
Ora è necessario considerare che negli Stati Uniti il sistema di
finanziamento della politica è sempre stato in chiaro come dimostrano molte
istituzioni che tengono le fila dei finanziamenti ai politici e ai partiti.
Nulla questio quindi se i gruppi finanziari del paese ritengono di finanziare
le campagne elettorali dei soggetti politici in grado di difendere taluni
particolari interessi e constituencies. L’elemento di democrazia consiste nella
trasparenza. La trasparenza rende i cittadini responsabili delle scelte dei
politici. I cittadini possono verificare se i politici hanno ottenuto dei
finanziamenti. I cittadini possono valutare la capacità del politico di essere
indipendente oppure di farsi “catturare” dal soggetto finanziatore e quindi
decidere di rivotarlo o meno. L’esistenza di una legge, e di sentenze,
chiarificatrici è da considerarsi un elemento di civilità. La proposizione “corporations
are people” ha un suo fondo di verità.
In un sistema ad azionariato diffuso le grandi imprese sono in grado di
rappresentare delle componenti fondamentali della popolazione. Popolazione che
potrebbe anche non partecipare dell’attività
politica in modo diretto e che purtuttavia vi partecipa in un modo
indiretto a mezzo di una sorta di “extra-delega” assegnata all’impresa nella
quale lavora, o nella quale ha investito i risparmi. Inoltre è necessario
considerare il ruolo che le grandi imprese statunitensi hanno anche per la
costituzione di un senso di identità nazionale. Molta parte della grandezza del
capitalismo americano è legata alla capacità di sviluppare quelle
organizzazioni complesse e multi obbiettivo che sono le big corporations. La big
corporation rappresentano anche i sogni, le speranze e il senso di comunità
nazionale.
E’ chiaro che la commistione tra finanza e politica potrebbe mandare in
corto circuito l’economia e la democrazia statunitense se non vi fossero
passaggi elettorali in grado di coinvolgere i cittadini come singoli e come
membri di gruppi associati. Poiché nella democrazia sono sempre le persone a
detenere il “potere sovrano” di uno Stato, anche in presenza di imprese
profittevoli. La commistione politica-finanza per poter essere efficiente deve
innestarsi nel processo democratico che chiama in causa il popolo.
Incrementare il numero delle votazioni, degli enti per i quali si vota,
delle consultazioni referendarie, e anche sui singoli temi,può sembrare un
costo per la velocità decisionale. Tuttavia in alcune circostanze può essere
fondamentale per fare in modo che la relazione tra politica e finanza sia
inserita in un contesto democratico e diventi quindi una risorsa per la
democrazia e la prosperità.
Reference
Guido Rossi, Quando la corruzione diventa «legalità», Il sole 24 ore,
Domenica 24 agosto 2014, n. 231, pag. 1 e 12.
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