lunedì 23 maggio 2016

Demand Side Economics

Ben Johson-2015-Moma 
I consumi delle famiglie europee sono caratterizzati da una contrazione complessiva. La ripresa dei consumi europei rischia di essere difficile in un contesto caratterizzato da una inflazione bassa. La deflazione potrebbe portare ad una riduzione ulteriore dei consumi. I consumi delle famiglie sono una componente fondamentale dell’economia. Il consumo delle famiglie è una funzione del reddito realizzato dalle famiglie. Gli economisti keynesiani hanno puntato sulla domanda per incrementare il valore economico prodotto nell’economia. I sostenitori della domanda sono in una condizione di minoranza. L’egemonia economica ha portato all’affermazione dei sostenitori dell’economia della domanda. La supply side economics ha raggiunto l’apoteosi con i governi di centro destra e ha avuto un ruolo nella governance dell’unione europea. L’austerity è una riproposizione della supply side economics. L’economia dell’offerta punta alla riduzione della inflazione. L’inflazione bassa dovrebbe incrementare gli investitori e favorire gli investitori. L’inflazione bassa reca seco un rischio netto per la Banca Centrale. La Banca Centrale in caso di inflazione bassa può essere disattivata. La Banca Centrale perde significato nel performare una politica economica monetaria fondata sulla riduzione dell’inflazione. La deflazione rischia di eliminare la Banca Centrale dagli attori della politica economica. La deflazione pone il banchiere centrale in condizione di subalternità rispetto ai mercati finanziari dominati dalle contrattazione delle banche private. Il mix delle politiche economiche fiscali e monetarie rischia di mancare del soggetto in grado di governarne le politiche monetarie.

I dati dell’economia dei consumatori europei. Gli europei hanno subito la riduzione dei consumi a seguito della crisi economica e finanziaria. La riduzione dei consumi ha operato soprattutto nelle economie evolute. L’economia dei soggetti economici rappresentati come new entry nell’Unione Europea hanno avuto un valore medio del consumo medio nel periodo 2006-2014 crescente. Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna sono tra i paesi ad avere una crescita media del consumo delle famiglie medio bassa rispetto ai paesi di nuovo ingresso nell’Unione Europea. Il database dell’Eurostat riporta i dati relativi al consumo delle famiglie europee per 31 paesi dell’Ue. I dati fanno riferimento al periodo 2006-2014. La Slovacchia è al primo posto per tasso di crescita dei consumi delle famiglie con un valore medio nel periodo 2006-2014 pari a 6,3%. Le famiglie residenti nella Slovacchia hanno incrementato i consumi del 6,3% in media tra il 2006 e il 2014. La Lithuania è al secondo posto per tasso di crescita medio dei consumi tra il 2006 e il 2014 con un valore pari a 5,17%. La Romania è al terzo posto con un valore del tasso di crescita medio dei consumi tra il 2006 e il 2014 pari al 5,02 %. Il Regno Unito è al quindicesimo posto con un valore medio della crescita della spesa di consumo delle famiglie pari a 3,1%. La Germani è al 23 esimo posto con un valore pari all’1,95%. La Francia al 24° posto con un valore pari a 1,765%. L’Italia è al ventottesimo posto con un valore pari a 0,929%. La Spagna è al ventinovesimo posto con un valore pari a 0,919%.

La crescita dei paesi nuovi dell’Ue. I paesi di nuovo ingresso nell’UE hanno dimostrato una crescita dei consumi delle famiglie nel periodo considerato. Lo sviluppo dell’economia dei paesi evoluti dell’UE come la Germania, l’Italia, la Spagna e il Regno Unito hanno necessità di realizzare una crescita economica con il sostegno anche delle politiche monetarie espansive realizzate dalla Banca Centrale. Il banchiere centrale europeo è posto fuori gioco dai trattati europei. L’obbiettivo volto a mantenere l’inflazione al di sotto del 2% rischia di produrre una deflazione locale e una riduzione ulteriore della domanda. Le politiche economiche a sostegno della domanda necessitano di una ulteriore crescita in Europa. Le politiche economiche volte a tenere bassa l’inflazione sono state sviluppate in un periodo caratterizzato da inflazione alta e disoccupazione persistente in uno scenario di interventismo pubblico. L’interventismo pubblico è stato eliminato a seguito delle politiche di privatizzazione volte a ridurre il debito pubblico elevato. La riduzione dell’interventismo pubblico ha avuto un impatto basso sulla riduzione della struttura debitoria degli Stati-nazione partecipanti dell’Ue. Il deficit di democrazia dell’Unione Europea riguarda in modo particolare l’inflazione e le regole sul debito. Il confronto con gli altri paesi nella globalizzazione diventa difficile. Gli Usa per esempio seguono politiche economiche libere e riescono ad impiegare lo spettro intero delle opzioni disponibili per il policy maker. La Cina ha inventato un sistema nuovo per il coordinamento dell’economia per tenere insieme il mercato, lo Stato e l’idea di una Cina come entità meta-storica in grado di guidare il popolo verso una condizione di benessere e progresso inarrestabile. L’Unione Europea ha scelto di ridurre il novero delle politiche economiche disponibili. L’Unione Europea ha realizzato restrizione delle scelte volte ad incrementare la crescita economica. Il rigorismo europeo è apprezzabile dal punto di vista valoriale. Vi sono alcune questioni difficili da affrontare con riferimento alla politica economica europea. Una Unione Europea rigida è facile da controllare. I paesi competitori hanno una visione chiara dello sviluppo dell’Unione Europea nel futuro: inflazione bassa, rischio deflazione, crescita bassa, invecchiamento della popolazione, paesi con debito pubblico alto in difficoltà nell’offerta di politiche economiche del welfare state, mancanza di un ruolo internazionale a livello militare. L’Unione Europea deve essere libera nella determinazioni della politica economica. Il policy maker libero ha la possibilità di utilizzare in modo strutturale le politiche economiche fiscali e monetarie.

La riforma della Banca Centrale Europea. La riforma della banca centrale europea è un elemento fondamentale. La Banca Centrale Europea deve poter svolgere un ruolo attivo. I trattati istitutivi del limite superiore del 2% dell’inflazione devono essere sottoposti a valutazione. Le regole rigide di funzionamento della banca centrale contrastano con la globalizzazione liquida. Il sistema economico globale richiede degli operatori in grado di svolgere le scelte economiche in condizione di libertà con l’utilizzo dell’armamentario completo delle politiche economiche e finanziarie. L’eliminazione dei limiti alla determinazione dell’inflazione è fondamentale per poter avere una Banca Centrale Europea in grado di combattere contro la crisi economica e produrre un rafforzamento della domanda. Il ritorno alla centralità della domanda come oggetto della politica economica consente di incrementare anche il consenso verso il progetto dell’Unione Europea e offrire politiche economiche attive per la governance globale.




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