I dati mettono in evidenza la crescita degli occupati in
Italia. La ripresa dell’occupazione italiana è un mix derivante sia da una
condizione normativa sia dalla condizione macroeconomica. La ripresa economica
ha portato ad una crescita delle prospettive anche del lavoro.
Tuttavia occorre considerare l’impatto dell’industria 4.0
nelle dinamiche del lavoro. L’economia dell’Unione Europea richiede servizi
elevati con un sistema industriale caratterizzato dalla connessione tra
automazione e robotizzazione.
L’economia italiana ha subito la crisi economica con valori
negativi di crescita del PIl nel 2008 (-1,1), nel 2009 (-5,5), nel 2012 (-2,8)
e nel 2013 (-1,7). L’economia italiana a partire dal 2014 ha iniziato a crescere
in modo stabile con un valore pari allo 0,1% nel 2014, pari allo 0,8% nel 2015
e pari allo 0,9% nel 2016.
ITALY CRESCITA PIL-EUROSTAT
|
|
2005
|
0,9
|
2006
|
2
|
2007
|
1,5
|
2008
|
-1,1
|
2009
|
-5,5
|
2010
|
1,7
|
2011
|
0,6
|
2012
|
-2,8
|
2013
|
-1,7
|
2014
|
0,1
|
2015
|
0,8
|
2016
|
0,9
|
MEDIA
|
-0,21667
|
La capacità di crescere nella dimensione è legata ad alcuni fattori:
eliminazione divario infraregionale, automazione e robotizzazione del sistema
industriale , ri-organizzazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali,
centralità delle imprese di servizi.
Tuttavia è probabile una crescita del divario Nord-Sud e un
allargamento delle distanze reddituali tra centro e periferia nel processo di
innesco di una fase sostenuta di aumento del PIL. L’archiviazione della crisi
costa in termini di crescita della diseguaglianza sociale tra le aree
territoriali e all’interno delle classi.
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