Il rapporto pubblicato dall’INPSmette in evidenza la riduzione del numero delle unità lavorative nel mercato
italiano. La riduzione del numero dei lavoratori riguarda sia i dipendenti sia
i lavoratori indipendenti. La crisi economica ha ridimensionato il ruolo del
lavoro nel contesto della produzione di valore. La crisi economica appare nella
sua gravità nel lato del lavoro. Le famiglie sono impoverite. Il numero delle
persone in condizione di fragilità economica è aumentato. La solidità delle
istituzioni finanziarie è diminuita. Il debito dello Stato è aumentato. Le
imprese sono impegnate in processi di finanziarizzazione tali da ridurre l’impatto
sull’economia reale.
L’industria
abbandona il capitale umano per i robot e la finanza. La
riduzione del numero dei lavoratori sembra indicare anche una direzione di
lungo periodo dovuto anche al cambiamento della condizione produttiva nel
sistema dell’industria e dell’agricoltura. L’industria grazie ai processi di
robotizzazione tende ad assumere un numero di lavoratori basso. Il settore della
produzione industriale ha un impatto occupazionale basso anche per le strategie
di finanziarizzazione delle imprese. Le aziende industriali tendono ad avere
una tensione forte verso il mercato finanziario. Il ruolo dei Chief Financial
Officer all’interno delle imprese tende ad essere crescente. La possibilità di
aumentare la valutazione finanziaria nel breve periodo per incrementare il
valore delle azioni mediante l’ideologia della shareholder value maximization
tende ad allontanare le imprese dalla visione del prodotto, della customer
satisfaction e del mercato e ad orientare il management verso gli indicatori
finanziari del bilancio. Le imprese industriali hanno smesso di porre
attenzione nei confronti del prodotto. L’impatto occupazionale delle strategie
di finanziarizzazione delle industrie porta ad una riduzione dei lavoratori
impiegati. L’insieme di robotizzazione e finanziarizzazione porta l’industria
ad avere un impatto ridotto nell’occupazione. Il trasferimento dell’occupazione
dall’industria al settore dei servizi avviene ad un livello meno che
proporzionale. Solo una parte dei posti di lavoro persi nell’industria per la
robotizzazione e finanziarizzazione viene ad essere impiegata nel settore dei
servizi.
Il
ruolo della finanza nel processo di produzione di valore aggiunto. Le
imprese industriali investono in misura sempre più rilevante nella finanza. La
finanziarizzazione delle imprese porta le imprese a procedere a processi di merger
and acquisitions attraverso meccanismi di shopping aziendale. Le imprese
industriali finanziarizzate costituiscono un ibrido. La capacità industriale
delle imprese finanziarizzate ha un andamento decrescente. Le imprese
finanziarizzate riducono anche l’investimento in ricerca e sviluppo e nell’autofinanziamento.
La riduzione dell’investimento nella ricerca e sviluppo ha portato ad una
esternalizzazione della condizione dell’innovazione tecnologica realizzata
attraverso le start up. Le start up hanno portato alla crescita dell’innovazione
tecnologica. La crescita dimensionale delle industrie finanziarizzate sembra
ridurre la capacità delle imprese di realizzare attività di ricerca e sviluppo.
Il processo di finanziarizzazione delle industrie porta alla riduzione
complessiva dell’occupazione.
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