domenica 16 novembre 2014

Liberare l'economia dalle secche del debito

Dati World Bank http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG
Secondo un articolo pubblicato online il Giappone sembra  entrato in recessione. Si tratta di un dato che non può essere certo considerato come imprevisto. In effetti l’economia giapponese guidata dall’abenomiccs, ovvero fondata su politiche di espansione monetaria e di crescita del prelievo fiscale indiretto in un periodo di crisi dell’economia finanziaria mondiale non poteva certo portare ad effetti positivi soprattutto in un paese che ha un elevatissimo debito pubblico, pari oltre 2 volte il Pil. Il problema del Giappone in realtà è la sua posizione all’interno dell’area asiatica, una area a fortissimo sviluppo nella quale si trasferiscono ricchezze sempre più ingenti e che dovrebbe presto arrivare a detenere quote fondamentali del PIL  mondiale.

 

Tuttavia è necessario sottolineare che mentre le economie asiatiche possono ancora provvedere ad una crescita economica guidata da alti tassi ,l’economia del Giappone poiché parte già da una  condizione di maggiore vantaggio sotto il punto di vista economico ha maggiori problemi sotto questo punto di vista. La possibilità di comprimere i salari per essere competitivi  con Cina, e sud Corea, India e gli altri paesi asiatici sembra essere molto bassa. Del resto il sistema bancario e finanziario giapponese era stato già messo in ginocchio dalla crisi del 1994 e da quel momento in poi l’alto debito pubblico non ha consentito alle politiche economiche monetarie di essere adeguatamente accompagnate da politiche economiche fiscali. Tuttavia le imprese giapponesi permangono come global players e sono in parte anche pregiudicate da uno scenario economico nazionale che certo non è loro favorevole.

Il Giappone può sembrare una piccola economia rispetto alla Cina o  all’India. Certo non lo è se guardata dagli occhi dell’Europa. In effetti con i suoi oltre 200.000.000di abitanti, con le sue imprese che hanno una elevatissima capacità di produrre beni tecnologici avanzati il Giappone rimane uno dei paesi più interessanti sotto il punto di vista economico .Il Giappone in realtà è un paese occidentale sotto il punto di vista del sistema produttivo anche se la sua posizione geografica e culturale lo definiscono come orientale.

L’antica diatriba cino-giapponese potrebbe forse riproporsi all’interno della globalizzazione.

Ma sarebbe forse troppo difficile riproporre un conflitto territoriale da potenze che hanno invece tutto l’interesse a collaborare.

Tuttavia nonostante i mercati abbiano cercato in ogni modo di procedere ad una uniformizzazione dell’economia mondiale sembra che questo risultato non sia stato conseguito o forse è impossibile da raggiugere. La crisi finanziaria ha dato nuova importanza all’economia nazionale e la globalizzazione come nuova pangea è stata sostituita dal vecchio schema dell’internazionalismo bilaterale e multilaterale.

Tuttavia le imprese rimangono ancora centrali per quello ius mercatorum che dispone un diritto informale capace di influenzare i governi e le classi dirigenti pubbliche e private.

La proposta di una banca centrale globale o di una moneta di riserva globale capace di offrire un collaterale alle obbligazioni dei sigli paesi spaventa come nuovo monolito economico che potrebbe essere oggetto di attacchi distruttivi e violenti.

La globalizzazione è un luogo liquido e tale sembra rimanere anche se la crisi rischia di ridurre la capacità del capitale di remunerare persone, competenze e capacità e di far in modo che la chiusura nelle economie nazionali, regionali o locali frapponga allo sviluppo  della civilizzazione.

Per questo è necessario affrontare il problema del debito pubblico tanto nei paesi di nuovo sviluppo quanto nei paesi sviluppati per fare in modo che il capitale possa dare ancora liquidità e consentire all’economia d riprendere il suo cammino di crescita e progresso.  

 

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