Il Regno Unito ha realizzato una politica dell’immigrazione fondata sul reddito. La proposta del governo britannico prevede di realizzare una politica in grado di discriminare le persone in base al reddito conseguito. La questione dell’immigrazione è molto sentita nell’Unione Europea. Gli europei sono preoccupati della capacità degli immigrati di lavorare con efficienza a redditi bassi. I gruppi politici pongono anche il problema dell’integrazione culturale. Il modello del multiculturalismo sembra essere fallito e sostituito da una forma di interculturalismo. Il rischio del sincretismo culturale rimane alto. La questione degli immigrati deve essere considerata anche con riferimento ai tassi di crescita della popolazione europea. I policy makers devono anche prevedere la possibilità di incrementare la qualità del capitale umano immigrato. La compressione dei salari accettata dagli immigrati può portare ad una riduzione della occupazione. L’effetto combinato della disoccupazione tecnologica e della disoccupazione da competizione salariale può pregiudicare il lavoro di molti giovani. Eppure l’Europa ha bisogno di una politica dell’immgrazione coniugata insieme con la politica della sicurezza e della difesa dei salari. La riduzione del tasso di crescita della popolazione, l’aging, possono portare ad un sistema pensionistico e tributario da sostenere grazie anche all’apporto degli immigrati. I politici e i movimenti politici contrati all’immigrazione devono prevedere politiche economiche a sostegno della famiglia, dei figli, fondati sulla crescita del reddito dei lavoratori, sulla crescita delle tutele anche pensionistiche, e sulla riorganizzazione del welfare state. Tagli alla spesa pubblica e politiche contro l’immigrazione sono in contraddizione. Il gioco a somma zero tra tagli a spesa pubblica e l’antimmigrazione genera una classe politica distruttiva in grado di cavalcare gli umori della popolazione senza avere possibilità di governare.
I
dati sull’immigrazione dell’Eurostat. I dati dell’Eurostat con
riferimento al 2013 sono indicativi del fenomeno dell’immigrazione. Gli
immigrati giunti in Europa nel 2013 sono stati 3.635.750. E’ possibile
realizzare una classifica dei paesi con maggiore accoglienza di immigrati. La
Germania è al primo posto per numero di immigrati accolti nel 2013 con un
valore pari a 692.713 equivalente al 19,05% del totale degli immigrati giunti
in Europa. Il Regno Unito è al secondo posto per numero di immigrati accolti
con un valore pari a 526.046 unità pari al 14,46% del totale degli immigrati
arrivati in Europa. La Francia è al terzo posto per numero di immigrati accolti
con un valore pari a 332.640 equivalente al 9,1%. L’Italia è al quarto posto
per numero di immigrati accolti in Europa con un valore pari a 307.454
equivalente all’8,4% degli immigrati totali. Germania, Regno Unito, Francia e
Italia nel 2013 hanno accolto il 51% degli immigrati.
Gli
immigrati e la popolazione residente. Gli immigrati hanno un
impatto sulla popolazione residente. E’ possibile realizzare una classifica dei
paesi accoglienti immigrati come percentuale della popolazione residente. I
dati sono Eurostat 2013. Il Lussemburgo è al primo posto in Europa con una
percentuale di immigrati accolti pari al 3,9% della popolazione residente.
Malta è al secondo posto con un numero di immigrati accolti pari al 2% della
popolazione residente. L’Islanda è al terzo posto con numero di immigrati
accolti pari all’1,99% della popolazione residente. La Germania è all’11 posto
con un numero di immigrati accolti pari allo 0,84% della popolazione residente.
Il Regno Unito è al 12 posto con un numero di immigrati accolti pari allo 0,82%
della popolazione residente. L’Italia è al ventunesimo posto con una
percentuale di immigrati accolti pari allo 0,51% della popolazione residente.
La Francia è al ventiduesimo posto con una percentuale di immigrati accolti
pari allo 0,5% della popolazione residente.
Tassi
di crescita della popolazione. Il tasso di crescita
della popolazione di Germania, Regno Unito, Francia e Italia è basso. Il tasso
di crescita della popolazione in Germania tra il 2007 e 2011 è stato negativo ovvero pari al -0,14%
nel 2007, -0,11% nel 2008, -0,26% nel 2009, -0,24% nel 2010, -0,06% nel 2012.
Il tasso di crescita della popolazione in Germania è stato positivo nel 2012
con valore pari allo 0,11% e nel 2013 con un valore pari a 0,21%. Il tasso di
crescita della popolazione in Germania è stato negativo nel 2014 con un valore
pari a -0,152. Nel 2015 il tasso di crescita della popolazione in Germani è
stato positivo pari allo 0,53%. La media del tasso di crescita della
popolazione in Germania tra il 2007 e il 2015 è negativa ovvero pari a -0,16%.
Il tasso di crescita della popolazione in Francia è stato decrescente tra il
2007 e il 2014. Nel 2007 il tasso di crescita della popolazione in Francia è
stato pari allo 0,65%, nel 2008 pari allo 0,56%, nel 2009 pari allo 0,53%, nel
2010 pari allo 0,47%, nel 2011 pari allo 0,49%, nel 2012 pari allo 0,45%, nel
2013 pari allo 0,49%, nel 2014 pari allo 0,44%, nel 2015 pari allo 0,79%. Il
tasso di crescita medio della popolazione in Francia è stato tra il 2007 e il
2015 è stato pari a 0,54%. Il tasso di crescita della popolazione in Italia è
stato positivo tra il 2007 e il 2014. Il tasso di crescita della popolazione in
Italia è stato pari allo 0,2% nel 2007, allo 0,7 nel 2008, allo 0,5 nel 2009,
allo 0,3% nel 2010, allo 0,29% nel 2011, allo 0,04 nel 2012, allo 0,48 nel
2013, all’1,83% nel 2014, allo 0,02% nel 2015.
Il tasso di crescita della popolazione del Regno Unito è stato positivo
tra il 2007 e il 2014. Il tasso di crescita della popolazione del Regno Unito è
stata pari allo 0,7% nel 2007, allo 0,81% nel 2008, allo 0,7% nel 2009, allo
0,7% nel 2010, allo 0,81% nel 2011, allo 0,75% nel 2012, allo 0,64% nel 2013,
allo 0,69% nel 2014, allo 0,8% nel 2015.
Politiche
economiche dell’immigrazione. I dati riportati mostrano
la presenza di una correlazione positiva tra numero di immigrati accolti e
andamento della popolazione dei paesi accoglienti. Gli immigrati giungono nei
paesi aventi tassi di crescita della popolazione ridotti. Il tasso di crescita
della popolazione medio della Germania tra il 2007 e il 2015 è negativo. Il
dibattito politico spettacolarizza gli immigrati. I partiti di destra sono in
genere contrari all’immigrazione e favorevoli a tagli della spesa pubblica. La
politica contro l’immigrazione può essere sostenuta attraverso un aumento della
spesa pubblica volta ad incrementare il reddito della popolazione anche con
sussidi volti al rafforzamento economico e finanziario delle famiglie. La
riduzione della spesa pubblica nel welfare state riduce la probabilità di
rinforzare le famiglie residenti e incrementa la dipendenza demografica dagli
immigrati. Gli immigrati possono incrementare la popolazione nei paesi aventi andamenti
di crescita demografica ridotti. Una politica volta ad incrementare la
popolazione dovrebbe essere condotta attraverso il rafforzamento della spesa
pubblica per il welfare state accompagnata da un controllo dell’immigrazione.
Gli immigrati pongono delle sfide anche culturali ai paesi accoglienti. Una
politica dell’immigrazione vincente offre servizi ed anche una soluzione culturale
fondata sul diritto e sulle regole comun per la creazione di una struttura
demografica in grado di contenere le contraddizioni eventuali tra immigrati e
residenti in un contesto dinamico volto al raggiungimento degli obbiettivi
nazionali ed europei.
RANK
|
GEO/TIME
|
2013
|
Percentuale
|
1
|
Germany
(until 1990 former territory of the FRG)
|
692.713
|
19,05282
|
2
|
United
Kingdom
|
526.046
|
14,46871
|
3
|
France
|
332.640
|
9,149144
|
4
|
Italy
|
307.454
|
8,456412
|
5
|
Spain
|
280.772
|
7,722533
|
6
|
Poland
|
220.311
|
6,059575
|
7
|
Switzerland
|
160.157
|
4,405061
|
8
|
Romania
|
153.646
|
4,225978
|
9
|
Netherlands
|
129.428
|
3,559871
|
10
|
Belgium
|
118.256
|
3,252589
|
11
|
Sweden
|
115.845
|
3,186275
|
12
|
Austria
|
101.866
|
2,801788
|
13
|
Norway
|
68.313
|
1,878925
|
14
|
Denmark
|
60.312
|
1,65886
|
15
|
Ireland
|
59.294
|
1,63086
|
16
|
Greece
|
57.946
|
1,593784
|
17
|
Hungary
|
38.968
|
1,071801
|
18
|
Finland
|
31.941
|
0,878526
|
19
|
Czech
Republic
|
30.124
|
0,82855
|
20
|
Lithuania
|
22.011
|
0,605405
|
21
|
Luxembourg
|
21.098
|
0,580293
|
22
|
Bulgaria
|
18.570
|
0,510761
|
23
|
Portugal
|
17.554
|
0,482816
|
24
|
Slovenia
|
13.871
|
0,381517
|
25
|
Cyprus
|
13.149
|
0,361659
|
26
|
Croatia
|
10.378
|
0,285443
|
27
|
Malta
|
8.428
|
0,231809
|
28
|
Latvia
|
8.299
|
0,228261
|
29
|
Iceland
|
6.406
|
0,176195
|
30
|
Slovakia
|
5.149
|
0,141621
|
31
|
Estonia
|
4.109
|
0,113017
|
32
|
Liechtenstein
|
696
|
0,019143
|
Totale
|
3.635.750
|
RANK
|
PAESE
|
PERCENTUALE
|
1
|
Luxembourg
|
3,929
|
2
|
Malta
|
2
|
3
|
Iceland
|
1,99
|
4
|
Liechtenstein
|
1,889
|
5
|
Cyprus
|
1,519
|
6
|
Ireland
|
1,292
|
7
|
Sweden
|
1,212
|
8
|
Austria
|
1,205
|
9
|
Denmark
|
1,076
|
10
|
Belgium
|
1,059
|
11
|
Germany
(until 1990 former territory of the FRG)
|
0,845
|
12
|
United
Kingdom
|
0,823
|
13
|
Netherlands
|
0,771
|
14
|
Romania
|
0,767
|
15
|
Lithuania
|
0,741
|
16
|
Slovenia
|
0,674
|
17
|
Spain
|
0,601
|
18
|
Finland
|
0,589
|
19
|
Poland
|
0,579
|
20
|
Greece
|
0,527
|
21
|
Italy
|
0,515
|
22
|
France
|
0,507
|
23
|
Latvia
|
0,41
|
24
|
Hungary
|
0,393
|
25
|
Estonia
|
0,311
|
26
|
Czech
Republic
|
0,286
|
27
|
Bulgaria
|
0,255
|
28
|
Croatia
|
0,243
|
29
|
Portugal
|
0,167
|
30
|
Slovakia
|
0,095
|
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