«In una intervista prima della partenza, Honda - coetaneo di Abe e suo
amico da trent'anni - lo sintetizza così: la crescita economica è prioritaria
anche e soprattutto per i Paesi ad alto debito[…]. «È fondamentale evitare la
deflazione e il prendere piede di aspettative di deflazione, perché poi è molto
difficile uscirne. Noi ci abbiamo messo 15 anni […]Quanto al secondo pilastro
dell'Abenomics, la «flessibilità fiscale» (non «gli stimoli fiscali» solamente,
come alcuni hanno semplificato), Honda ha perso la battaglia con il ministero
delle Finanze […] Per i tempi della decisione finale sull'ulteriore rialzo al
10% dell'Iva a partire dall'ottobre 2015 - già prevista sotto il precedente
governo -Honda lascia capire che preferirebbe attendere il marzo 2015, ma si
rassegna al diktat delle Finanze, che chiedono una scelta entro la fine di
quest'anno per preparare il budget di previsione. […] Honda ammette poi che
l'Abenomics è al momento cruciale della sua "terza freccia": le
riforme di sistema. «Tre sono i punti fondamentali: deregulation, riforma
fiscale e rafforzamento della forza-lavoro». Abe ha dato l'altro ieri l'ok a
una riduzione dal 2015 della corporate tax, che però sarà inferiore a quanto
desiderato dalla Keidanren (la Condindustria), che vorrebbe un taglio secco da
oltre il 35% al 25%. ». (Le tre freccedell'Abenomics versione realista, di Stefano Carrer, Il Sole 24 ore, 05 giugno2014)
L’abenomics è stata proposta
come una politica economica in grado di rilanciare la crescita economica.
Tuttavia la crescita economica
è nella disponibilità dell’economia nel suo complesso più che di un governo.
E’ necessario considerare che
in un paese ad altissimo debito come il Giappone il rapporto decifit/pil è
molto alto.
Tuttavia la reazione del
Governo giapponese è interessante per il dinamismo che riesce a porre nell’economia.
Puntare sulla crescita, cercare di ridurre la tassazione, realizzare delle
riforme di semplificazione del sistema del lavoro sono elementi fondamentali
per il rilancio dell’economia.
E’necessario considerare che l’economia
giapponese è stata colpita da una crisi negli anni 90 che ha prodotto effetti
di lungo periodo.
Uno degli elementi da
considerare nell’economia è il rapporto tra scelte economiche autonome ed
elementi di eterodizione dell’attività economica.
I mercati finanziari tendono ad
eterodirigere l’economia. Tuttavia per un paese governare l’andamento del
mercato finanziario può essere una attività molto costosa soprattutto in
presenza di una elevata tendenza all’internazionalizzazione dell’economia.
In questo senso il rapporto tra
sovranità nazionale e internazionalizzazione può essere un elemento di
difficoltà per l’implementazione delle politiche economiche.
Una attività internazionale di
coordinamento potrebbe essere fondamentale per conseguire l’obbiettivo di una
maggiore efficacia del rapporto tra politiche economiche e andamento dei
mercati finanziari.
La ripresa dell’operatività di
istituzioni internazionali di coordinamento può ridurre la capacità dei mercati
finanziari di ingerirsi nell’economia interna dei paesi con effetti deleteri
riducendo la propensione al rischio da parte degli imprenditori, degli
investitori, e deprimendo la condizione dei consumatori.
La globalizzazione ha
comportato la crescita di una nuova fase di liberalizzazione dei mercati. Una
fase alla quale può seguire una ripresa della cooperazione internazionale volta
a dare maggiore incidenza alle politiche economiche dei singoli paesi.
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