“In realtà, far sì che i titoli di stato siano “soggetti a default”
rende il settore bancario più vulnerabile a crisi di liquidità. E dunque
diventerebbe necessario introdurre una forma di “titolo sicuro”. Un vantaggio
ulteriore di dividere in tranche i titoli sovrani sarebbe quello di rendere la
ristrutturazione del debito più credibile in caso di insostenibilità del
debito. La ristrutturazione si applicherebbe infatti solo alla tranche junior,
quella che si auspica detenuta dagli investitori istituzionali [...] in grado di assorbire meglio le perdite
rispetto alle banche.” ( http://www.lavoce.info/archives/47384/rafforzare-lesm-renderlo-efficace/)
Il modello finanziario
dell’Unione Europea rischia essere fallimentare per due motivazioni indicate di
seguito:
·
Indebolimento finanza privata: le famiglie risultano avere dei bilanci precari sia
come conseguenza dell’indebolimento della condizione del lavoro, sia anche come
conseguenza delle condizioni di patrimonializzazione. La proprietà della casa
sembra sfuggire a molte famiglie, così come la sicurezza del lavoro. La
mancanza di sicurezza afferente la proprietà dell’abitazione sommata alla
precarietà del lavoro inducono ad una riduzione del grado di certezza delle
imprese private sotto il profilo finanziario. L’indebolimento delle famiglie è
enfatizzato anche dall’utilizzo degli strumenti di crediti al consumo. La
questione della finanza privata appare ancora più drammatica in caso di analisi
anche della situazione delle imprese caratterizzate da sotto capitalizzazione e
riduzione delle risorse di liquidità. Se poi alla crisi di lavoro e patrimonio
delle famiglie, alla sotto-capitalizzazione delle imprese viene aggiunta anche
la condizione di crisi bancaria il quadro della finanza privata risulta essere
completo. Il settore privato tende ad essere ampliato. Tuttavia l’ampliamento è
associato ad una riduzione degli elementi patrimoniali e comporta una crescita
della incertezza afferente il rapporto tra ciclo finanziario e ciclo economico.
·
Crescita dello shadow banking: è un fenomeno imperante e difficile da controllare. Le
norme in materia appaiono carenti, la capacità di realizzare un controllo
sembra priva di realizzazione. Lo shadow banking è un rischio per i paesi
soprattutto in termini di propagazione delle crisi e riduzione dei valori della
capitalizzazione bancaria con aumento della dimensione idiosincratica
finanziaria. Gli enti di regolamentazione europea ed internazionali dovrebbero
iniziare a normare lo shadow banking e le metodologie di introduzione delle
innovazioni finanziaria per evitare di impiegare risorse finanziarie pubbliche
con efficienza bassa.
·
Utilizzo dell’off balance: gli istituti di credito, ed anche molto spesso anche
gli enti pubblici aventi una qualche capacità finanziaria, così come le
imprese, tendono ad utilizzare l’off balance sheet. L’off balance è un rischio
per la veridicità della rappresentazione contabile. I bilanci bancari, degli
enti pubblici, e delle imprese risultano essere in parte resi fittizi dall’off
balance. Il legislatore può intervenire per limitare l’utilizzo dell’off
balance almeno con riferimento alle banche aventi dimensioni rilevanti e con
riferimento agli enti pubblici disponenti risorse finanziarie. La questione
rileva anche con riferimento alla lotta all’evasione e all’elusione. L’introduzione
di una magistratura economica può aumentare l’efficienza del controllo di
bilancio e rendere la redazione contabile una attività seria e
professionalizzata illuminata dal principio della verità e della rappresentazione
corretta nell’interesse della popolazione e degli stakeholders.
·
Innovazioni finanziarie pubbliche: gli enti pubblici aventi risorse finanziarie hanno
dimostrato di essere creativi nella predisposizione di piani e politiche
economiche orientate di finanziamento. Il fenomeno ampio dei crediti fuori
bilancio delle amministrazioni è divenuto rilevante sia in termini quantitativi
sia in termini di legittimità. Gli enti pubblici sono “aperti alle innovazioni
finanziarie” sia per superare i limiti normativi imposti dalla legislazione sia
per consentire alle pratiche amministrative di accedere all’utilizzo di
metodologie privatistiche in grado di aumentare l’efficienza organizzativa sia
interna sia esterna disposta nelle relazioni con i soggetti interessati. Il
controllo sugli enti pubblici risulta essere complesso, costoso e faticoso,
anche in un sistema orientato in modo efficiente all’informatizzazione.
Il meccanismo europeo
rivolto alla stabilità risulta essere quindi manchevole delle risorse
necessarie per conseguire il mandato predisposto. Il costo decisionale risulta
essere elevato per la necessità di coinvolgere i parlamenti nazionali nell’erogazione
delle risorse. Le politiche economiche dell’ESM possono avere una efficienza
ridotta per gli elementi indicati ovvero: indebolimento della finanza privata, shadow banking, off balance, innovazioni finanziarie
pubbliche. La dimensione economica del debito sia pubblico sia privato richiede
un aumento delle risorse disponibili ed anche un meccanismo decisionale in
grado di essere efficiente nella risoluzione delle questioni finanziarie nell’interesse
comune.
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