In un articolo
pubblicato oggi su Il Sole 24 ore
intitolato « Il problema con L’Europa è la crescita potenziale » si fa riferimento alla circostanza che
«[…]
la stagione dei protagonisti di questo decennio a Bruxelles sta per concludersi». Tuttavia l’Italia avrebbe un punto
critico molto importante che sarebbe non «[…] non la crescita, ma la crescita
potenziale ». Lo scenario
della crescita potenziale sarebbe davvero drammatico poiché « Nell’’ultimo documento di economia e
finanza dell’aprile 2013, lo scenario base colloca il tasso di crescita
potenziale al di sotto dello 0,5% fino al 2017. » Si tratta di una
condizione davvero difficile per l’economia italiana poiché il tasso di
crescita potenziale con difficoltà viene superato dal tasso di crescita reale e
pertanto un basso tasso di crescita potenziale lascia inferire la presenza di
un basso tasso di crescita reale ancora per 3 anni e non è da escludersi che il
tasso di crescita dell’economia reale possa essere negativo per alcuni dei 12
trimestri considerati. Inoltre nell’articolo si fa riferimento alla circostanza
che « […] la struttura del nostro sistema
è tale che gli impulsi di domanda faticano a tradursi in crescita effettiva
anche quando si supera il tasso potenziale. » In modo particolare si
mette in evidenza che « La liquidità
restituita alle imprese con lo sblocco dei debiti della Pa fatica a tradursi in investimenti;
il maggior reddito delle famiglie anche meno abbienti vien in parte
risparmiato; quote significative della domanda di beni si orientano verso le
importazioni. » Si ritiene che vi saranno dei cambianti nella
politica fiscale a sostegno delle politiche monetarie. « Chiedere lo scorporo del rapporto deficit/PIl dalla quota di
cofinanziamento nazionale per alcuni progetti approvati sotto l’egida delle Politiche
regionali comunitarie consentirebbe di liberare risorse che potrebbero essere
destinate anche al taglio del cuneo fiscale ». Inoltre si mettono in evidenza alcuni degli
elementi di maggiore criticità del sistema italiano come « il processo amministrativo, dei controlli e giudiziario costituisce un
freno agli investimenti ». Mentre resta l’enorme problema del
rapporto pubblico-privato che potrebbe
portare alla creazione « […] nuove
rendite e clientele », un rischio da scongiurare.
E’
necessario mettere in evidenza come il richiamo all’economia potenziale sia
molto importante in un contesto economico dominato dalle aspettative dei
mercati, degli operatori dei mercati, degli opinion leaders e dei policy
makers. Tuttavia è necessario sottolineare anche le aspettative dei consumatori
sono importanti in un sistema economico come quello contemporaneo orientato all’economia
dei consumi. Il cambiamento delle aspettative della classe dirigente non potrà
avvenire se non sarà preceduto e accompagnato da un cambiamento delle
aspettative dei consumatori circa l’andamento dell’economia. Fino a quando i
consumatori continueranno a considerare il sistema economico come un sistema
stagnante e caratterizzato da forti tendenze recessive ed il sistema politico
caratterizzato da alta corruzione, alta
inefficienza e forte austerità nei confronti delle politiche economiche “ espansive” le previsioni circa
il tasso di crescita dell’economia potenziale potrebbero rimane prossime allo
zero. E’ necessario considerare che il cambiamento della classe dirigente al
vertice, così come anche il cambiamento delle regole di funzionamento dell’Unione
europea sotto il punto di vista fiscale possono trovare la loro maggiore
efficienza nell’incontrare le domande di politiche economiche volte ad
incrementare il benessere dell’economia, inteso anche come felicità pubblica,
come benessere generale. Queste definizioni che sono state introdotte dalla
scuola degli economisti illuministi lombardi grazie anche all’influenza dei
profughi napoletani della rivoluzione del 99, sono fondamentali per poter
procedere ad un sostanziale miglioramento del tasso di crescita dell’economia
potenziale. Soltanto quando l’economia serve una popolazione promuovendone uno
sviluppo che sia complessivo ma soprattutto individuale delle singole persone
nei gruppi e nelle organizzazioni naturali e positive, come indicato anche nell’art.
2 della costituzione italiana, allora le aspettative circa il funzionamento
dell’economia possono sbloccare quelle risorse tali da poter far migliorare il
tasso di crescita potenziale. E’ necessario considerare che in questa ripresa
delle aspettative razionali molta importanza ha anche la capacità delle persone
di poter realizzarsi mettendo a frutto i propri talenti non solo nel lavoro, ma
anche nell’impegno associativo e sociale, e nell’essere riconosciuti come
portatori di valori ed ideali ( Nussbaum, 2012) . La capacità anche relazionale
che si sviluppa all’interno di una economia, tra i soggetti economici, può costituire un elemento fondamentale per
fare in modo che le persone pensino che l’economia sia capace di sostenere uno
sviluppo durevole e pertanto far crescere il tasso di crescita potenziale.
Per
quanto infatti l’economia sia una realtà di produzione, scambio, consumo,
risparmio, innovazione, competizione e cooperazione il suo fondamento è sempre
di carattere immateriale. Sono i beni immateriali che consentono agli
imprenditori di poter svolgere degli investimenti rischiosi, che guidano i
giovani nella formazione anche costosa sotto il punto di vista umano ed
economico, che promuovono opere che hanno una capacità installata superiore
alle immediate necessità contingenti, che sostengono opere di pianificazione e
di progettazione che sono sempre più compatibili con i bisogni di sostenibilità
sempre più avvertiti dalla popolazione.
Il
tasso di crescita potenziale può migliorare attraverso la crescita del capitale
sociale.
Come
fare a far crescere il capitale sociale ? La teoria economica fa riferimento ad
alcuni beni come l’istruzione, la sanità pubblica, ma anche l’accesso al
credito, alla proprietà, la libertà fondamentali e il riconoscimento delle
persone nella comunità, insieme con le pari opportunità, costituiscono solo
alcuni degli elementi che gli economisti sviluppisti e gli economisti che si
occupano di opportunità hanno messo a punto per i policy makers che volessero
incrementare il valore del capitale sociale a mezzo delle politiche economiche.
Far
crescere il capitale sociale potrebbe sostenere delle aspettative razionali
tali da far migliorare il tasso di crescita dell’economia potenziale.
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