«[…] il contratto a termine a causale di
durata triennale ha tolto dall'orizzonte l'idea del contratto unico a tutele
graduate che […] sarebbe anch'esso di durata triennale. È evidente che
qualsiasi impresa preferirà il contratto a tempo a qualsiasi altra forma di
ingaggio […]. Il retropensiero è che il lavoro sia il "posto" da
trascinare a vita […] proteggendolo con
gli ammortizzatori sociali, ordinari, straordinari e infine in deroga. […] Non
è un Paese sano quello in cui un sistema esasperato di garanzie e di protezione
sociale ritarda […] la modernizzazione e l'innovazione dell'impresa.[…] un
ammortizzatore sociale universale[…] fa
pensare che il nuovo welfare renziano potrebbe aumentare […] i costi,
allontanandosi […] dall'obiettivo di ridurre il cuneo fiscale. Il tema dei costi esploderà […] se sarà confermata l'idea
di puntare […] e sul salario minimo sperimentale […] » ( Alberto Orioli, Politiche per il lavoro non più per il posto Il sole 24 ore, 15 maggio 2014)
Le politiche economiche del lavoro sono il punto
di svolta di un governo nell’EU. La Banca
centrale europea si concentra solo sugli obbiettivi dell’inflazione. La Federal
Reserve si concentra sull’inflazione e sulla disoccupazione. Il Governo
italiano è in difficoltà. La politica fiscale del governo deve relazionarsi con
la politica monetaria della BCE. La politica fiscale del governo italiano
potrebbe trovare l’opposizione della BCE.
La flessibilizzazione dei
contratti di lavoro rende il mercato del lavoro sensibile alle politiche
monetarie della BCE. L’irrigidimento dei contratti di lavoro produce uno
scollamento tra mercato del lavoro e politiche monetarie della BCE. Il governo
italiano è indirizzato ad una via di mezzo tra flessibilizzazione e
irrigidimento dei contratti di lavoro. La previsione di incentivi per i
contratti a tempo rende il mercato del lavoro più reattivo alle politiche della
Banca Centrale. L’esistenza di contratti a tempo consente alla Banca Centrale
di operare nel mercato del lavoro attraverso il controllo del tasso di
interesse misurato su obbiettivi anti-inflazionistici e anti-deflazionistici. L’esistenza
di « […]ammortizzatori
sociali, ordinari, straordinari e infine in deroga» così come il « salario minimo sperimentale» consentono di dare maggiori tutele al mercato del lavoro in caso di
recessione.
Il Job Act è una risposta alla
crisi economica e alla sconfitta delle politiche fiscali rispetto alle
politiche monetarie. Il governo italiano può agire con una politica economica
fiscale accomodante nei confronti della BCE. La politica fiscale del governo
italiano è “too weak to win” in caso di
contrapposizione alle politiche della BCE. La politica fiscale accomodante nei
confronti delle politiche monetarie della BCE ha maggiori probabilità di
successo rispetto ad una politica di contrapposizione nei confronti delle
politiche monetarie della BCE. Il Job Act è dunque il tentativo del governo di
relazionarsi con le politiche monetarie della BCE.
Il lavoro è un fattore della
crescita economica. La finanziarizzazione dell’economia persiste pure nella
centralità del lavoro per la crescita economica. Il governo detiene il potere
esecutivo dello Stato. Lo Stato si propone come mediatore territoriale tra
capitale e lavoro. Le politiche
economiche del lavoro devono trovare un raccordo con le politiche monetarie della BCE. In caso di
mismatch tra politiche economiche fiscali e politiche economiche monetarie il
governo deve procedere con un processo di organizational building a fondamento
istituzionale per risolvere fallimenti di mercato. Il costo delle organizzazioni a fondamento
istituzionale può essere molto elevato. Tuttavia esso dovrebbe essere sostenuto
da un processo di crescita dell’efficienza
del sistema tributario. La tassazione e la regolamentazione sono volte a sostenere
organizzazioni a fondamento istituzionale volte al sostegno delle politiche del
lavoro in caso di mismatch tra governo e banca centrale. Se quindi l’inflazione
è bassa a sostegno degli investimenti, l’efficienza
del sistema tributario è a sostegno del lavoro. Maggiore l’efficienza delle
politiche economiche monetarie a sostegno della
bassa inflazione maggiore l’efficienza del sistema tributario a sostegno
del lavoro. Lo stato è ente di mediazione territoriale tra capitale e lavoro a
mezzo della tassazione e regolamentazione.
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