lunedì 1 agosto 2016

Il livello del prelievo fiscale in termini di PIL in Eu

Le entrate dello Stato derivanti dalle tasse e dai trasferimenti sociali sono state elevate per l’Italia nel periodo 2006-2014. Lo Stato italiano continua nel processo di crescita del prelievo fiscale. Il prelievo fiscale statale è aumentato nel periodo 2016-2014. E’ necessario considerare un processo di rivalutazione qualitativa della imposizione fiscale.

L’imposizione fiscale italiana in termini di prodotto interno lordo nel contesto dell’Unione Europea. I dati relativi alla imposizione fiscale in termini di prodotto interno lordo sono disponibili sul sito dell’Eurostat. I paesi costitutivi dell’Unione Europea possono essere ordinati per percentuale di prodotto interno lordo rappresentato in termini di imposizione fiscale. I dati sono relativi al 2014. La Danimarca è al primo posto per valore del prelievo fiscale in termini di PIl con un valore pari al 50,8%. Il Belgio è al secondo posto con un valore del prelievo fiscale pari al 47,9% del PIL nel 2014 a pari merito con la Francia. L’Italia è al settimo posto con un valore pari al 43,7% del PIL. La Svizzera è all’ultimo posto della classifica con un valore del prelievo fiscale in termini di PIL pari al 27,1%.  Il valore medio del prelievo fiscale in termini di PIL per i paesi europei considerati nel 2014 è stato pari al 36,9%. Il valore percentuale in termini di PIL per l’Italia può arrivare al valore medio del 36,9% con una riduzione del 6,8%. La riduzione del prelievo fiscale in termini di PIL può consentire all’Italia di ridurre la tassazione e di alleggerire il carico fiscale per le imprese, i consumatori e i lavoratori. La riduzione della tassazione può avere degli effetti benefici anche per gli investimenti. Lo Stato può ottenere l’accesso di investimenti provenienti dall’estero e anche incrementare il valore degli investimenti realizzati con risorse presenti in giacenza negli istituti di credito italiano. Le imprese possono investire e assumere rischi nuovi e diversificati in presenza di una tassazione ridotta. I lavoratori possono accettare di emergere dall’economia sommersa in presenza di una tassazione ridotta. La riduzione del prelievo fiscale in termini di PIL al livello medio europeo può consentire di liberare risorse nuove per l’economia italiana sia dal lato imprenditoriale sia per l’esercizio di attività lavorative e professionali.

L’andamento del valore delle entrate fiscali degli stati europei tra il 2006 e il 2014. I dati prodotti dall’Eurostat mettono in evidenza anche l’andamento dinamico del valore del prelievo fiscale rispetto al PIL dal 2006 al 2014. I paesi possono essere messi in ordine in una classifica per incremento del valore del prelievo fiscale tra il 2006 e il 2014. La Grecia ha incrementato il prelievo fiscale dal 2006 al 2014 per un valore pari al 6,3%. L’Italia è al secondo posto nella classifica dei paesi dell’Unione Europea con un valore della crescita del prelievo fiscale in termini di PIL con un aumento tra il 2006-2014 pari al 3,4%. La Danimarca è al terzo posto con un valore della crescita del prelievo fiscale in termini di PIL tra il 2006 al 2014 pari al 3%. Nel novero dei paesi europei sono presenti paesi virtuosi in grado di ridurre il valore del prelievo fiscale in termini di PIL tra il 2006 e il 2014el novero dei paesi europei sono presenti paesi virtuosi in grado di ridurre il valore del prelievo fiscale in termini di PIL tra il 2006 e il 2014 ovvero: Croazia -0,1; Slovenia -0,9; Romania -1,3; Polonia -1,6; Islanda -1,7; Bulgaria -1,9; Regno Unito -2,1; Irlanda -2,2; Spagna -2,3; Lituania -2,4; Serbia -2,7; Svezia -3; Norvegia -4. La presenza di paesi in grado di ridurre il prelievo fiscale in termini di PIL durante una crisi finanziaria dimostra la possibilità concreta di realizzare delle politiche di riduzione dell’area della tassazione. La riduzione delle entrate fiscale può essere perseguita anche durante un periodo di recessione economica. L’obbiettivo della realizzazione di una struttura fiscale leggera e snella nell’interesse della popolazione può essere disposta nell’interesse della popolazione e per la produzione di realizzazione di una crescita dei consumi e dell’economia emersa.

I valori medi del prelievo fiscale in termini di PIL tra il 2006 e il 2014. I dati predisposti dall’Eurostat possono essere analizzati in termini di media nel periodo 2006-2014. La Danimarca è al primo posto della classifica della media del prelievo fiscale in termini di Pil tra il 2006 e il 2014 con un valore pari al 47,5%. Il Belgio è al secondo posto con un valore pari al 46,3%. La Francia al terzo posto con un valore pari a 45,4%. La Svizzera è all’ultimo posto con un valore pari a 26,8%. La realizzazione di politiche economiche fiscali in grado di ridurre il prelievo fiscale può consentire di incrementare la produzione del valore aggiunto attraverso le organizzazioni imprenditoriali. Il lavoro può ottenere benefici dalla riduzione del valore del prelievo fiscale in termini di PIL. L’Unione Europea può disporre anche dei limiti superiori per i paesi per limitare il ricorso al prelievo fiscale in termini di PIL per ottenere un valore medio coerente nel complesso europeo. E’ possibile ottenere dei vantaggi per lo stimolo all’impresa in caso di riduzione del valore del prelievo fiscale.

Il principio della controprestazione: un cambiamento qualitativo del prelievo fiscale. La possibilità di realizzare delle politiche economiche in termini quantitativi deve essere realizzata anche in termini qualitativi. Il prelievo fiscale viene sempre di più orientato al principio della controprestazione ovvero l’idea di far pagare i cittadini per i servizi utilizzati forniti dall’ente pubblico. Il problema prodotto dal principio della controprestazione viene ad essere evidente nel caso di un sistema fiscale opaco tollerante nei confronti dell’evasione e l’elusione fiscale. I soggetti economici deboli possono subire il peso del principio della controprestazione in presenza di diseguaglianza prodotta anche dalla disparità di trattamento tributario. La presenza di diseguaglianza economica e di iniquità prodotta dal sistema fiscale impone di analizzare i limiti della controprestazione per evitare l’impoverimento di soggetti in condizione di precarietà finanziaria. I soggetti economici deboli devono essere tutelati per la necessità di utilizzare i beni prodotti dallo stato sia nel settore sanitario, nel settore dell’educazione e dei trasporti. I poveri hanno bisogno di comunità, di servizi pubblici, di enti anche in grado di offrire delle prestazioni anche elevate a livello di qualità della produzione. La democrazia prevede la presenza di soggetti aventi redditi diversificati. I poveri hanno bisogno dello Stato e della comunità per poter accedere a livelli di benessere anche relazionale elevati. Il sistema fiscale può essere efficientato nel senso di consentire la produzione di valore aggiunto. Eppure il sistema tributario deve produrre beni e servizi soprattutto per la popolazione indigente, povera, precaria, priva di mezzi stabili di sostentamento. Il sistema tributario può servire i poveri e consentire di realizzare l’eguaglianza materiale oggetto degli investimenti dello Stato e degli obbiettivi politici anche condivisi da diversi soggetti partitici. Il sistema tributario può essere organizzato soprattutto per incrementare il benessere della popolazione.


RANK
GEO/TIME
MEDIA
1
Denmark
47,5
2
Belgium
46,3
3
France
45,4
4
Sweden
44,6
5
Austria
42,3
6
Italy
42,2
7
Finland
42,2
8
Norway
41,4
9
Germany
39,1
10
Luxembourg
38,9
11
Hungary
38,3
12
Serbia
38,1
13
Slovenia
37,2
14
Netherlands
36,8
15
Croatia
36,4
16
Iceland
36,1
17
United Kingdom
35,7
18
Greece
35,4
19
Portugal
35,1
20
Czech Republic
33,7
21
Spain
33,6
22
Malta
33,6
23
Poland
33,4
24
Cyprus
33,1
25
Estonia
32,2
26
Ireland
30
27
Slovakia
29,3
28
Lithuania
29
29
Latvia
28,5
30
Bulgaria
28,1
31
Romania
28
32
Switzerland
26,8



RANK
GEO/TIME
2014-2006
1
Greece
6,3
2
Italy
3,4
3
Denmark
3
4
France
3
5
Belgium
2,4
6
Luxembourg
2,3
7
Austria
2,3
8
Portugal
2,1
9
Cyprus
1,9
10
Estonia
1,8
11
Slovakia
1,8
12
Hungary
1,7
13
Finland
1,7
14
Malta
1,6
15
Netherlands
1
16
Germany
0,7
17
Switzerland
0,6
18
Latvia
0,3
19
Czech Republic
0,2
20
Croatia
-0,1
21
Slovenia
-0,9
22
Romania
-1,3
23
Poland
-1,6
24
Iceland
-1,7
25
Bulgaria
-1,9
26
United Kingdom
-2,1
27
Ireland
-2,2
28
Spain
-2,3
29
Lithuania
-2,4
30
Serbia
-2,7
31
Sweden
-3
32
Norway
-4




RANK
GEO/TIME
Prelievo fiscale in percentuale del PIL 2014
1
Denmark
50,8
2
Belgium
47,9
3
France
47,9
4
Finland
44
5
Austria
43,8
6
Sweden
43,8
7
Italy
43,7
8
Germany
39,5
9
Luxembourg
39,4
10
Greece
39
11
Iceland
38,9
12
Norway
38,9
13
Hungary
38,4
14
Netherlands
38
15
Serbia
37,4
16
Slovenia
37
17
Portugal
36,9
18
Croatia
36,7
19
Malta
35
20
Spain
34,4
21
United Kingdom
34,4
22
Cyprus
34,2
23
Czech Republic
34,1
24
Poland
33
25
Estonia
32,5
26
Slovakia
31,2
27
Ireland
30,5
28
Latvia
29,3
29
Lithuania
28
30
Bulgaria
27,8
31
Romania
27,7
32
Switzerland
27,1


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