domenica 29 maggio 2016

Il reddito operativo delle banche europee nel post-crisi

Laglands and Bells, with Ben Laglands and Nikki Bells-MOMA-2015

Il Governatore della Banca D’Italia esporrà la relazione annuale. Il sistema bancario ombra e i derivati possono mettere in crisi l’Ue e la globalizzazione. La democrazia sembra aver perso la capacità di produrre diritti economici per i cittadini. Il reddito operativo delle banche europee sembra orientato alla ripresa.

La banca d’Italia sta per realizzare la riunione annuale. Il governatore Visco presenterà la relazione. Il sistema bancario italiano è parte integrante del sistema bancario europeo. La crisi economica ha colpito le banche e il sistema finanziario. L’intervento degli enti di regolamentazione è stato privo della capacità di produrre una soluzione alla questione della sostenibilità finanziaria. La congiunzione di debito pubblico elevato in Europa insieme con l’aumento delle passività e dei crediti deteriorati delle banche incrementa il rischio sistemico. La probabilità di manifestazione di una crisi finanziaria è elevata. La presenza del sistema bancario ombra destabilizza le politiche economiche ufficiali della Banca Centrale Europea. Le connessioni strette tra banche e mercati finanziario producono una crescita delle negoziazioni dei derivati e contratti collegati difficile da controllare. La Banca Centrale Europa governa solo una parte del complesso sistema di creazione monetaria. Le fonti di produzione monetaria di terzo livello ovvero legate alla presenza di contratti derivati nei mercati finanziari a vario grado di riconoscimento giuridico continuano ad incrementare la posizione debitoria delle parti deboli nel tentativo di rendere liquidi gli elementi patrimoniali. Le regole del bail- in e l’organizzazione della vigilanza bancaria sono solo una parte della storia. Gli elementi in grado di mettere in ginocchio il sistema bancario europeo sono: la presenza del sistema bancario ombra e il livello finanza derivata.

La globalizzazione elitaria. La globalizzazione ha ripreso il duplice movimento di allargamento della base dei soggetti coinvolti nelle transazioni economiche e nello stesso tempo di innalzamento della “Piramide sociale a carattere finanziario”. L’élite globale ha la possibilità di realizzare contrattazioni sia attraverso l’ordinamento giuridico normato sia nell’ordinamento giuridico informale caratterizzato dalla presenza di contrattazioni tra soggetti privati fondati su organizzazioni multilaterali in grado di realizzare un mix tra obbligazioni privatistiche e pubblicistiche. La governance globale opera nella democrazia anche se in un contesto decisionale orientato all’amminstrazione elitaria. La distanza tra la classe dirigente e la popolazione è elevata. L’analisi della diseguaglianza realizzata con l’indice di Gini racconta solo una parte del divario economico. I dati ufficiali raccolti anche dai sistemi nazionali e internazionali della contabilità sono parziali. Il divario tra soggetti detentori di risorse finanziarie e il resto della popolazione manifesta l’evidente fallimento sia degli ordinamenti democratici occidentali sia dell’impianto dell’organizzazione internazionale fondata sul modello dei diritti umani dell’Onu. La democrazia ha fallito la promessa di realizzare un sistema equo in grado di equilibrare mediante la tassazione la diversità delle posizioni di partenza. Gli economisti impegnati nell’analisi della diseguaglianza hanno tentato di produrre dei sistemi di valutazione nuovi. Gli economisti studiosi della diseguaglianza hanno fallito. L’approccio fondato sulla cosiddetta “eguaglianza delle opportunità” sembra essere privo della capacità di portare a compimento uno scenario in grado di produrre eguaglianza. La condizione di partenza fondata sul patrimonio ereditato ha un ruolo determinante nella condizione economica degli individui e delle famiglie nell’occidente (Piketty, 2014). Lo Stato democratico è privo della capacità di realizzare la promozione sociale. Le opportunità di eguaglianza dei cittadini sono tradite sia negli Usa sia in Europa. Gli Usa hanno perso la capacità di garantire ai cittadini la possibilità di realizzare il “Sogno americano”. L’Europa ha perso la dimensione sociale in grado di garantire lavoro, istruzione, difesa e sanità alle persone intese come parte della comunità. Gli individui hanno un ruolo minoritario negli Usa. Le comunità sembrano prive di capacità operativa in Europa. La democrazia ha fallito l’intento ri-equilibratore.

Il fallimento del sistema fiscale. Il sistema fiscale di molti paesi occidentali, soprattutto europei, sembra essere giunto in una condizione di strutturale difficoltà. Le entrate raccolte dagli stati a titolo di imposte e tasse sono prive della capacità di garantire la copertura dei servizi pubblici considerati essenziali. Il sistema scolastico europeo, il sistema sanitario europeo può essere considerato omogeneo seppure con  delle diversità rilevanti. Tuttavia la presenza di un debito pubblico elevato rende la raccolta delle imposte e delle tasse una attività priva di capacità operative. La globalizzazione ha comportato anche la crescita dell’evasione fiscale attraverso la creazione di residenze ad hoc per le società. I soggetti giuridici pongono la sede legale ed operative all’interno degli ordinamenti caratterizzati da un livello di semplificazione fiscale elevata e da tassazione bassa. La imprese fuggono dalla tassazione. La competizione tra gli ordinamenti giuridici è fondata sulal presenza di un sistema fiscale in grado di ridurre l’imposizone sul capitale e sul lavoro. La riduzione delle imposte è stabilita nella visione di attrarre imprese. Le entrate tributarie per la fornitura di servizi da parte dello stato sono considerate di valore basso. I governi attraggono imprese con sistemi fiscali di favore per incrementare la base della circolazione finanziaria nel sistema bancario di riferimento. Il trasferimento della sede di una impresa in un paese comporta anche una iniezione di liquidità nel sistema bancario. Le banche possono vedere crescere i depositi. La crescita dei depositi delle banche dovuta al trasferimento delle società per motivi legati alla fiscalità comporta un incremento dell’offerta monetaria di secondo livello realizzata mediante la concessione di prestiti[1]. Il sistema tributario ha perso l’obbiettivo di essere uno strumento per equilibrare la condizione reddituale mediante il prelievo e la redistribuzione sia diretta sia attraverso la produzione dei servizi. Il sistema tributario europeo ha perso gli elementi tipici della democraticità. La dimensione tecnocratica della globalizzazione comporta un sistema di facilitazione per i soggetti detentori di capitali volto alla creazione monetaria di secondo e terzo livello. Il sistema tributario deve essere equilibrato. La riduzione della tassazione sul capitale può consentire l’installazione di imprese provenienti dall’estero. La riduzione della ridistribuzione può portare ad un welfare state orientato al mercato. Il welfare state market oriented può funzionare in presenza di reddito pro capite elevato. Lo stato dovrebbe preservare il controllo sulla fornitura dei servizi di welfare stare offerti nell’ottica del mercato per garantire i diritti fondamentali. Il nuovo sistema tributario fondato sulla riduzione delle imposte per le società accompagnato dalla riduzione della spesa pubblica e del debito pubblico richiede un modello di cittadinanza nuovo fondato su livelli elevati di reddito pro capite. I cittadini aventi un elevato reddito pro-capite possono affrontare i costi derivanti dall’acquisto sul mercato di servizi rientranti nella sfera del benessere, della salute, dell’istruzione, della difesa, della partecipazione alla comunità.

La democrazia privata del governo dell’economica ripiega sui diritti civili. La democrazia, i parlamentari di qualunque schieramento politico, hanno perduto la capacità di agire sulla condizione economica reale. Lo Stato ha partecipato in modo attivo alla realizzazione del capitalismo. Tuttavia la democrazia ha abbandonato i diritti economici alla gestione privatistica del mercato. La democrazia priva del governo dell’economia ha ripiegato sui diritti civili. Il politici evitano di proporre ai cittadini obbiettivi importanti come per esempio l’occupazione totale, un tasso di crescita economica elevato, la presenza di un sistema sanitario e dell’istruzione in grado di offrire opportunità e diritti ai cittadini. I politici affrontano solo temi civili: diritti degli omosessuali, delle coppie di fatto, delle minoranze etniche, religiose e simili. La democrazia economica sembra aver perso la capacità di produrre i benefici nella condizione reale. I diritti delle minoranze sono importanti. Tuttavia anche le minoranze hanno bisogno di un sistema sanitario funzionate, di un sistema in grado di garantire l’istruzione, di usufruire della difesa e della presenza dell’ordine pubblico. Il modello dei diritti civili realizzato nella democrazia svuotata comporta la crescita della diseguaglianza. Recuperare la condizione di democrazia finanziaria ed economica significa operare con la regolamentazione contro il sistema bancario ombra e contro il meccanismo di formazione dei contratti derivati. Gli Stati- nazione sono deboli. Occorre andare avanti nel processo di creazione di uno Stato globale normato sul modello individuato da Kant ne “La pace perpetua”. Il benessere economico è una variabile. La presenza di leggi, di norme per lo svolgimento dell’attività associata è una costante. Norme globali possono produrre un sistema equo a livello globale. La presenza di classi sociali è un fatto connaturato all’organizzazione della società. Tuttavia se la democrazia ha un senso è anche nel difendere e nell’offrire opportunità ai cittadini. La globalizzazione tende ad essere elitaria. La democrazia è di fatto uno strumento tollerato dall’elite globale. Una regolamentazione bancaria-finanziaria per il sistema bancario ombra e i contratti derivati potrebbe portare ad un miglioramento della condizione dei cittadini alla base della piramide sociale globale.

L’economia ombra come vera determinante dell’economico. Il sistema bancario europeo è stato colpito dalla crisi economica del 2007. I dati riportati dall’Eurostat fanno riferimento al “Total Operating Income” ovvero al reddito operativo totale composto dalla differenza tra ricavi e costi operativi. Il valore del “Totale Operating Income” delle banche per i paesi considerati è diminuito sia in termini assoluti sia in termini percentuali sul prodotto interno lordo. La riduzione in termini assoluti può essere intesa come un elemento “naturale” derivante dalla crisi economica. La riduzione anche in termini percentuali sul Pil sta ad indicare una condizione del sistema bancario di crisi strutturale. I redditi operativi delle banche sono stati compromessi dalla crisi. Cipro è al primo posto in una classifica per reddito operativo in percentuale del Pil dei paesi censiti dal database della Banca Centrale europea con un valore pari al 13,41% del PIL. Le banche cipriote hanno realizzato un reddito operativo considerevole rispetto al PIL corrispettivo. La Spagna è al secondo posto nella classifica per reddito operativo realizzato dalle banche in percentuale del PIL con un valore pari all’8,6%. Il Lussemburgo è al terzo posto con un valore pari al 7,83%. Il posizionamento della Spagna è rilevante. Cipro e il Lussemburgo sono due paesi con una popolazione residente ridotta. La Spagna è un paese importante nell’Unione Europea sia per popolazione sia per prodotto interno lordo. Il sistema bancario spagnolo ha dimostrato di riuscire a recuperare redditività con velocità dopo la crisi finanziaria.  L’Italia è al decimo posto con un valore del reddito operativo della banche pari al 4,47%. Estonia, Slovacchia e Repubblica Ceca chiudono la classifica con un valore del reddito operativo prodotto dalle banche in percentuale del PIL pari a 0,22, 0,13, e 0,07. Nel corso della crisi economica alcuni paesi europei hanno perso reddito prodotto dal settore bancario.  I dati fanno riferimento alla differenza tra il 2007-2013. Per alcuni paesi i dati sono relativi al periodo 2007-2012.
L’Olanda è al primo posto per perdita di reddito operativo delle banche come percentuale del prodotto interno lordo tra il 2007 e il 2013 con un valore pari a -3,94%.  Malta è al secondo posto con un valore pari a -3,54%.



RANK
COUNTRY
TOI/GDP*100 2013-2007
1
Netherlands
-3,94
2
Malta
-3,54
3
Sweden
-2,79
4
France
-1,38
5
Austria
-1,33
6
Germany
-1,3
7
Denmark
-1,18
8
Poland
-0,7
9
Bulgaria
-0,56
10
Slovakia
-0,38
11
Estonia
-0,29
12
Czech Republic
-0,2
13
Finland
-0,12
14
Romania
-0,06
15
Spain
-0,03
16
United Kingdom
0,08
17
Italy
0,14
18
Hungary
0,26
19
Latvia
0,29
20
Lithuania
0,34
21
Slovenia
1,31
22
Luxembourg
1,76
23
Portugal
2,04
24
Greece
2,77
25
Belgium
2,91
26
Cyprus
2,97
27
Ireland
4,61



RANK
COUNTRY
TOTAL OPERATING INCOME/GDP*100
1
Cyprus
13,41
2
Spain
8,66
3
Luxembourg
7,83
4
Austria
7,46
5
United Kingdom
7,16
6
Ireland
6,94
7
Greece
6,87
8
Portugal
6,66
9
France
5,45
10
Italy
4,47
11
Sweden
4,14
12
Denmark
3,93
13
Belgium
3,89
14
Slovenia
3,39
15
Germany (until 1990 former territory of the FRG)
3,3
16
Hungary
2,94
17
Malta
2,7
18
Netherlands
2,52
19
Latvia
2,47
20
Finland
1,06
21
Poland
0,98
22
Bulgaria
0,65
23
Lithuania
0,57
24
Romania
0,54
25
Estonia
0,22
26
Slovakia
0,13
27
Czech Republic
0,07





[1] Le fonti di produzione monetaria sono di tre livelli. Il primo livello della produzione monetaria è rappresentato dalla emissione di banconote della Banca Centrale. Il secondo livello è governato dalle banche nella realizzazione di prestiti nei confronti della clientela. Il terzo livello della produzione monetaria è costituito dalla contrattazione sui mercati finanziari produttiva di contratti derivati. 

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