In un periodo di crescita
economica prolungata in Asia, in un periodo di ripresa dell’economia americana
l’economia europea è ancora ferma. Le prospettive di crescita per l’economia
europea sono ancora basse. Sembra che l’Europa abbia perso la stessa
prospettiva di una politica economica che possa in un qualche modo produrre una
crescita economica.
In genere le ragioni per le quali
si ritiene che l’Europa sia lenta nella crescita sono legate ai seguenti
fattori: ingessamento del mercato del lavoro, alti costi della politica, alte
tasse e un mercato delle imprese controllato. Tuttavia anche se in questi
settori si sono verificate delle importanti innovazioni, come per esempio è
accaduto in Italia, la crescita economica sembra essere ancora lontana.
Non basta a produrre crescita economica l’eliminazione del’art. 18, non è bastata la riduzione dei costi della politica, il progetto costituzionale di riforma del parlamentarismo, ed anche forme di agevolazione per l’ingresso di finanziamenti dall’estero sembrano inefficienti a produrre la crescita economica.
Non basta a produrre crescita economica l’eliminazione del’art. 18, non è bastata la riduzione dei costi della politica, il progetto costituzionale di riforma del parlamentarismo, ed anche forme di agevolazione per l’ingresso di finanziamenti dall’estero sembrano inefficienti a produrre la crescita economica.
Sembra che in effetti la politica
fiscale non abbia alcuna possibilità di impattare la crescita economica. Forse
una ragione potrebbe essere ritrovata nella mancanza di gerarchia nell’Unione
Europea. In effetti anche se l’Unione Europa è una confederazione di Stati è
pure necessario che vi sia una figura istituzionale che possa mettere ordine e
dirimere le controversie anche tra i paesi. Se infatti alla tendenza centrifuga
dell’Europa delle regioni” non si affianca un progetto centrifugo di una “Europa
delle istituzioni” è probabile che le tentazioni regressive del localismo sia
superiori rispetto alle tendenze progressiste dell’istituzionalismo volto non
solo al riconoscimento della centralità dei territori, ma soprattutto alla
centralità dell’uomo e della sua “libertà di capacitazione”.
E’ quindi è necessario che la
riforma della politica fiscale sia fondata su di una nuova struttura
istituzionale gerarchica che possa in questo modo le politiche fiscali
soprattutto relative alla tassazione potrebbero trovare una maggiore capacità
di realizzazione pure nel rispetto di un principio di sussidiarietà.
Affinché esista un localismo, un regionalismo, un principio di sussidiarietà è necessario che esista anche una tendenza centralista alla quale il localismo possa in qualche modo non solo contrapporsi ma pure accedere nel caso in cui le risorse dei territori fossero insufficienti a garantire ai cittadini diritti umani e qualità della vita sufficienti.
Affinché esista un localismo, un regionalismo, un principio di sussidiarietà è necessario che esista anche una tendenza centralista alla quale il localismo possa in qualche modo non solo contrapporsi ma pure accedere nel caso in cui le risorse dei territori fossero insufficienti a garantire ai cittadini diritti umani e qualità della vita sufficienti.
Questo potere di carattere
centrale deve tuttavia avere la capacità di contrapporsi alla Banca centrale in
modo virtuoso. E’ necessario quindi considerare che la banca centrale deve
avere la possibilità di influenzare direttamente l’economia europea. Per fare
questo è necessario che la banca centrale sia capace non solo di agire con le
politiche di austerità, ma pure con le politiche economiche volte alla
crescita. Sembra infatti che la politica economica della banca centrale sia
monca. All’elevata capacità di produrre una politica monetaria restrittiva si
contrappone un handicap politico: l’incapacità di produrre una politica
monetaria espansiva.
E’ difficile capire perché il
banchiere centrale abbia rinunciato a questo lato importante della politica
monetaria. Perché il banchiere centrale non ha voluto potenziare il lato delle
politiche economiche espansive e ha voluto invece soltanto mostrare la sua capacità
di performare con le politiche economiche restrittive.
Una banca centrale ha bisogno di
poter agire con tutti e due i lati della politica monetaria sia nella versione
restrittiva che quella espansiva.
La possibilità di accedere ad entrambe le politiche è fondamentale per l’autonomia della banca centrale. Per questo è necessario considerare che fino a quando non si avrà una politica economica espansiva non potremo considerare la banca centrale come un progetto compiuto. La banca centrale europea è ancora una istituzione povera e da riformare.
La possibilità di accedere ad entrambe le politiche è fondamentale per l’autonomia della banca centrale. Per questo è necessario considerare che fino a quando non si avrà una politica economica espansiva non potremo considerare la banca centrale come un progetto compiuto. La banca centrale europea è ancora una istituzione povera e da riformare.
Per questo ora che gli stati
hanno realizzato delle politiche economiche fiscali di riforma è necessario
riformare la banca centrale.
Una banca centrale libera e
autonoma capace di perfomare anche delle politiche economiche espansive in
grado di impattare e dirigere l’economia europea.
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