domenica 24 agosto 2014

La partecipazione democratica tra politica e finanza

In un articolo pubblicato su “ il sole 24” intitolato “ Quando la corruzione diventa legalità” si fa riferimento alla  diffusa e crescente corruzione che riguarderebbe gli stati uniti in una sempre più presente commistione tra politica e finanza. L’editorialista scrive che: «La dimensione globalizzata del capitalismo finanziario ha fatto si che la corruzione della legalità dai paesi di maggiore influenza politica ed economica si espandesse velocemente agli altri». L’elemento che avrebbe fatto scaturire la  valutazione circa la centralità crescente della corruzione negli usa sarebbe da rinvenirsi nelle sentenze della corte suprema statunitense la Citizen United v FecC del gennaio 2010 e la recentissima McCutcheon v Fec del2 aprile 2014,  che avrebbero  «[…]definitivamente tolo ogni limite ai finanziamenti, diretti e indiretti, ai politici da parte delle grandi società in qualunque forma e attraverso qualsivoglia mezzo. » Secondo l’editorialista «Gli interessi della comunità finanziaria diventano così indissolubilmente legati alla politica […] ».  «[…] il governo degli Stati Uniti sta sempre più diventando “Government of Corporations” e non “Government of People” ». Con tali provvedimenti  « […]la corruzione si è inserita nella legalità» al punto tale che il finanziamento delle campagne elettorali sarebbe stato associato al fondamentale diritto di parola poiché «[…] secondo la decisione di McCutcheon […] “Corporations are people and Money is Speech” » 

Ora è necessario considerare che negli Stati Uniti il sistema di finanziamento della politica è sempre stato in chiaro come dimostrano molte istituzioni che tengono le fila dei finanziamenti ai politici e ai partiti. Nulla questio quindi se i gruppi finanziari del paese ritengono di finanziare le campagne elettorali dei soggetti politici in grado di difendere taluni particolari interessi e constituencies. L’elemento di democrazia consiste nella trasparenza. La trasparenza rende i cittadini responsabili delle scelte dei politici. I cittadini possono verificare se i politici hanno ottenuto dei finanziamenti. I cittadini possono valutare la capacità del politico di essere indipendente oppure di farsi “catturare” dal soggetto finanziatore e quindi decidere di rivotarlo o meno. L’esistenza di una legge, e di sentenze, chiarificatrici è da considerarsi un elemento di civilità. La proposizione “corporations are people”  ha un suo fondo di verità. In un sistema ad azionariato diffuso le grandi imprese sono in grado di rappresentare delle componenti fondamentali della popolazione. Popolazione che potrebbe anche non partecipare dell’attività  politica in modo diretto e che purtuttavia vi partecipa in un modo indiretto a mezzo di una sorta di “extra-delega” assegnata all’impresa nella quale lavora, o nella quale ha investito i risparmi. Inoltre è necessario considerare il ruolo che le grandi imprese statunitensi hanno anche per la costituzione di un senso di identità nazionale. Molta parte della grandezza del capitalismo americano è legata alla capacità di sviluppare quelle organizzazioni complesse e multi obbiettivo che sono le big corporations. La big corporation rappresentano anche i sogni, le speranze e il senso di comunità nazionale.
E’ chiaro che la commistione tra finanza e politica potrebbe mandare in corto circuito l’economia e la democrazia statunitense se non vi fossero passaggi elettorali in grado di coinvolgere i cittadini come singoli e come membri di gruppi associati. Poiché nella democrazia sono sempre le persone a detenere il “potere sovrano” di uno Stato, anche in presenza di imprese profittevoli. La commistione politica-finanza per poter essere efficiente deve innestarsi nel processo democratico che chiama in causa il popolo.
Incrementare il numero delle votazioni, degli enti per i quali si vota, delle consultazioni referendarie, e anche sui singoli temi,può sembrare un costo per la velocità decisionale. Tuttavia in alcune circostanze può essere fondamentale per fare in modo che la relazione tra politica e finanza sia inserita in un contesto democratico e diventi quindi una risorsa per la democrazia e la prosperità.

Reference

Guido Rossi, Quando la corruzione diventa «legalità», Il sole 24 ore, Domenica 24 agosto 2014, n. 231, pag. 1 e 12. 

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