Ben Johson-2015-Moma |
I consumi delle famiglie
europee sono caratterizzati da una contrazione complessiva. La ripresa dei
consumi europei rischia di essere difficile in un contesto caratterizzato da
una inflazione bassa. La deflazione potrebbe portare ad una riduzione ulteriore
dei consumi. I consumi delle famiglie sono una componente fondamentale dell’economia.
Il consumo delle famiglie è una funzione del reddito realizzato dalle famiglie.
Gli economisti keynesiani hanno puntato sulla domanda per incrementare il
valore economico prodotto nell’economia. I sostenitori della domanda sono in
una condizione di minoranza. L’egemonia economica ha portato all’affermazione
dei sostenitori dell’economia della domanda. La supply side economics ha
raggiunto l’apoteosi con i governi di centro destra e ha avuto un ruolo nella
governance dell’unione europea. L’austerity è una riproposizione della supply
side economics. L’economia dell’offerta punta alla riduzione della inflazione.
L’inflazione bassa dovrebbe incrementare gli investitori e favorire gli
investitori. L’inflazione bassa reca seco un rischio netto per la Banca
Centrale. La Banca Centrale in caso di inflazione bassa può essere disattivata.
La Banca Centrale perde significato nel performare una politica economica
monetaria fondata sulla riduzione dell’inflazione. La deflazione rischia di
eliminare la Banca Centrale dagli attori della politica economica. La
deflazione pone il banchiere centrale in condizione di subalternità rispetto ai
mercati finanziari dominati dalle contrattazione delle banche private. Il mix
delle politiche economiche fiscali e monetarie rischia di mancare del soggetto
in grado di governarne le politiche monetarie.
I
dati dell’economia dei consumatori europei. Gli europei hanno
subito la riduzione dei consumi a seguito della crisi economica e finanziaria.
La riduzione dei consumi ha operato soprattutto nelle economie evolute. L’economia
dei soggetti economici rappresentati come new entry nell’Unione Europea hanno
avuto un valore medio del consumo medio nel periodo 2006-2014 crescente.
Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna sono tra i paesi ad avere una
crescita media del consumo delle famiglie medio bassa rispetto ai paesi di
nuovo ingresso nell’Unione Europea. Il database dell’Eurostat riporta i dati
relativi al consumo delle famiglie europee per 31 paesi dell’Ue. I dati fanno
riferimento al periodo 2006-2014. La Slovacchia è al primo posto per tasso di
crescita dei consumi delle famiglie con un valore medio nel periodo 2006-2014
pari a 6,3%. Le famiglie residenti nella Slovacchia hanno incrementato i
consumi del 6,3% in media tra il 2006 e il 2014. La Lithuania è al secondo
posto per tasso di crescita medio dei consumi tra il 2006 e il 2014 con un
valore pari a 5,17%. La Romania è al terzo posto con un valore del tasso di
crescita medio dei consumi tra il 2006 e il 2014 pari al 5,02 %. Il Regno Unito
è al quindicesimo posto con un valore medio della crescita della spesa di
consumo delle famiglie pari a 3,1%. La Germani è al 23 esimo posto con un
valore pari all’1,95%. La Francia al 24° posto con un valore pari a 1,765%. L’Italia
è al ventottesimo posto con un valore pari a 0,929%. La Spagna è al
ventinovesimo posto con un valore pari a 0,919%.
La
crescita dei paesi nuovi dell’Ue. I paesi di nuovo
ingresso nell’UE hanno dimostrato una crescita dei consumi delle famiglie nel
periodo considerato. Lo sviluppo dell’economia dei paesi evoluti dell’UE come
la Germania, l’Italia, la Spagna e il Regno Unito hanno necessità di realizzare
una crescita economica con il sostegno anche delle politiche monetarie
espansive realizzate dalla Banca Centrale. Il banchiere centrale europeo è
posto fuori gioco dai trattati europei. L’obbiettivo volto a mantenere l’inflazione
al di sotto del 2% rischia di produrre una deflazione locale e una riduzione
ulteriore della domanda. Le politiche economiche a sostegno della domanda
necessitano di una ulteriore crescita in Europa. Le politiche economiche volte
a tenere bassa l’inflazione sono state sviluppate in un periodo caratterizzato
da inflazione alta e disoccupazione persistente in uno scenario di
interventismo pubblico. L’interventismo pubblico è stato eliminato a seguito
delle politiche di privatizzazione volte a ridurre il debito pubblico elevato.
La riduzione dell’interventismo pubblico ha avuto un impatto basso sulla
riduzione della struttura debitoria degli Stati-nazione partecipanti dell’Ue. Il
deficit di democrazia dell’Unione Europea riguarda in modo particolare l’inflazione
e le regole sul debito. Il confronto con gli altri paesi nella globalizzazione
diventa difficile. Gli Usa per esempio seguono politiche economiche libere e
riescono ad impiegare lo spettro intero delle opzioni disponibili per il policy
maker. La Cina ha inventato un sistema nuovo per il coordinamento dell’economia
per tenere insieme il mercato, lo Stato e l’idea di una Cina come entità
meta-storica in grado di guidare il popolo verso una condizione di benessere e
progresso inarrestabile. L’Unione Europea ha scelto di ridurre il novero delle
politiche economiche disponibili. L’Unione Europea ha realizzato restrizione
delle scelte volte ad incrementare la crescita economica. Il rigorismo europeo
è apprezzabile dal punto di vista valoriale. Vi sono alcune questioni difficili
da affrontare con riferimento alla politica economica europea. Una Unione
Europea rigida è facile da controllare. I paesi competitori hanno una visione
chiara dello sviluppo dell’Unione Europea nel futuro: inflazione bassa, rischio
deflazione, crescita bassa, invecchiamento della popolazione, paesi con debito
pubblico alto in difficoltà nell’offerta di politiche economiche del welfare
state, mancanza di un ruolo internazionale a livello militare. L’Unione Europea
deve essere libera nella determinazioni della politica economica. Il policy
maker libero ha la possibilità di utilizzare in modo strutturale le politiche
economiche fiscali e monetarie.
La riforma della Banca
Centrale Europea. La riforma della banca centrale europea è un elemento
fondamentale. La Banca Centrale Europea deve poter svolgere un ruolo attivo. I
trattati istitutivi del limite superiore del 2% dell’inflazione devono essere
sottoposti a valutazione. Le regole rigide di funzionamento della banca
centrale contrastano con la globalizzazione liquida. Il sistema economico
globale richiede degli operatori in grado di svolgere le scelte economiche in
condizione di libertà con l’utilizzo dell’armamentario completo delle politiche
economiche e finanziarie. L’eliminazione dei limiti alla determinazione dell’inflazione
è fondamentale per poter avere una Banca Centrale Europea in grado di
combattere contro la crisi economica e produrre un rafforzamento della domanda.
Il ritorno alla centralità della domanda come oggetto della politica economica
consente di incrementare anche il consenso verso il progetto dell’Unione
Europea e offrire politiche economiche attive per la governance globale.
Nessun commento:
Posta un commento