martedì 29 marzo 2016

China Service



L’economia della Cina è rivolta alla riduzione della componente caratterizzata dalla produzione industriale, comprensiva anche delle costruzioni, e dal valore relativo dell’agricoltura. La Cina è una economia evoluta. Tuttavia la componente del prodotto interno lordo dell’economia cinese legata all’agricoltura è elevata. Il futuro dell’economia cinese per consentire elevati livelli di crescita economica deve essere fondato su di una riduzione del valore della produzione agricola e sull’aumento dell’economia dei servizi.  Tuttavia la crescita dell’economia cinese verso il settore dei servizi richiede un investimento in capitale umano. La dotazione di capitale umano della Cina sembra essere bassa per poter sostenere un investimento nel settore dei servizi tale da portare il livello dei Servizi ai valori delle economie occidentali. Un elemento fondamentale nel passaggio dall’economia centralizzata fondata sulla produzione industriale all’economia fondata sui servizi consiste nello sviluppo del sistema bancario-finanziario. Il policy maker cinese potrebbe puntare sul capitale umano della popolazione per consentire di incrementare il valore del prodotto derivante dai servizi e salvare, insieme con la dimensione qualitativa dell’economia cinese, anche l’ambiente.
Il prodotto interno lordo derivante dall’agricoltura. Il valore del prodotto interno lordo dell’economia cinese proveniente dall’agricoltura è elevato rispetto alle economie evolute, ovvero rispetto all’economia statunitense e all’euro area. La partecipazione dell’agricoltura alla creazione del prodotto interno lordo cinese è diminuita tra il 2000 e il 2014. Nel 2000 il valore del prodotto interno lordo generato dall’agricoltura è stato pari al 14,74% contro l’1,17% degli Usa e il 2,38% dell’eurozona. Nel 2013 il valore del Pil cinese prodotto dall’agricoltura è stato pari a 9,4% contro l’1,44% degli Usa e l’1,72% dell’eurozona.  Nel 2014 il valore del Pil cinese prodotto dall’agricoltura è stato pari a 9,17%. Il valore elevato dell’agricoltura nel Pil cinese potrebbe portare ad un rallentamento del processo di crescita economica, In una economia evoluta il valore dell’agricoltura in termini di PIL tende ad essere inferiore al 2%. Il processo di riduzione dell’importanza relativa dell’agricoltura può portare anche a processi di creazione di imprese agricole nuove in grado di ottimizzare i processi produttivi sia attraverso l’utilizzo dei sistemi industriali, sia attraverso l’impiego di tecniche per l’incremento della superficie coltivata. La riduzione del valore dell’agricoltura nel Pil cinese può avvenire attraverso la crescita del valore della produzione realizzata mediante gli altri settori dell’economia in modo particolare i servizi e l’industria.
Il settore industriale cinese. L’economia cinese è centrata sul settore industriale. L’industria è considerata comprensiva anche del settore delle costruzioni.  Nel 2000 il settore industriale cinese ha prodotto il 45,4% del Pil. Nello stesso anno l’industria a stelle e strisce ha prodotto il 23,12% del prodotto interno lordo statunitense, e l’industria dell’eurozona ha prodotto il 28 % del relativo prodotto interno lordo. L’economia cinese è centrata sul settore dell’industria. Tra il 2000 e il 2014 la partecipazione dell’industria alla produzione del PIL è diminuita del 2,7% passando dal 45,4% al 42,7%. Nel 2014 l’industria dell’eurozona ha generato il 24,2% del Pil complessivo. L’economia cinese risulta essere sbilanciata sul lato della produzione industriale. Le conseguenze di un eccesso di industrializzazione sono sia di carattere ambientale sia di carattere economico. Le crisi da sovrapproduzione possono diventare una realtà in una economia con uno squilibrio tra domanda ed offerta di fattori e in un contesto internazionale sensibile al protezionismo sui prodotti d’innovazione tecnologica.
L’economia dei servizi nella Cina. L’economia dei servizi in Cina ha un grado di sviluppo basso. Nel 2000 la partecipazione dell’economia dei servizi al prodotto interno lordo cinese è stata pari a 39,8% contro il 75% degli Usa e il 69% dell’Eurozona. Tra il 2000 e il 2014 il valore dell’economia dei servizi è aumentato in Cina fino a giungere al 48,1%. Nel 2014 il valore dell’economia dei servizi prodotta nell’eurozona è stato pari al 74% del relativo prodotto interno lordo. L’economia dei servizi può portare la Cina ad una modificazione strutturale dell’economia. L’economia dei servizi ha un impatto ambientale basso. I servizi necessitano di investimenti in capitale umano. Le professioni libere sviluppano una coscienza critica nella popolazione. L’economia dei servizi può portare ad uno sviluppo anche di una economia relazionale nuova fondata sia sulle tradizionali organizzazioni meso-sociali sia su istituzioni nuove. L’economia dei servizi può portare alla Cina una crescita economia fondata sul capitale umano, sul rispetto dell’ambiente e sulla crescita delle relazioni e della coscienza collettiva.

Una soluzione di politica economica. L’economia cinese potrebbe crescere nel settore dei servizi portando la percentuale del PIL generata nel terzo settore dal 48 al 75%. La crescita nel settore dei servizi risulta essere costosa in termini di politiche economiche. I servizi possono essere sviluppati in presenza di un capitale umano qualificato. Il governo dovrebbe incrementare la spesa in istruzione. Tuttavia i vantaggi di una economia dei servizi possono essere molteplici a cominciare dall’impatto ambientale basso. I servizi sono sostenibili a livello ambientale. Il valore di CO2 prodotto nell’esercizio di attività professionali legati ai servizi è ridotto. Tuttavia i servizi possono anche sviluppare una coscienza critica nella popolazione. Le professioni liberali possono indurre la popolazione a richiedere libertà individuali e collettive. I cinesi possono vincere attraverso l’economia dei servizi due battaglie: ottenere un ambiente sano e incrementare la presenza di diritti e libertà civili. L’economia dei servizi può consentire anche lo sviluppo di un sistema bancario-finanziario in grado di sviluppare connessioni con le libere professioni, le imprese e le attività economiche. Una economia fondata sulle relazioni, mutue, reciproche, civili in grado di consentire l’ottimizzazione della fiducia intrasociale.


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