistema di facilitazione per i
soggetti detentori di capitali volto alla creazione monetaria di secondo e terzo
livello. Il sistema tributario deve essere equilibrato. La riduzione della
tassazione sul capitale può consentire l’installazione di imprese provenienti
dall’estero. La riduzione della ridistribuzione può portare ad un welfare state
orientato al mercato. Il welfare state market oriented può funzionare in
presenza di reddito pro capite elevato. Lo stato dovrebbe preservare il
controllo sulla fornitura dei servizi di welfare stare offerti nell’ottica del
mercato per garantire i diritti fondamentali. Il nuovo sistema tributario
fondato sulla riduzione delle imposte per le società accompagnato dalla
riduzione della spesa pubblica e del debito pubblico richiede un modello di
cittadinanza nuovo fondato su livelli elevati di reddito pro capite. I
cittadini aventi un elevato reddito pro-capite possono affrontare i costi
derivanti dall’acquisto sul mercato di servizi rientranti nella sfera del
benessere, della salute, dell’istruzione, della difesa, della partecipazione
alla comunità.
La democrazia privata
del governo dell’economica ripiega sui diritti civili. La democrazia, i parlamentari di
qualunque schieramento politico, hanno perduto la capacità di agire sulla
condizione economica reale. Lo Stato ha partecipato in modo attivo alla
realizzazione del capitalismo. Tuttavia la democrazia ha abbandonato i diritti
economici alla gestione privatistica del mercato. La democrazia priva del
governo dell’economia ha ripiegato sui diritti civili. Il politici evitano di
proporre ai cittadini obbiettivi importanti come per esempio l’occupazione
totale, un tasso di crescita economica elevato, la presenza di un sistema
sanitario e dell’istruzione in grado di offrire opportunità e diritti ai
cittadini. I politici affrontano solo temi civili: diritti degli omosessuali,
delle coppie di fatto, delle minoranze etniche, religiose e simili. La
democrazia economica sembra aver perso la capacità di produrre i benefici nella
condizione reale. I diritti delle minoranze sono importanti. Tuttavia anche le
minoranze hanno bisogno di un sistema sanitario funzionate, di un sistema in
grado di garantire l’istruzione, di usufruire della difesa e della presenza
dell’ordine pubblico. Il modello dei diritti civili realizzato nella democrazia
svuotata comporta la crescita della diseguaglianza. Recuperare la condizione di
democrazia finanziaria ed economica significa operare con la regolamentazione
contro il sistema bancario ombra e contro il meccanismo di formazione dei
contratti derivati. Gli Stati- nazione sono deboli. Occorre andare avanti nel
processo di creazione di uno Stato globale normato sul modello individuato da
Kant ne “La pace perpetua”. Il benessere economico è una variabile. La presenza
di leggi, di norme per lo svolgimento dell’attività associata è una costante.
Norme globali possono produrre un sistema equo a livello globale. La presenza
di classi sociali è un fatto connaturato all’organizzazione della società.
Tuttavia se la democrazia ha un senso è anche nel difendere e nell’offrire
opportunità ai cittadini. La globalizzazione tende ad essere elitaria. La
democrazia è di fatto uno strumento tollerato dall’elite globale. Una
regolamentazione bancaria-finanziaria per il sistema bancario ombra e i
contratti derivati potrebbe portare ad un miglioramento della condizione dei
cittadini alla base della piramide sociale globale.
L’economia ombra come
vera determinante dell’economico. Il sistema bancario europeo è stato colpito dalla crisi
economica del 2007. I dati riportati dall’Eurostat fanno riferimento al “Total
Operating Income” ovvero al reddito operativo totale composto dalla differenza
tra ricavi e costi operativi. Il valore del “Totale Operating Income” delle
banche per i paesi considerati è diminuito sia in termini assoluti sia in
termini percentuali sul prodotto interno lordo. La riduzione in termini
assoluti può essere intesa come un elemento “naturale” derivante dalla crisi
economica. La riduzione anche in termini percentuali sul Pil sta ad indicare
una condizione del sistema bancario di crisi strutturale. I redditi operativi
delle banche sono stati compromessi dalla crisi. Cipro è al primo posto in una
classifica per reddito operativo in percentuale del Pil dei paesi censiti dal
database della Banca Centrale europea con un valore pari al 13,41% del PIL. Le
banche cipriote hanno realizzato un reddito operativo considerevole rispetto al
PIL corrispettivo. La Spagna è al secondo posto nella classifica per reddito
operativo realizzato dalle banche in percentuale del PIL con un valore pari all’8,6%.
Il Lussemburgo è al terzo posto con un valore pari al 7,83%. Il posizionamento
della Spagna è rilevante. Cipro e il Lussemburgo sono due paesi con una
popolazione residente ridotta. La Spagna è un paese importante nell’Unione
Europea sia per popolazione sia per prodotto interno lordo. Il sistema bancario
spagnolo ha dimostrato di riuscire a recuperare redditività con velocità dopo
la crisi finanziaria. L’Italia è al
decimo posto con un valore del reddito operativo della banche pari al 4,47%. Estonia,
Slovacchia e Repubblica Ceca chiudono la classifica con un valore del reddito
operativo prodotto dalle banche in percentuale del PIL pari a 0,22, 0,13, e 0,07.
Nel corso della crisi economica alcuni paesi europei hanno perso reddito
prodotto dal settore bancario. I dati
fanno riferimento alla differenza tra il 2007-2013. Per alcuni paesi i dati sono
relativi al periodo 2007-2012.
L’Olanda è al primo posto per perdita di reddito operativo
delle banche come percentuale del prodotto interno lordo tra il 2007 e il 2013
con un valore pari a -3,94%. Malta è al
secondo posto con un valore pari a -3,54%.
RANK
|
COUNTRY
|
TOI/GDP*100 2013-2007
|
1
|
Netherlands
|
-3,94
|
2
|
Malta
|
-3,54
|
3
|
Sweden
|
-2,79
|
4
|
France
|
-1,38
|
5
|
Austria
|
-1,33
|
6
|
Germany
|
-1,3
|
7
|
Denmark
|
-1,18
|
8
|
Poland
|
-0,7
|
9
|
Bulgaria
|
-0,56
|
10
|
Slovakia
|
-0,38
|
11
|
Estonia
|
-0,29
|
12
|
Czech Republic
|
-0,2
|
13
|
Finland
|
-0,12
|
14
|
Romania
|
-0,06
|
15
|
Spain
|
-0,03
|
16
|
United Kingdom
|
0,08
|
17
|
Italy
|
0,14
|
18
|
Hungary
|
0,26
|
19
|
Latvia
|
0,29
|
20
|
Lithuania
|
0,34
|
21
|
Slovenia
|
1,31
|
22
|
Luxembourg
|
1,76
|
23
|
Portugal
|
2,04
|
24
|
Greece
|
2,77
|
25
|
Belgium
|
2,91
|
26
|
Cyprus
|
2,97
|
27
|
Ireland
|
4,61
|
RANK
|
COUNTRY
|
TOTAL OPERATING INCOME/GDP*100
|
1
|
Cyprus
|
13,41
|
2
|
Spain
|
8,66
|
3
|
Luxembourg
|
7,83
|
4
|
Austria
|
7,46
|
5
|
United Kingdom
|
7,16
|
6
|
Ireland
|
6,94
|
7
|
Greece
|
6,87
|
8
|
Portugal
|
6,66
|
9
|
France
|
5,45
|
10
|
Italy
|
4,47
|
11
|
Sweden
|
4,14
|
12
|
Denmark
|
3,93
|
13
|
Belgium
|
3,89
|
14
|
Slovenia
|
3,39
|
15
|
Germany (until 1990 former territory of the FRG)
|
3,3
|
16
|
Hungary
|
2,94
|
17
|
Malta
|
2,7
|
18
|
Netherlands
|
2,52
|
19
|
Latvia
|
2,47
|
20
|
Finland
|
1,06
|
21
|
Poland
|
0,98
|
22
|
Bulgaria
|
0,65
|
23
|
Lithuania
|
0,57
|
24
|
Romania
|
0,54
|
25
|
Estonia
|
0,22
|
26
|
Slovakia
|
0,13
|
27
|
Czech Republic
|
0,07
|
[1] Le fonti
di produzione monetaria sono di tre livelli. Il primo livello della produzione
monetaria è rappresentato dalla emissione di banconote della Banca Centrale. Il
secondo livello è governato dalle banche nella realizzazione di prestiti nei
confronti della clientela. Il terzo livello della produzione monetaria è
costituito dalla contrattazione sui mercati finanziari produttiva di contratti
derivati.
Nessun commento:
Posta un commento