giovedì 28 agosto 2014

Il debito tedesco pesa sull'Unione Europea

« Il furore rigorista degli ultimi anni si è fermato ma il motore riformista stenta a partire. Risultato, l'Europa si dibatte tra recessione e minaccia deflazionista. […] L'eccesso di austerità inflitto al fianco Sud dell'euro è stato controproducente: ne ha gelato l'economia facendone lievitare i debiti che avrebbe invece dovuto contribuire ad abbattere. L'inventario dei danni collaterali che hanno finito per lambire anche il Nord, visto l'alto grado di interdipendenza nell'area, da tempo suggerisce una correzione di rotta: giocando la partita doppia del rigore temperato, da affiancare a un serio impegno alla modernizzazione e de-sclerotizzazione dei vari sistemi-paesi del club. In breve, all'attuazione di riforme strutturali riscoperte come l'unico vero motore di crescita sostenuta nel mondo globale.Se la dottrina tedesca è diventata assolutamente dominante (con il suo bagaglio di errori al seguito), è anche perché nessuno finora ha saputo contrapporle valide ricette alternative. Il vetero-socialismo e le scorciatoie del deficit-spending sono state superate dalla storia.» (Adriana Cerretelli, Le credenziali obbligate di Italia e Francia, Il sole24 ore ,di 28 agosto 2014)

 

Nel citato articolo si fa riferimento alla condizione strutturale dell’Unione Europea. La presenza non soltanto di economie che sono differenziate per caratteristiche produttive, strutture di bilancio, condizione del debito pubblico e cultura economica, ma pure per una forte caratterizzazione politica economica legata. La contrapposizione tra un Nord, Nord Est ricco e virtuoso e un Sud-sud Ovest povero e con scarse possibilità di crescita economica accompagna dal 1989, se non anche da prima, il processo di integrazione dell’economia europea. Non sarà possibile mettere d’accordo le aree diverse dell’Unione europea in una unica politica economica. Né l’austerità ha lo stesso effetto su tutti i paesi e le stesse popolazioni. Se per i tedeschi l’austerità può servire a svolgere una sorta di extra-motivazione che agisce sulle ragioni metastoriche dell’esistenza del popolo germanico azionati dal tentativo di emancipazione da se stessi e dal passato pesante, per altri popoli l’austerità si manifesta come punizione dinanzi alla propria identità culturale e produttiva e fa scaturire sensi di colpa, rinunce, ripiegamenti su se stessi.

La questione del debito è la più sconcertante di tutte. Se infatti il debito si considera sotto il mero punto di vista economico- finanziario allora vi sono vari strumenti che potrebbero essere utilizzati per mettere fine alla questione del debito di alcuni paesi: maggiore solidarietà intraeuropea, creazione di eurobond, realizzazione di un sistema europeo di controllo e gestione dei conti,la creazione di un ministero europeo per l’armonizzazione dei conti degli Stati membri, e così via.

Tuttavia se per debito intendiamo l’eccesso di fiducia riposta in un popolo e la sua difficoltà a corrispondervi allora la questione è più complessa e si entra quasi in una sorta di eugenetica morale, fatta di superiorità dei popoli misurata in relazione al  rispetto di regole a volte difficili da valutare, basate su principi di correttezza e purezza della morale.

Nel ranking dei paesi affidabili ci sono la Germania e altri paesi del Nord. E non ci si rende conto di quante volte questi paesi hanno messo a rischio il bene comune della pace europea per perseguire i propri obbiettivi di purezza.

L’eugenetica morale è un problema soprattutto in un continente abitato da 250 milioni di persone circa parlanti più di una ventina di lingue diverse e a struttura etno-antropologica complessa e cangiante.

E allora cosa pesa di più sull’Unione Europea ?

Il debito amministrativo-finanziario dei paesi del Sud che comunque sarebbe risolvibile con strumenti di politica economica che abbiamo già citato oppure il debito dei tedeschi che si pone come momento metastorico di emancipazione di un popolo dalla dubbia storia ?

Il debito tedesco pesa sull’Europa assai più di quello dei paesi del sud.

Soprattutto perché il debito tedesco non è risolvibile con gli strumenti amministrativi.

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